Sacrum commercium

Titoli d'onore della Povertà

[1977] 19. « Così, innamorato della tua bellezza, il Figlio dell'altissimo Padre a te sola si unì strettamente nel mondo e ti conobbe per prova fedelissima in ogni cosa.

Prima ancora che dallo splendore della sua patria Egli venisse sulla terra tu gli preparasti una abitazione degna, un trono su cui assidersi e un talamo dove riposare, cioè la Vergine poverissima dalla quale Egli nacque a risplendere su questo mondo.

A lui appena nato con sollecitudine corresti incontro, perché egli trovasse in te, e non nelle mollezze, un posto che gli fosse gradito.

Fu deposto, dice l'evangelista, in una mangiatoia, perché non c'era posto per lui nell'albergo.

Allo stesso modo, senza mai separarti da lui, l'hai sempre accompagnato, tanto che in tutta la sua vita, quando apparve sulla terra e visse fra gli uomini, mentre le volpi avevano le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, egli però non aveva dove posare il capo.

E in seguito quando egli, che un tempo aveva dischiuso la bocca dei profeti, aprì la sua bocca per insegnare, te per prima volle lodare, te per prima esaltò con le parole: Beati i poveri in ispirito, perché di essi è il regno dei cieli ".

[1978] 20. « Quando poi dovette scegliere per la salvezza del genere umano alcuni testimoni della sua santa predicazione e del suo glorioso genere di vita, non scelse già dei ricchi mercanti, ma dei poveri pescatori, per mostrare, con tale attestazione di stima, che tu devi essere amata da tutti.

Infine, perché a tutti fosse manifesta la tua bontà, la tua magnificenza, la tua fortezza e la tua dignità, ed apparisse che tu sei la prima di tutte le virtù, e che nessuna virtù può esistere senza di te, e che il tuo regno non è di questo mondo, ma del cielo, tu sola rimanesti unita al Re della gloria quando tutti coloro che egli aveva prescelto ed amato, vinti dalla paura, lo abbandonarono.

Ma tu, sposa fedelissima e dolcissima amante, neppure per un momento ti allontanasti da Lui, anzi proprio allora ti aggrappavi a Lui con più forza, quando lo vedevi maggiormente disprezzato da tutti.

Perché, se tu non fossi stata con Lui, mai sarebbe stato trattato con tanto disprezzo da tutti ».

[1979] 21. « Tu eri con Lui tra gli schiamazzi dei Giudei, gli insulti dei Farisei, i rimproveri dei principi dei sacerdoti; con Lui tra gli schiavi, con Lui tra gli sputi, con Lui sotto i flagelli.

Gli spettava la venerazione di tutti, tutti lo schernivano: e tu sola lo consolavi.

Fino alla morte, e alla morte di croce, tu non l'hai abbandonato.

E persino sulla croce, il corpo ignudo, le braccia stese, le mani e i piedi conficcati al legno, tu soffrivi con Lui, e nulla appariva in Lui che gli desse maggior gloria di te.

E infine, quando salì al cielo, a te lasciò il sigillo del regno dei cieli per segnare gli eletti, perché chiunque sospira il regno eterno, venga da te, a te lo chieda, per tuo merito possa entrarvi, perché nessuno può entrare nel regno, se non porta impresso il tuo sigillo ».

[1980] 22. « Perciò, o signora, abbi compassione di noi e imprimi su noi il sigillo della tua benevolenza.

Chi può essere tanto stolto e insensato da non amare con tutto il cuore te, che in modo così degno sei stata scelta e preparata dall'Altissimo fin dalla eternità?

Chi può rifiutarti riverenza e onore, se Colui che è adorato da tutte le Virtù dei cieli, ti ha rivestita di tanto onore?

Chi può non adorare con gioia le orme dei tuoi piedi, se il Signore della maestà tanto umilmente si è inchinato a te, con tanta amicizia ti si è unito, con tanto amore ti ha fatta sua?

Perciò ti scongiuriamo, o signora, per lui e per amore di lui: in questa necessità non disprezzare le nostre preghiere, ma liberaci sempre dai pericoli, tu gloriosa e benedetta in eterno ».

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