Vita prima

Capitolo XX

Desideroso del martirio Francesco prima cerca di andare nella Spagna poi in Siria

Per suo merito, Dio moltiplica i viveri e scampa i naviganti dal naufragio

[417] 55. Animato da ardente amore di Dio, il beatissimo padre Francesco desiderava sempre metter mano a grandi imprese, e, camminando con cuore generoso la via della volontà del Signore, anelava raggiungere la vetta della santità.

[418] Nel sesto anno dalla sua conversione ardendo di un intrattenibile desiderio del martirio, decise di recarsi in Siria a predicare la fede e la penitenza ai Saraceni.

Si imbarcò per quella regione, ma il vento avverso fece dirottare la nave verso la Schiavonia.

Allora, deluso nel suo ardente desiderio e non essendoci per quell'anno nessun'altra nave in partenza verso la Siria, pregò alcuni marinai diretti ad Ancona di prenderlo con loro.

Ne ebbe un netto rifiuto perché i viveri erano insufficienti.

Ma il Santo, fiducioso nella bontà di Dio, salì di nascosto sulla imbarcazione col suo compagno.

Ed ecco sopraggiungere, mosso dalla divina Provvidenza, un tale, sconosciuto a tutti, che consegnò ad uno dell'equipaggio che era timorato di Dio, delle vivande, dicendogli: « Prendi queste cose e dàlle fedelmente a quei poveretti che sono nascosti nella nave, quando ne avranno bisogno ».

E avvenne che, scoppiata una paurosa burrasca, i marinai, affaticandosi per molti giorni a remare, consumarono tutti i loro viveri; poterono salvarsi solo con i viveri del poverello Francesco, i quali, moltiplicandosi per grazia di Dio, bastarono abbondantemente alla necessità di tutti finché giunsero al porto di Ancona.

I naviganti compresero ch'erano stati scampati dai pericoli del mare per merito di Francesco, e ringraziarono l'onnipotente Iddio, che sempre si mostra mirabile e misericordioso nei suoi servi.

[419] 56. Lasciato il mare, il servo dell'Altissimo Francesco si mise a percorrere la terra, e solcandola col vomere della parola di Dio, vi seminava il seme di vita, che produce frutti benedetti.

E subito molti uomini, buoni e idonei chierici e laici, fuggendo il mondo e sconfiggendo virilmente le insidie del demonio, toccati dalla volontà e grazia divina abbracciarono la sua vita e il suo programma

[420] Ma sebbene, a similitudine dell'albero evangelico producesse abbondanti e squisiti frutti, ciò non bastava a spegnere in Francesco il sublime proposito e l'anelito ardente del martirio.

E così, poco tempo dopo intraprese un viaggio missionario verso il Marocco, per annunciare al Miramolino e ai suoi correligionari la Buona Novella.

Era talmente vivo il suo desiderio apostolico, che gli capitava a volte di lasciare indietro il compagno di viaggio affrettandosi nell'ebbrezza dello spirito ad eseguire il suo proposito.

Ma la bontà di Dio, che si compiacque benignamente di ricordarsi di me e di innumerevoli altri, fece andare le cose diversamente resistendogli in faccia.

Infatti, Francesco, giunto in Spagna, fu colpito da malattia e costretto a interrompere il viaggio.

[421] 57. Ritornato a Santa Maria della Porziuncola, non molto tempo dopo gli si presentarono alcuni uomini letterati e alcuni nobili, ben felici di unirsi a lui.

Da uomo nobile d'animo e prudente, egli li accolse con onore e dignità, dando paternamente a ciascuno ciò che doveva.

E davvero poiché era dotato di squisito e raro discernimento, teneva conto della condizione di ciascuno.

[422] Ma non riesce ancora a darsi pace finché non attuò, con tentativi ancor più audaci il suo bruciante sogno.

E nel tredicesimo anno dalla sua conversione, partì per la Siria, e mentre infuriavano aspre battaglie tra cristiani e pagani, preso con sé un compagno, non esitò a presentarsi al cospetto del Sultano.

Chi potrebbe descrivere la sicurezza e il coraggio con cui gli stava davanti e gli parlava, e la decisione e l'eloquenza con cui rispondeva a quelli che ingiuriavano la legge cristiana?

Prima di giungere al Sultano, i suoi sicari l'afferrarono, l'insultarono, lo sferzarono, ed egli non temette nulla: né minacce, né torture, né morte; e sebbene investito dall'odio brutale di molti, eccolo accolto dal Sultano con grande onore!

Questi lo circondava di favori regalmente e, offrendogli molti doni, tentava di convertirlo alle ricchezze del mondo; ma, vedendolo disprezzare tutto risolutamente come spazzatura, ne rimase profondamente stupito, e lo guardava come un uomo diverso da tutti gli altri.

Era molto commosso dalle sue parole e lo ascoltava molto volentieri.

[423] Ma in tutte queste cose il Signore non concedeva il compimento del desiderio del Santo, riservandogli il privilegio di una grazia singolare.

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