Segretario del Crocifisso

La forza costruttiva dell'amore cristiano

Tali infiammati accenti trovarono sempre conferma nella condotta del Servo di Dio:

lo zelo, la generosità del perdono, la fraterna premura per gli afflitti informarono costantemente la sua vita.

E si vide a Vercelli continuare il suo apostolato cristiano presso un giovane, contro e malgrado l'altrui sorda ostilità,

a Torino raccogliere ragazzi della parrocchia di San Massimo per catechizzarli,

e riunire, nelle stanche sere, giovani operai monferrini per istruirli e portarli alle pratiche di pietà.

Si vide a Terruggia spiegare fin dove gli fu possibile la stessa carità in favore dei ragazzi affidatigli dal Parroco,

e dei giovani che preparava alla Comunione mensile.

Agl'infermi del paese faceva da infermiere, da soccorritore, da cuoco con instancabile zelo.

Come buon servo di Dio, sofferse la persecuzione: lo colsero gli strali della calunnia, ma non fu lento al perdono,

all'oblio generoso; e molto edificati del suo eroismo cristiano furono, in Viale d'Asti,

i familiari del Conte di Chiusano, quando lo videro colmar di cortesie un suo calunniatore.

Una cugina e compaesana riferisce che il Parroco per causa del quale aveva dovuto recarsi fuori paese

per la S. Comunione e troncare la recita del S. Rosario in S. Grato, essendosi recato a Torino

nel convento di S. Tommaso, fu accolto da Fra Leopoldo con tanta gentilezza e sincera cordialità,

da commuovere lo stesso pastore, che, ritornato a Terruggia, manifestò alla medesima l'ottima impressione avuta.

Aggiunge la teste che Fra Leopoldo trattò sempre quel Parroco, in diverse circostanze, con premurosa delicatezza.

Non conservò mai nessun risentimento verso quelli che lo fecero soffrire;

nei dieci anni che io lo frequentai, non udii mai una sua parola di lagnanza contro nessuna persona.

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