D 1272

6 Marzo 1911

1 - Gran Madre di Dio, adoro quella Mano divina che ti fece tanto sublime, adorna delle più belle, alte virtù!

Tu sempre incalzi i poveri peccatori e i servi tuoi fedeli, gli uni e gli altri,

a innalzarsi da questa misera terra colla preghiera di cui i nostri giorni tanto hanno bisogno!

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la preghiera distrugge le più vili passioni, le più brutte istigazioni del demonio,

e l'anima trionfando con questa bella virtù della preghiera, s'eleva alla più splendida luce;

e così saremo cresciuti di grado presso Dio.

2 Vergine sacra del bell'amore, mi beatifico nel tuo Cuore!

3 E se il Sommo Pontefice nella Sua infinita e paterna bontà volesse indulgenziare la detta giaculatoria,

in ricordo dei prodigi e grazie che la gran Madre di Dio va prodigando ai suoi figli devoti,

che bella grazia sarebbe un tanto ricordo di nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù!

4 Noi saremo sostenuti dalla mano potente di Dio, nostro Creatore, se volgiamo il nostro povero sguardo al cielo!

5 Il corpo dell'uomo è creato alla glorificazione, se a Dio siamo fedeli:

l'anima dopo il battesimo è divenuta per lo stato di grazia bella come un angelo,

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e perché volerla imbruttire col peccato?

6 Giaculatoria:

Crocifisso mio Gesù, impera sopra di noi ognora nella nostra mente, nella nostra bocca e nel cuore!

7 "Quando sei tentato, ricorri al tuo Crocifisso Gesù, e poggia le tue labbra come ora ti trovi,

e da questo Cuor paterno attingerai tanta forza che ti rinfrancherai: nessun demonio ti vincerà!"

8 "Non ti pascolare colla tua mente di pensieri inutili;

piuttosto fa' che l'anima tua si pascoli dell'amor mio, del tuo Gesù Crocifisso!"

9 "E' te che voglio, figlio mio;

ne ho altri che hanno fatto penitenza di molto gradimento mio e altro ancora, ma Io voglio te,

voglio che tu stia sempre vicino a me!"

10 - O mio bel Gesù, dimmi cosa vuoi, dimmi cosa debbo fare, tanto è soave il tuo dire,

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come debbo chiamarti, mio dolcissimo Salvatore, debbo chiamarti immensa misericordia,

fatto di misericordia per noi poveretti?

Dimmi, o Signore, come debbo chiamarti, che mi tratti così soavemente!

quanto sei prezioso! chiamarti dolce amore, ah! è sempre troppo poco ancora!

"Ebbene, chiamami mio dolce paradiso in terra, anticamera del Paradiso celeste!"

11 "amami, Leopoldo, fammi la carità!" - me lo ripeté tre volte:

pareva che avesse bisogno di me, povero peccatore: come debbo fare, mio bel Gesù, per amarti a dovere?

"Sì, impara per bene il mestiere che ora t' ho fatto segnare!"

- Sì, mio Dio, mio Gesù Crocifisso, col soccorso della tua potenza e bontà, voglio proprio fare la tua santissima volontà:

aiutami, o Signore, molto spero nel tuo amore!

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