Un apostolo di Gesù Crocifisso

Verso la vita

Era ormai un giovanotto.

Prestante, ben formato, florido, ricco di tutte le doti che sono proprie di una gioventù mantenutasi costantemente casta, egli si affacciava a quella vita che è spesso piena di pericoli di sviamento e di sconfitte morali per i giovani che la iniziano non preparati da prudente e cristiana educazione, né da sode virtù personali.

È l'età dei sogni e delle illusioni, che poi svaniscono al contatto della realtà della vita.

Più pericolosa ancora quando la si deve svolgere lontano dalla casa paterna in ambienti sconosciuti.

Finora Luigi Musso non si era mai mosso da Terruggia, ove non aveva che amici e ammiratori.

Nella famiglia, nella Chiesa parrocchiale non aveva che trovato gioie e soddisfazioni.

Ma la necessità di avere un lavoro più redditizio per i suoi lo costrinse a cercare altrove un impiego.

Fu trovato a Vercelli presso un padrone che i suoi genitori credettero di ottime qualità.

E Luigi parti per la non lontana città.

Il distacco dalla famiglia fu doloroso certo per il giovane.

Per lui così affezionato ai genitori e specialmente alla mamma e da loro così amato era la perdita di quelle soddisfazioni soavi e pure della vita casalinga.

E cambiava per lui anche l'ambiente tranquillo e sereno di campagna con quello movimentato e freddo della città.

Sensibilissimo come era, Luigi Musso soffrì nell'allontanarsi da Terruggia.

Ma il dovere di aiutare i suoi prevalse e cominciò quella vita che da una città all'altra, attraverso continui ostacoli lo avrebbe condotto alla realizzazione dei suoi sogni di vita religiosa.

E cominciò nello stesso tempo il suo apostolato di bene.

Sono così misteriose le vie della Provvidenza e non si comprendono che al termine della vita.

Ma felice colui che si abbandona con fede, umiltà e amore nelle braccia di essa e da essa si lascia guidare!

Fu il caso di Luigi Musso.

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