D 297

31 Dicembre 1908

Dopo la SS. Comunione

1 M'affrettavo a scrivere il ringraziamento nella mia umile cella;

e qualche volta venivo disturbato e da alcuni disprezzato,

perché dubitavano che io fossi nascosto in qualche luogo a far preghiera.

Oggi giovedì, sono stato disturbato affatto per opera diabolica, mentre ero in intimo colloquio con il mio Gesù,

in quel momento così prezioso in cui apprendevo lezioni, mentre mi diceva queste parole:

"Non lo sanno mica, o Leopoldo, che fra Me e te c'è grande intimità

e che tu devi tenere il mio posto, non come Dio certamente, ma come manovale nella vigna del Signore!

Tu, Leopoldo, sei figlio del mio Cuore, te l' ho già detto più volte."

2 E soggiunge una cosa che rileva la più alta umiltà e misericordia la quale, a dir il vero, non oso segnarla:

"Nelle angustie sentirai sempre il tuo Gesù vicino (non come ora, che ti trovi immerso nell'amor Santo del tuo Signore)

per farti conoscere che Io sono sempre con te in qualunque momento di pericolo!"

3 - Signore, mio Dio, vorrei dirti una cosa, se Tu sei contento.

"Io so già ciò che tu vuoi dirmi, ma bramo udirlo dalla tua voce."

- Ebbene, mio buon Gesù, io vedo molte difficoltà rispetto a me;

Tu, o Signore, che mi hai creato e dirigi i miei passi, impastami come vuoi Tu,

e colla tua grazia sorgano sempre in me le più elette perfezioni, ricavate dalle tue Divine lezioni di virtù e santità.

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