Trattato dei miracoli

Capitolo XVI

Pazzi e indemoniati

[971] 150. Pietro da Foligno, che si era recato a visitare il tempio del beato Michele, bevve l'acqua di una fonte e sembrò quasi avesse bevuto dei demoni.

Da allora, posseduto per tre anni, era straziato nel corpo, faceva discorsi terribili e commetteva orrende azioni.

Finalmente, appena toccò con la mano la tomba del beato padre, invocando umilmente la sua potenza, fu miracolosamente libero da quei demoni, che così crudelmente lo avevano tormentato.

[972] 151. A una donna della città di Narni, posseduta dal demonio, il Santo comandò durante il sonno di segnarsi col segno della croce.

A lei, svanita di mente, poiché non sapeva segnarsi, il beato Francesco impresse il segno di croce, mettendo in fuga ogni spirito diabolico.

[973] 152. Nella Marittima, una donna, sofferente di follia da cinque anni, rimase priva della vista e dell'udito.

Stracciava con i denti le vesti, non aveva alcuna paura dei pericolo del fuoco e dell'acqua, e cadeva in orribili attacchi di epilessia.

Una notte, disponendo la divina misericordia che le fosse usata pietà, venne colta da un salutare sopore.

Vide quindi il beato Francesco seduto su di un trono bellissimo e lei, prostrata dinnanzi, invocava supplichevole la guarigione.

Poiché il Santo non accondiscendeva alle suppliche emise quindi la donna un voto, promettendo secondo la sua possibilità, di non rifiutare l'elemosina a chi gliela avesse richiesta per amore di lui.

Immediatamente il Santo accettò il voto, simile a quello che aveva fatto lui stesso una volta e segnandola con un segno di croce, le restituì completa salute.

[974] 153. Una fanciulla presso Norcia, era già da lungo tempo oppressa da malore, si capì infine che era posseduta dal demonio.

Infatti spesso strideva i denti e si mordeva, non temeva i precipizi né i pericoli; così perduta la parola e privata dell'uso delle membra, non aveva più la sembianza d'un essere ragionevole.

I suoi genitori, angustiati per la confusione della loro discendenza, la condussero ad Assisi, dopo aver fissato il lettuccio su un giumento.

Il giorno della Circoncisione del Signore, mentre si celebrava la Messa solenne e la giovinetta giaceva sdraiata per terra vicina all'altare di san Francesco, d'un tratto vomitò qualcosa di terribile.

Quindi, alzatasi in piedi, baciò l'altare di san Francesco e liberata del tutto da ogni male, esclamò a gran voce: « Lodate Iddio e il suo Santo! ».

[975] 154. Il figlio di un nobiluomo soffriva del tormento doloroso del mal caduco.

Emetteva schiuma dalla bocca, osservava tutto con sguardo truce, e con l'abuso delle membra, sputava qualcosa di diabolico.

I suoi genitori imploravano il Santo di Dio, invocando il rimedio e offrendo il disgraziato figlio alla sua compassione e pietà.

Ed ecco, nella notte, apparve alla madre, che dormiva, l'amico pietoso che le disse: « Ecco, sono venuto ora a salvare tuo figlio ».

A quel richiamo la donna si alzò tremante e ritrovò suo figlio perfettamente guarito.

[976] 155. Penso di dover raccontare quale meraviglioso potere sui demoni abbia avuto il Santo durante la sua vita.

Una volta, nel paese di San Gimignano, l'uomo di Dio mentre predicava il Regno dei Cieli, fu ospite di una persona timorata di Dio, la cui moglie, come tutti sapevano, era posseduta dal demonio.

Il beato Francesco fu pregato di intervenire a favore di lei, ma volendo sfuggire l'applauso degli uomini, si rifiutò dall'intervenire.

Tuttavia, commosso dalle molte preghiere, fece mettere in tre angoli a pregare i tre frati che erano con lui, e nel quarto angolo si mise lui stesso a pregare.

Terminata la preghiera, si avvicinò con fede alla donna, così terribilmente tormentata, e ordinò al demonio in nome di Gesù Cristo, di andarsene.

Esso al suo comando si allontanò con rabbia e tanta velocità che l'uomo di Dio credette d'essersi illuso e, arrossendo, se ne andò di là.

Passando un'altra volta in seguito per lo stesso paese, quella donna lo seguiva per la piazza, baciando le orme dei suoi piedi, e chiedendo ad alta voce che si degnasse di parlare con lei.

Il Santo, assicurato da molti dell'effettiva guarigione di lei, solo allora, acconsentì di parlarle.

[977] 156. Un'altra volta, mentre il Santo si trovava presso Città di Castello, una donna posseduta dal demonio fu condotta nella casa in cui egli abitava.

Essa era fuori e digrignando i denti, disturbava tutti con le sue grida sguaiate.

Ora molti supplicavano e imploravano il Santo di Dio per la sua guarigione, lamentando che già da troppo tempo erano turbati dalla sua malattia.

Il beato Francesco mandò a lei un frate che l'accompagnava, volendo provare così se fosse il demonio o un inganno della donna.

Ma essa, sapendo che non era san Francesco, lo derise e ne tenne poco conto.

Il padre santo era intanto rimasto all'interno e pregava.

Terminata la preghiera, uscì fuori dalla donna.

Essa, non potendo sopportare la sua presenza, si rotolava con violenza per terra.

Il Santo di Dio comandò per obbedienza al demonio di uscire.

Esso tosto allontanandosi, lasciò la donna finalmente libera.

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