Beneficenza

Dizionario

1) Aiuto economico a persone o comunità bisognose

Sinonimo: assistenza, carità


Fare beneficenza è una scelta che aiuta e fa stare bene sia chi dona tempo o risorse, sia chi riceve sostegno.

Esistono molti modi per fare beneficenza, e ciascuno deve scegliere quello che può essere più adatto al proprio stile di vita, ai propri valori, agli strumenti e alle risorse di cui si dispone.

Dalle donazioni per catastrofi naturali alle raccolte fondi per le persone meno fortunate, dalle attività di volontariato in prima persona all'acquisto di bomboniere solidali, è sempre possibile trovare il modo per fare beneficenza.

Si possono donare i propri oggetti personali per mercatini solidali, si può donare il proprio tempo, si può scegliere di sostenere una organizzazione non profit con donazioni regolari o devolvere una somma per un progetto particolare tramite una piattaforma di crowdfunding.

Vediamo quindi quali sono i diversi modi di fare beneficenza e come farla in modo sicuro.

A chi fare beneficenza

Quando si tratta di scegliere il destinatario delle proprie "buone azioni", la scelta è soggettiva.

Non esiste una scala di valori assoluta, non esiste chi sta peggio di altri nella difficoltà.

Alcune cause hanno un impatto emotivo più forte di altre per determinate persone, ed è giusto seguire il proprio istinto, dal momento che pochi hanno la possibilità di dedicare tanto tempo o tanto denaro a molte cause diverse.

Si può fare beneficenza per associazioni di volontariato, enti del terzo settore, organizzazioni non profit, per la ricerca scientifica, in occasione di emergenze umanitarie, per la cooperazione internazionale.

La scelta può ricadere nell'ambito del sociale, per la lotta alla povertà, per l'inclusione, l'accesso all'educazione e all'istruzione, la lotta alle malattie, la cura dei beni artistici e culturali.

Fino alle raccolte fondi di privati per cause specifiche.

Il ventaglio è davvero ampio e può avere moltissime sfaccettature.

L'importante, come vedremo tra poco, è scegliere strade sicure.

Come fare beneficenza sicura

Purtroppo, c'è anche chi specula sulla bontà altrui, nascondendo truffe dietro a buone cause.

Per evitare di andare incontro a queste spiacevoli evenienze, che tolgono valore e risorse a chi davvero lavora per il bene della collettività, occorre prestare attenzione.

Sul web, ma non solo.

I truffatori si incontrano anche per strada.

Qualunque canale decidiate di utilizzare per fare beneficenza, scegliete solo realtà che conoscente personalmente o riconosciute ufficialmente.

Privilegiate siti web ufficiali e piattaforme abilitate alla raccolta fondi.

Attenzione agli appelli tramite social network, dove i truffatori riescono ad insinuarsi più facilmente.

Cercate di raccogliere sempre più informazioni possibili sulla destinazione del denaro, su luoghi, contatti, in modo da avere in mano dati certi e verificabili.

Le piattaforme di crowdfunding rappresentano una strada sicura perché effettuano una verifica accurata e una selezione a monte, pubblicando solo progetti affidabili e di valore.

Come fare una raccolta fondi

Oltre a contribuire con una donazione ad una raccolta fondi già attiva, contribuendo ad un progetto specifico o ad una realtà attiva nel mondo del volontariato, potete anche scegliere di attivarvi in prima persona creando la vostra raccolta fondi personale per beneficenza.

Le strade anche in questo caso sono diverse.

Se l'obiettivo è legato ad un territorio, specialmente se piccolo o circoscritto, potete pensare di organizzare un evento benefico – come una cena di quartiere, una piccola festa, un concerto, una gara podistica – durante il quale raccogliere denaro e adesioni.

Il web offre allo stesso tempo buone opportunità per raggiungere più persone.

Oltre ai social e ai vostri contatti personali, che hanno sempre una grande potenzialità, potreste pubblicare un'iniziativa su una piattaforma di crowdfunding.

In questo caso siate molto precisi nel descrivere motivazioni e obiettivi, in modo che anche chi non vi conosce di persona possa comprendere a fondo la missione che vi guida.

Perché fare beneficenza

Per chi ha la fortuna di stare bene e di vivere in un contesto che garantisce sicurezza, diritti e salute, fare beneficenza è un'opportunità per contribuire ad aiutare chi, per puro caso, non ha avuto la stessa sorte.

Fare beneficenza significa dare un senso alla propria esistenza, contribuire al benessere della comunità, dare una mano come possibile a chi ne ha più bisogno.

Oltre a ciò, fare del bene è vantaggioso anche per chi lo fa, e non soltanto per chi ne beneficia.

Semplicemente, un buon gesto fa sentire meglio, da tutti i punti di vista.

Inoltre, entrare in contatto con realtà che operano nel mondo del volontariato permette di allargare i propri orizzonti e di conoscere persone nuove.

Se dovesse servire un'altra ragione, magari più pratica, ricordiamo inoltre che le donazioni permettono di ottenere sgravi fiscali ogni anno al momento della dichiarazione dei redditi.

Che tipo di volontariato si può fare?

Oltre a donare somme in denaro, appoggiando organizzazioni o contribuendo a singoli progetti, si può anche valutare di fare del volontariato.

Regalando così non soldi, ma tempo e risorse personali.

Anche questa è beneficenza, e per chi ha un po' di tempo da dedicare agli altri è sicuramente un'occasione di crescita, socialità e partecipazione molto importante.

Si possono fare tanti tipi di volontariato.

Prima di tutto nel sociale, ad esempio dando una mano presso case famiglia, centri per disabili o anziani, istituti per bambini soli, mense per i bisognosi.

Talvolta servono anche competenze specifiche, come quelle di medici e avvocati per chi non può permettersi di pagare determinati servizi.

Il contributo dei professionisti è importante, ma ciascuno può collaborare con le proprie competenze.

Si può scegliere di fare volontariato per l'ambiente, per gli animali, per rendere più bella o più pulita la propria città.

Magari coinvolgendo anche la propria azienda in un progetto di volontariato di impresa.


Concilio Ecumenico Vaticano II

Obbligo sacerdotale PO 8

Summa Teologica

  II-II, q. 31