Testimonianze contemporanee a San Fancesco

1. Giacomo da Vitry

A) Lettera scritta nell'ottobre 1216 da Genova

[2200] 1. Ai suoi amici carissimi, Giacomo, umile ministro della chiesa di Acri ( Accon ), con l'aiuto della divina misericordia, augura l'eterna salvezza nel Signore.

2. ...

[2201] 3. Dopo queste cose ( scampato alla furia del fiume in piena ), arrivai nella città di Milano, che è un vero covo di eretici.

Mi fermai alcuni giorni e predicai la parola di Dio in luoghi diversi.

A stento si trova qualcuno, in tutta la città, che abbia il coraggio di resistere agli eretici, ad eccezione di certi santi uomini e di donne religiose, che i secolari chiamano, non senza una certa malizia, « patarini ».

Ma dal Sommo Pontefice, che ha concesso loro l'autorizzazione a predicare e a combattere gli eretici ( e che ha anche approvato la loro Congregazione ), sono chiamati « Umiliati ».

Costoro, rinunciando a tutti i loro beni, si radunano insieme in diversi luoghi, vivono col lavoro delle loro mani, frequentemente predicano la divina parola e volentieri la ascoltano, e sono perfetti e fermi nella fede, efficaci nelle opere.

Questa « religione » si è tanto diffusa nella diocesi milanese, che si possono contare ben 150 congregazioni conventuali di uomini da una parte, e di donne dall'altra, senza contare quelli che rimangono nelle loro case.

[2202] 4. Partito di qui, arrivai a Perugia.

Trovai papa Innocenzo morto, ma non ancora sepolto.

Nella notte i ladri avevano spogliato la sua salma di tutte le vesti preziose, lasciando il suo corpo quasi nudo e già in putrefazione nella chiesa.

Io poi entrai nella chiesa e conobbi con piena fede quanto sia breve la gloria ingannatrice di questo mondo.

Il giorno dopo i funerali, i cardinali elessero Onorio ( 18 luglio 1216 ), uomo di età avanzata e pio, semplice e molto mite, che aveva distribuito ai poveri quasi tutto il suo patrimonio.

La domenica dopo l'elezione, fu consacrato Sommo Pontefice.

[2203] 5. Io poi, la domenica seguente ( 31 luglio ), ricevetti la consacrazione episcopale ... ( parla della familiarità del Papa con lui, dei ripetuti colloqui e delle facoltà ottenute particolarmente quella di poter predicare ovunque; passa poi a discorrere dei preparativi della spedizione per Acri ).

6. ...

[2204] 7. Avendo frequentato per qualche tempo la Curia, vi ho trovato parecchie cose contrarie al mio spirito.

Tutti erano così occupati nelle cose temporali e mondane, in questioni di re e di regni, in liti e processi, che appena permettevano che si parlasse di qualche argomento di ordine spirituale.

[2205] 8. Ho trovato però, in quelle regioni, una cosa che mi è stata di grande consolazione: delle persone, d'ambo i sessi, ricchi e laici, che, spogliandosi di ogni proprietà per Cristo, abbandonavano il mondo.

Si chiamavano frati minori, e sorelle minori e sono tenuti in grande considerazione dal Papa e dai cardinali.

Questi non si impicciano per nulla delle cose temporali, ma invece, con fervoroso desiderio e con veemente impegno, si affaticano ogni giorno per strappare dalle vanità mondane le anime che stanno per naufragare e attirarle nelle loro file.

E, per grazia divina, hanno già prodotto grande frutto e molti ne hanno guadagnati così che chi li ascolta invita gli altri: vieni, e vedrai coi tuoi occhi.

[2206] 9. Costoro vivono secondo la forma della Chiesa primitiva, della quale è scritto: « la moltitudine dei credenti era un cuore solo e un'anima sola ».

Durante il giorno entrano nelle città e nei paesi, adoprandosi attivamente per guadagnare altri al Signore; la notte ritornano negli eremi o in qualche luogo solitario per attendere alla contemplazione.

[2207] 10. Le donne invece dimorano insieme in alcuni ospizi non lontani dalle città, e non accettano alcuna donazione, ma vivono col lavoro delle proprie mani.

Non piccolo è il loro rammarico e turbamento, vedendosi onorate più che non vorrebbero da chierici e laici.

[2208] 11. Gli uomini di questa « religione » convengono una volta l'anno nel luogo stabilito per rallegrarsi nel Signore e mangiare insieme, ricavando da questi incontri notevoli benefici.

Qui, avvalendosi del consiglio di persone esperte, formulano e promulgano delle leggi sante, che sottopongono al Papa per l'approvazione.

Dopo di che, si separano per tutto l'anno disperdendosi per la Lombardia, la Toscana, le Puglie e la Sicilia.

Recentemente anche frate Nicola, comprovinciale del signor Papa, uomo santo e devoto, aveva abbandonato la Curia e si era ritirato tra loro; ma poiché era molto necessario al Papa, fu da lui richiamato.

Credo proprio che il Signore, prima della fine del mondo, vuol salvare molte anime per mezzo di questi uomini semplici e poveri, per svergognare i prelati, divenuti ormai come cani muti, incapaci di latrare.

[2209] 12. Finalmente lasciai la città di Perugia e mi misi in viaggio verso Genova, città nobile, al confine tra la Toscana e la Lombardia, posta sul mare ... ( prosegue con la descrizione del viaggio, della città, dell'attesa e di tutti i preparativi sulla nave appositamente allestita e minuziosamente sfruttata in tutte le sue possibilità, per concludere con l'augurio di fare un prospero viaggio ).

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