Processo di canonizzazione

Sesta testimonia

[3024] 1. Sora Cecilia figliola de Messere Gualtieri Cacciaguerra da Spello, monaca del monasterio de Santo Damiano, giurando disse: che essa udì la santa memoria de madonna Chiara, già abbadessa del predetto monasterio, che potevano essere quarantatrè anni o circa che essa madonna era stata nel regimento de le Sore.

E dopo tre anni essa testimonia intrò nella Religione, dopo che la predetta madonna per la predicazione de santo Francesco intrò nella Religione.

Et essa testimonia ce entrò per le esortazioni de essa madonna Chiara e de la bona memoria de frate Filippo.

E da quello tempo in qua, poi che furono anni quaranta, stette sotto il santo regimento de la detta madonna Chiara, de la vita de la quale, quanto fusse laudabile e maravigliosa, e de la sua santa conversazione essa testimonia non era sufficiente a parlarne pienamente.

[3025] 2. Però che Iddio la elesse in madre de le vergini e prima e principale abbadessa de l'Ordine, ad ciò che essa guardasse il gregge e con lo suo esemplo confirmasse nel proposito de la santa Religione le altre Sore de li monasteri de esso Ordine.

E certamente essa fu diligentissima circa la esortazione e guardia de le Sore, avendo compassione de le Sore inferme; et era sollicita circa de li loro servizi, sottomettendosi umilmente eziandio alle minime Serviziali, disprezzando sempre se medesima.

[3026] 3. Era vigilante in orazione in contemplazione sublime, in tanto che alcuna volta, tornando essa da la orazione, la sua faccia pareva più chiara che lo usato, e da la bocca sua ne usciva una certa dolcezza.

[3027] 4. Nella orazione aveva abbondanza di lacrime, e con le Sore mostrava letizia spirituale.

Mai era turbata, ma con molta mansuetudine e benevolenzia ammaestrava le Sore et alcuna volta, quando era bisogno, reprendeva le Sore diligentemente.

[3028] 5. Non volle mai perdonare al corpo suo; più presto nel giacere e nel vestire fu asperissima; e nel mangiare e nel bere fu strettissima, sì che pareva essa tenesse vita angelica, per tale modo che la sua santità è manifesta a tutti quelli che l'hanno conosciuta ovvero udita.

Adomandata come sapesse le dette cose, respose che stette con lei quasi per quaranta anni, e vide la sua santa vita e conversazione; la quale cosa non podde essere per alcuno modo, se non che lo Signore infuse in lei le sopraddette grazie abbondantemente, e molte altre, le quali non saperìa nominare, de le quali essa era ornata.

[3029] 6. Anche disse che la preditta madonna Chiara era in tanto fervore de spirito, che voluntieri voleva sostenere el martirio per amore del Signore: e questo lo dimostrò quando, avendo inteso che nel Marocco erano stati martirizzati certi frati, essa diceva che ce voleva andare.

Onde per questo essa testimonia pianse: e questo fu prima che così se infermasse.

Adomandata chi era stato presente a questo, respose che quelle che furono presenti, erano morte.

[3030] 7 De la umilità de la preditta santa, e de la asperità del letto e de le vesti, e de la sua astinenzia e del digiuno disse quello medesimo che aveva detto sora Filippa.

Et anche ce aggiunse che con le mani sue lavava le sedie de le Sore inferme, nelle quali alcuna volta erano li vermini.

E come essa medesima madonna diceva, non sentiva de ciò alcuno fetore, ma più presto ne sentiva bono odore.

[3031] 8. Anche disse che lo Signore le aveva data grazia che, fatto lo segno de la croce con la sua mano, aveva guarite più Sore da le loro infermità, cioè sora Amata, sora Benvenuta, sora Cristiana, sora Andrea, come disse sora Filippa, la quale de sopra rendette testimonianza; e liberò essa medesima sora Cecilia, come disse sora Amata.

[3032] 9. E vide alcuni altri, li quali furono portati al monasterio a la preditta santa Madre ad essere curati; et essa fece lo segno de la croce sopra de loro, e furono liberati.

Nondimeno non li sapeva nominare, né li vide da poi, né prima li aveva mai veduti: però che essa testimonia stette sempre renchiusa nel monasterio.

[3033] 10. De lo amore de la povertà e de la virtù de la orazione de essa madonna Chiara, e de la liberazione de la città e del monasterio, disse quello medesimo che sora Filippa.

[3034] 11. Anche disse che sempre, quando era per venire qualche periculo, tutte le Sore, per comandamento della santa Madre, recurrevano a lo adiutorio de la orazione.

[3035] 12. Disse anche essa testimonia che essa udì da la madre de santa Chiara che, essendo essa gravida de questa figliola, e stando denanti alla croce a pregare che lo Signore la aiutasse nel periculo del parto, audì una voce, la quale le disse che essa partorirebbe uno grande lume, lo quale grandemente illustrerà el mondo.

Adomandata quanto tempo era che da essa lo aveva udito, respose che fu circa quello tempo nel quale santo Francesco passò de questa vita.

[3036] 13. Anche disse de la visione de la mammella de santo Francesco, quello che sora Filippa, eccetto che non se recordava de quello che essa aveva detto de la bocca de la mammella, che santa Chiara retenne ne la bocca sua.

[3037] 14. Anche disse che la detta madonna Chiara, non volendo mai per alcuno tempo stare oziosa, eziandio nel tempo de la sua infermità, de la quale passò de questa vita, se faceva levare a sedere nel letto e filava.

Del quale ( filato ) poi fece fare panno sottile e de quello ne fece fare molti corporali e le case per tenerli, coperte de seta o de sciamito; e poi li mandò al Vescovo de Assisi che li benedicesse; e poi li mandò a le chiese de la città e del Vescovado de Assisi.

E come essa credeva, furono dati per tutte le chiese.

[3038] 15. Anche disse che la preditta madonna Chiara aveva spirito de profezia, però che, mandando uno dl santo Francesco cinque donne che fussero ricevute nel monasterio, santa Chiara se levò su e ne recevette quattro de loro, ma la quinta disse che non la voleva recevere, perché non persevererebbe nel monasterio, se eziandio ce stesse tre anni.

Ma, avendola poi per la molta importunità recevuta, la preditta donna appena ce stette per mezzo anno.

Adomandata chi fu quella donna, respose che fu madonna Gasdia figliola de Taccolo.

E questo fu mentre che santo Francesco ancora viveva.

Adomandata chi fu presente quando santa Chiara disse quelle parole, respose che c'era sora Agnese sua sorella, la quale è poco che passò de questa vita; de l'altre Sore non se recordava.

De la maravigliosa refezione

[3039] 16. Anche disse che uno dì, non avendo le Sore se non mezzo pane, la metà del quale innanzi era stata mandata alli frati, li quali stavano de fora, la preditta madonna comandò ad essa testimonia che de quello mezzo pane ne facesse cinquanta lesche et le portasse alle Sore, che erano andate alla mensa.

Allora disse essa testimonia alla preditta madonna Chiara: « Ad ciò che de questo se ne facessero cinquanta lesche, saria necessario quello miraculo del Signore, de cinque pani e due pesci ».

Ma essa madonna le disse: « Va' et fa' come io te ho detto ».

E così el Signore moltiplicò quello pane per tale modo che ne fece cinquanta lesche bone e grandi, come santa Chiara le aveva comandato.

[3040] 17. Anche dell'uscio che cadde sopra essa madonna e come lei rimase senza lesione, in ogni cosa disse quello medesimo che aveva detto sora Cristiana, dicendo che essa lo aveva veduto quando le stava addosso.

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