Processo di canonizzazione

Seconda testimonia

[2944] 1. Sora Benvenuta da Perugia, monaca del monasterio de Santo Damiano, giurando disse: che madonna Chiara, già abbadessa del detto monasterio de Santo Damiano, fu de maravigliosa umilità, e tanto desprezzava se medesima, che quelle opere le quali erano più vili faceva essa.

Eziandio nettava le sedie de le Sore inferme cum le mani sue.

Adomandata come sapesse le dette cose, respose che essa intrò nella Religione in queUo medesimo anno che lei; imperò che essa intrò el lunedì santo, et essa testimonia intrò poi nel mese di settembre.

[2945] 2. Adomandata de che tempo era santa Chiara quando intrò nella Religione, respose che era de età de diciotto anni o circa, secondo che se diceva; et era tenuta vergine nell'animo e nel corpo, et era avuta in molta venerazione da tutti quelli che la conoscevano, eziandio prima che intrasse nella Religione.

E questo era per la sua molta onestà, benignità et umilità.

Adomandata come sapesse le dette cose, respose che essa testimonia aveva avuta notizia de lei prima che intrasse nella Religione, e stette con essa in una casa.

E da poi che intrò nella Religione, stette con lei per fine alla sua morte, cioè quasi per fine a quarantadue anni, eccetto lo preditto tempo, cioè dal lunedì santo per fine a settembre.

Della conversazione de santa Chiara nel monasterio

[2946] 3. E disse essa testimonia che, da poi che essa Madre santa Chiara intrò nella Religione, fu de tanta umilità che essa lavava li piedi alle Sore.

Unde, una volta, lavando li piedi ad una Serviziale se inchinò, volendoli baciare li piedi.

E quella Serviziale, tirando lo piede a sé, incautamente percosse la bocca de essa beata Madre col piede.

Oltre de questo, essa beata Chiara dava l'acqua alle mani de le Sore, e la notte le copriva per lo freddo.

[2947] 4. Anche era de tanta asperità nel corpo suo, che era contenta de una sola tonica de lazzo e de uno mantello.

E se alcuna volta avesse veduto che alcuna tonica de le Sore fusse stata più vile che quella che portava essa, se la toglieva per lei et dava a quella Sora la sua megliore.

[2948] 5. Anche disse essa testimonia che la detta beata Chiara una volta se fece fare una certa veste de cuoio de porco, et portava li peli e le setole tondite verso la carne; e questa portava nascostamente sotto la tonica de lazzo.

Similmente un'altra volta se fece fare un'altra veste de peli de coda de cavallo, e fattone poi certe cordelle, con esse se lo stringeva al suo corpo; e così con li detti cilizi affliggeva la sua virginea carne.

E disse che ancora ce ne era una di quelle vesti nel monasterio.

[2949] 6. Anche disse che, quantunque essa usasse così asperi cilizi e vesti per se medesima, era però molto misericordiosa alle Sore che non potevano patère quelle asperitade, e voluntieri lo' dava consolazione.

[2950] 7. Adomandata come sapesse de quelle vesti, respose che le aveva vedute, però che essa le prestava alcuna volta a certe Sore; ma del cilizio de cuoio non se recordava averlo veduto, ma lo intese da la sua sorella carnale, la quale diceva che lo aveva veduto.

Imperò che essa lo portava, come se diceva, molto nascosamente, ad ciò che non fusse de ciò ripresa da le Sore.

Ma da poi che essa madonna se infermò, le Sore gli tolsero le predette vesti cusì aspere.

[2951] 8. Anche disse che la predetta Madre beata Chiara, prima che se infermasse, faceva tante astinenzie, che la quadragesima maggiore e quella de Santo Martino sempre le degiunava in pane et acqua, eccetto lo dí de la domenica, che beveva uno poco de vino, quando ne aveva.

E tre dì a settimana, cioè el lunedì, el mercordì e l' venardì non mangiava nessuna cosa, per fine a quello tempo che santo Francesco li comandò che, per ogni modo, ogni di mangiasse uno poco; et allora, per fare la obbedienzia, pigliava uno poco de pane et acqua.

Adomandata come questo sapeva, disse che lo aveva veduto e che era stata presente quando santo Francesco li fece quello comandamento.

[2952] 9. Disse anche essa testimonia che la predetta Madre santa Chiara era molto assidua in orazione lo dì e la notte; e circa la mezzanotte essa resvegliava le Sore in silenzio, con certi segni, ad laudare Dio.

Essa accendeva le lampade nella chiesa, e spesse volte essa sonava la campana a Mattutino.

E quelle Sore che non se levavano per lo sono de la campana, essa le chiamava per li suoi segni.

[2953] 10. Anche disse che lo suo parlare sempre era de cose de Dio, e non voleva parlare de cose seculari, né voleva che le Sore le recordassero.

E se alcuna volta fusse accaduto che alcuna persona mundana avesse fatto qualche cosa contro Dio, essa maravigliosamente piangeva et esortava quella tale persona, et predicavali sollicitamente che tornasse a penitenzia.

Adomandata come sapesse le dette cose, respose: però che essa era con lei e vedeva le dette cose.

[2954] 11. E disse che essa madonna Chiara spesse volte se confessava, e con grande devozione e tremore pigliava spesso lo santo sacramento del Corpo de nostro Signore Iesu Cristo, in tanto che, quando essa lo pigliava, tutta tremava.

[2955] 12. Delli corporali fatti del suo filato, disse quello medesimo che aveva detto sora Pacifica, testimonia de sopra.

Ma aggiunse che essa fece fare caselle de carta per tenerli, e quelle fece foderare de seta, e fecele benedire dal Vescovo.

Come liberò una Sora che aveva perduta la voce

[2956] 13. Anche disse che, avendo essa testimonia perduta la voce, in tanto che a pena poteva pianamente parlare, la notte de la Assunzione de la Vergine Maria ebbe in visione che la preditta madonna Chiara, fattole con la mano sua lo segno de la croce, la liberava.

E così fu fatto: ché in quello dì medesimo fu liberata, fatto che essa ebbe sopra di lei lo segno della croce.

E disse che questa infermità li era durata quasi due anni.

Adomandata quanto tempo era che la detta Sora fu liberata, respose che non se recordava.

Adomandata chi ce fu presente, respose che sora Pacifica predetta, la quale de sopra è stata testimonia, et alcune altre Sore, le quali erano morte.

[2957] 14. Anche del vaso de l'olio disse quello medesimo che aveva detío sora Pacifica, eccetto che non se recordava se santa Chiara lavò el vaso lei, ovvero lo fece lavare da altri.

Come liberò uno frate da la insania

[2958] 15. Disse anche la detta testimonia che, essendo infermato de insania uno certo frate de l'Ordine delli frati minori, lo quale se chiamava frate Stefano, santo Francesco lo mandò al monasterio de Santo Damiano, ad ciò che santa Chiara facesse sopra de lui lo segno de la croce.

Lo quale avendo fatto, el frate dormì uno poco nel loco dove la santa Madre soleva orare; e da poi, resvegliato, mangiò uno poco e partisse liberato.

Adomandata chi fu presente a questo, respose che furono le Sore del monasterio, de le quali alcune erano vive et alcune morte.

Adomandata se lei conosceva prima quello frate, e quanti dì innanti lo aveva veduto infermo, e quanto tempo da poi fu veduto sano, e del loco donde lui era nativo: respose de tutte queste cose che lei non le sapeva, perché essa stava renchiusa, e quello frate Stefano, poi che fu liberato, se ne andò per la via sua.

Della liberazione da la piaga delle fistole

[2959] 16. Disse anche essa testimonia che una Sora del detto monasterio, chiamata sora Benvenuta de madonna Diambra, era gravemente inferma e pativa grande dolore de una grave piaga la quale aveva sotto el braccio.

E questo sapendo la pietosa Madre santa Chiara, avendoli grande compassione, se mise in orazione per lei.

E poi, fatto sopra de lei lo segno de la croce, incontanente fu líberata.

Adomandata come sapeva questo, respose che essa vide prima la piaga, e da poi la vide liberata.

Adomandata se essa fu presente quando li fece lo segno della croce, disse che no, ma udì che così era stato e che così aveva fatto.

Adomandata quando fu questo, disse che non se recordava né 'l dì né 'l mese, né quanti dì innanti, né quanti da poi.

Ma che la vide sanata e liberata subito dopo quello dì che se diceva che santa Chiara li aveva fatto lo segno de la croce.

[2960] 17. Anche disse essa testimonia che in quello loco, dove essa madonna Chiara era consueta de intrare alla orazione, lei ce vide de sopra uno grande splendore, in tanto che credette fusse fiamma de foco materiale.

Adomandata chi lo vide altro che lei, respose che allora essa sola lo vide.

Adomandata quanto tempo innanti fusse stato, respose che fu innanti che la detta madonna se infermasse.

Come uno mammolo fu liberato dalla pietra

[2961] 18. Anche disse che uno mammolo de la città de Spoleto, chiamato Mattiolo, de età de tre ovvero de quattro anni, se mise una petrella piccolina in una delle nari del naso suo, in modo che per nessuno modo se ne poteva cavare; et lo mammolo pareva ( che ) stesse in periculo.

Menato a santa Chiara, fatto da essa sopra de lui lo segno de la santa croce, subito li cascò quella petrella dal naso, e 'l mammolo fu liberato.

Adomandata chi ce fu presente, respose che ce furono più Sore, le quali ora sono morte.

Adomandata quanto era stato innanti, respose che non se recordava, però che essa non ce fu presente, quando la santa Madre li fece lo segno de la croce.

Ma affermava de saperlo per udito da le altre Sore, e che essa vide quello mammolo sanato in quello dì, ovvero lo dì seguente che fu liberato.

[2962] 19. Anche disse che non credeva che né lei, né nessuna de le Sore potesse pienamente dire la santità e la grandezza de la vita de la santa memoria de madonna Chiara, eccetto che non avesse lo Spirito Santo che glielo facesse dire.

La quale, eziandio quando era gravemente inferma, non volle mai lasciare le sue consuete orazioni.

Come per le orazioni de santa Chiara fu liberato lo monasterio da li Saraceni

[2963] 20. Anche disse che, essendo una volta, al tempo de la guerra de Assisi, certi Saraceni montati su nel muro e discesi de la parte dentro nel chiostro de Santo Damiano la predetta santa Madre madonna Chiara, la quale allora era gravemente inferma, se levò su nel letto e fece chiamare le Sore, confortandole che non temessero.

E fatta la orazione, lo Signore liberò da li nemici el monasterio e le Sore.

E quelli Saraceni, li quali già erano intrati, se partirono.

[2964] 21. Anche disse che, per le virtù e grazie che Dio aveva poste in lei, tutti quelli che la cognoscevano, la tenevano come santa.

[2965] 22. Anche disse che specialmente essa tanto amò la povertà, che né papa Gregorio, né lo vescovo Ostiense poddero mai fare che essa fusse contenta de recevere alcuna possessione.

Anzi, essa beata Chiara fece vendere la sua eredità e darla alli poveri.

Adomandata come sapesse queste cose, respose che essa fu presente e udì quando da messere lo Papa preditto, le si diceva che volesse recevere le possessioni; lo quale Papa venne personalmente al monasterio de Santo Damiano.

[2966] 23. Anche disse che la preditta Madre santa Chiara cognobbe per spirito che una de le Sore sue, chiamata sora Andrea, avendo certe scrofole nella gola, una notte con le proprie mani se strense la gola, in modo che perdette la parola.

Unde essa subito mandò una Sora a lei, ad ciò che le desse succurso et adiutorio.

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