D 1274

16 Marzo 1911

Giorno solenne della Santa Pasqua

[ -Quaderno 5-Pagina 115- ]

1 Quanto è dolce e soave, come risuona armonioso il giorno solenne di Pasqua!

l'anima, il cuore gioisce d'ineffabile gioia per chi riceve degnamente nella Santa comunione il nostro caro Gesù.

Giorno delizioso, sì! perché Gesù colla sua gloriosa risurrezione viene ad albergare nel nostro cuore,

portando grazie preziose, letizia e gioia immensa.

2 Per me vorrei che tra tutte le grazie primeggiasse quella della preghiera.

Ah! la preghiera per me è dolce conversazione col mio Gesù, conforto soavissimo nelle pene:

inonda l'anima d'una pace serena, d'amore per Dio e la riempie di gioia

e di gaudio infinito e ci trasporta nell'alto aere celeste.

- O preghiera, quanta pace tu mi porti: trovo conforto nel dolore e nell'infermità!

tu, bella e soave preghiera, mi sei madre dolcissima, sei balsamo divino al mio cuore,

fonte soave di pensieri altissimi, ci fai meravigliosamente gustare, anticipandole, le gioie paradisiache,

la preghiera ci rinfranca; la preghiera vuol essere circondata di semplicità,

[ -Quaderno 5-Pagina 116- ]

d'innocenza e di sincero proponimento e non ne vuol sapere né di mondo, né d'immondizie;

lo spirito si beatifica nella preghiera, velocemente corre, vola,

vuol sapere solo del suo Creatore e coll'ardore dei Serafini cerca ansiosamente il suo Dio Gesù Crocifisso

nel Santissimo Sacramento.

3 E dalla Croce divinamente passavi colla tua risurrezione alla gloria celeste!

O giorno beatissimo e dilettevole, o dolce mio Gesù che manifesti il tuo immenso ed eterno amore a noi poveretti,

spiegavi la preziosa tua bontà e misericordia col lasciarci il tuo Sacratissimo

e divinissimo corpo in cibo nel Santissimo Sacramento dell'altare, tutto per noi:

sii, amor Santissimo, benedetto, o mio Gesù, eternamente in cielo e in terra, in ogni luogo!

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