Segretario del Crocifisso

Nella vita

Intrapresa che abbia la sua via, il giovane non l'abbandonerà neanche nell'età matura.

Le necessità familiari spinsero Luigi ad abbandonare il tetto paterno all'età di 19 anni per recarsi a Vercelli,

al servizio di un ricco proprietario. La separazione fu amara.

Avendo fino a quell'età serbati intatti, mediante una giovinezza virtuosa, gl'immensi tesori di amore,

di tenerezza, di bontà racchiusi da Dio nel cuore dell'uomo, Luigi era anche sensibile agli affetti della famiglia,

alle memorie legate al paese e alle persone care.

Nel volgersi indietro a mirare la punta aguzza del bianco campanile della parrocchia,

nel salutare i ridenti vigneti che adornano i dintorni collinosi della sua Terruggia,

Luigi ebbe un tremito di nostalgica commozione.

In quell'umile casetta lasciava la mamma, il più gran tesoro della sua vita,

lasciava i ricordi d'una fanciullezza serena, stando ora per avviarsi verso l'incognito di una città rumorosa.

Quale sacrificio!

Eppure il pressante bisogno di lavoro più lucroso l'aveva fatto risolvere alla separazione dolorosa.

Ma una promessa di bontà, un giuramento di fedeltà ai suoi doveri cristiani era scolpito nel suo cuore,

e il senso del dovere da compiersi per Iddio lo sosteneva in quell'ora tanto triste.

Un cuor di madre stava intanto pregando la Vergine Santissima affinché conservasse innocente

quel caro tesoro di figlio, a cui aveva dato tutte le cure di madre cristiana:

la donna forte e di fede viva sentì nascere in petto la fiducia di essere esaudita.

Il padrone al quale il giovane venne affidato era stato ritenuto buono dalla famiglia Musso;

Luigi invece ebbe ben presto ad accorgersi di essere capitato malissimo,

di trovarsi cioè al servizio di un soggetto pessimo per condotta morale;

ragione per cui egli volle lasciare assolutamente quell'impiego.

Fece subito molte ricerche di lavoro, diverse prove, e finalmente venne accolto dal Rev. Can. Mons. Giuseppe

Miglione, al quale si affezionò, servendolo per molti anni non solo come cuoco,

ma come uomo di casa attento e fedele a tutti gli interessi della famiglia.

E fu una fortuna, perché, morto nel 1870 l'amato padre che l'aveva così fortemente e cristianamente educato,

Luigi si trovò nella possibilità di aiutare la madre vedova, con un lavoro sicuro, onorato e tranquillo.

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