Albero della vita crocifissa di Gesù

2. « Gesù stabilisce la norma della sua vita »

[2098] ... Quanto alla testimonianza celeste che questa Regola Francesco l'ha ricevuta da Gesù Cristo, ascolta, o lettore, e medita nel segreto del tuo cuore.

Poiché quello che ora dirò proviene dal santo frate Corrado, che l'ascoltò dalla viva voce del santo frate Leone, che era presente e scrisse la Regola.

E queste stesse cose si dice che erano contenute in certi rotoli che egli scrisse e consegnò al monastero di santa Chiara perché li custodissero come memoria per i posteri.

In essi aveva scritto molte cose, quali le aveva raccolte dalle labbra del Padre o le aveva viste nelle sue azioni, tra le quali sono contenute le cose meravigliose e degne di ammirazione operate dal Santo, quelle che riguardano la futura corruzione della Regola e la futura rinnovazione di essa; così pure cose meravigliose circa l'istituzione e la rinnovazione della Regola da parte di Dio e circa l'intenzione del beato Francesco quanto all'osservanza della Regola, la quale intenzione egli stesso diceva d'averla ricevuta da Cristo.

Cose queste che industriosamente frate Bonaventura ha omesso e non volle scrivere pubblicamente nella sua leggenda, soprattutto perché c'erano tra esse delle notizie che dimostravano apertamente come già da allora si erano prodotte delle deviazioni dalla Regola e non voleva diffamare i frati davanti alla gente prima del tempo.

Ma è chiaro che sarebbe stato molto meglio se le avesse scritte, perché forse non sarebbe seguita poi così pesante rovina, soprattutto perché ormai non si osservava quanto dirò più sotto.

Ho sentito con molto dolore che quei rotoli sono stati smembrati e forse andati perduti, soprattutto alcuni di essi.

Narrò dunque e scrisse questo il santo frate Leone, che mentre digiunava col beato Francesco sul monte per scrivere la Regola ...

[2099] Allora il piissimo Gesù, preso da compassione per le sofferenze del Santo e volendo dare una piena conferma per le generazioni future, gridò con alta voce dal cielo, con tale forza che per la valle e per il monte fu udita e intesa distintamente quella voce che diceva: « Francesco, io sono Gesù che ti parlo dal cielo.

La Regola è stata fatta da me e tu non ci hai posto niente di tuo.

Io conosco l'aiuto che voglio concedere e la fragilità della natura, e, avendo tenuto presente queste cose, so che la Regola può essere benissimo osservata, e voglio che sia osservata alla lettera e senza nessuna glossa.

Quelli che non vogliono osservarla, se ne vadano, perché voglio che niente in essa sia mutato ».

Sentito il tuono della voce di Cristo, il Santo esultò nello spirito e disse ai frati che stavano nella valle: « Avete sentito, fratelli miei, il benedetto Gesù?

Volete che ve lo faccia ripetere un'altra volta?

Ora vedete chiaramente che la Regola è del nostro Signore Gesù Cristo e non mia, e che Lui ha posto tutto quello che vi è scritto ».

Spaventati i frati, percuotendosi il petto, abbassano il capo e chiedono perdono; poi, ricevuta la benedizione, ritornano ai propri luoghi.

Queste cose le attesta quel santo frate Leone, che fu presente a tutto e udì il Signore Gesù Cristo mentre parlava.

[2100] Chi dunque potrebbe ancora rimanere incredulo?

Non induriamo perciò, da qui innanzi, il nostro cuore riguardo all'osservanza della Regola, perché Gesù a tutti ha parlato nella persona dei presenti, dando testimonianza della Regola santa e apostolica.

E in segno che essa è una Regola apostolica, la suddivise in dodici capitoli, quasi nei dodici fondamenti apostolici e nelle dodici porte per le quali si entra nella vita evangelica, come nella nuova Gerusalemme discesa dal cielo ...

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