Bioetica

Dizionario

1) Disciplina che si occupa dei problemi morali, individuali e collettivi, legati all'avanzamento degli studi nel campo della genetica e all'intervento della tecnologia nella formazione dei processi vitali


E la parte dell'etica, o della morale, che tratta del comportamento umano in relazione all'origine della vita e al suo sviluppo.

Il termine, derivato dall'unione di due parole di origine greca: bios ( vita ) ed éthos ( costume ), indica quella parte della filosofia morale che "considera la liceità o meno degli interventi sulla vita dell'uomo e, particolarmente, di quelli connessi con la pratica e lo sviluppo delle scienze mediche e biologiche" ( E. Sgreccia, Manuale di bioetica, 1988, p. 49 ).

Come disciplina specifica, la bioetica ha registrato la sua prima formulazione sistematica tra il 1970 e il 1980 soprattutto negli Stati Uniti d'America, anche se già prima si era iniziato ad affrontare alcuni problemi che oggi diremmo tipici di questa materia.

In tal senso anche papa Pio XII, per molti suoi discorsi, può dirsi un precursore.

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La bioetica è una disciplina nata di recente che si occupa delle questioni morali che sorgono parallelamente al rapido progredire della ricerca biologica e medica.

La bioetica, dal punto di vista cattolico, si fonda sui principi solidi dell'etica trasmessici dalla Rivelazione e dalla filosofia cristiana, applicati ovviamente al nuovo contesto.

La sua natura è multidisciplinare, poiché annovera al proprio interno aspetti relativi a varie materie, fra le quali: biologia, medicina, filosofia, diritto, religione.

Le problematiche legate alla bioetica sono assai numerose e l'opinione pubblica è sempre più coinvolta nella vita quotidiana, anche per mezzo dei mass media che spesso creano polemiche gratuite e infondate.

Tematiche tipiche della bioetica riguardano:

aborto;

accanimento terapeutico;

utilizzo delle cellule staminali;

clonazione;

contraccezione;

eutanasia;

ingegneria genetica;

procreazione assistita;

sperimentazione clinica dei farmaci;

sterilizzazione;

suicidio;

trapianti d'organo.

La bioetica cattolica sostiene che "ciascun individuo umano ha il diritto alla vita, intendendosi come individuo l'uomo dal concepimento alla morte cerebrale totale".

La bioetica, basandosi su tali concetti che sono fondamentali per il rispetto della dignità della persona umana, dal momento della sua prima comparsa nel grembo materno, fino al suo termine naturale, ha un compito molto importante nell'ambito della nostra società: difendere l'uomo, la sua dignità e integrità, ogni volta che una pseudo-scienza ne vuol fare un oggetto, anziché considerarlo per ciò che realmente è: la creatura prediletta del Creatore fatta a sua immagine e somiglianza.

Secondo la consolidata dottrina cattolica, fondamento della bioetica è l'antropologia, cioè lo studio della persona umana e della sua natura specifica.

L'antropologia è il punto di partenza per ogni riflessione ulteriore, oltre a richiamare le domande che da sempre l'uomo si pone sul senso della vita, attraverso l'uso della retta ragione; questo riguarda particolarmente gli estremi della vita terrena ( nascita e morte ) e e il problema della sofferenza.

Perché la bioetica sia adeguata alla verità, l'identificazione dei suoi valori e regole deve avvenire in base a un criterio solido e universale: la riflessione razionale, rettamente intesa.

L'intelligenza, infatti, costituisce una via affidabile per conoscere la realtà, a patto di non farne un uso soggettivistico.

Le principali indicazioni sulle linee di comportamento eticamente corrette, sulle norme di riferimento in campo bioetico si possono cogliere esaminando la realtà dell'uomo e il suo contesto.

La difesa della vita umana, l'assistenza al malato e al morente, la dignità della persona fin dal concepimento, la tendenza all'unione coniugale e alla procreazione, la responsabilità e il dominio dell'uomo nei confronti del creato sono infatti temi accessibili alla riflessione umana.

A questo proposito, la Chiesa cattolica si mostra da sempre particolarmente attenta e sensibile a tali dati "naturali", tutelandoli e documentandoli attraverso una lunga produzione magisteriale, che ha fornito e fornisce spunti di approfondimento etico, argomenti razionali e perfino il lessico per la disciplina bioetica, all'interno di una dottrina estesa e coerente.

Oltre alla parte "teorica", si impegna sul piano "pratico", come dimostra la tradizione terapeutica cristiana, da cui hanno avuto origine istituzioni come gli ospedali, le cliniche e le case di riposo.

Sul piano naturale, l'insegnamento cattolico sostiene e illumina la bioetica; a questo livello, la Chiesa cattolica ne aggiunge un altro, quello teologico, che scaturisce dal piano soprannaturale della Rivelazione e che consiste nell'interpretare il senso della sofferenza e della morte alla luce del mistero di Gesù Cristo.

Ciò non vanifica, ma integra e chiarisce ulteriormente quanto la luce della ragione già indica.

Il tentativo di contrapporre alla bioetica cattolica una bioetica "laica", nella accezione corrente di laicista, come appare, per esempio, dal Manifesto di bioetica laica, del 1996 è tendenzioso, nonché inutile.

Tale pretesa "alternativa" risulta frequentemente parassitaria rispetto alla prospettiva sorta in ambito cattolico: si definisce più in contrasto alla bioetica tradizionale - dice preferibilmente "ciò che non è" - senza dare indicazioni concrete.

Inoltre, questo tentativo è sterile perché rischia di sgretolare non solo una particolare visione del mondo, ma l'intera bioetica, togliendole ogni possibilità di fondazione razionale con il relegarla nell'indeterminatezza del relativismo.

Sul fronte "laico", infatti, è impossibile trovare un'omogeneità di vedute, a causa del pregiudizio secondo cui credere che l'intelletto umano abbia la capacità naturale di conoscere l'uomo e la realtà in genere, sarebbe "dogmatico".

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Le motivazioni della bioetica

La spinta alla ricerca bioetica poggia sulla crescente esigenza che i nuovi problemi sollevati dalla medicina vengano risolti nel rispetto della dignità della persona umana, mentre risultano ormai insufficienti le classiche regole morali che governano la professione medica.

Basti pensare alle implicanze, personali e sociali, di biotecniche come quelle contraccettive, di fecondazione artificiale, di ingegneria genetica, di trapianto di organi e tessuti fetali, di rianimazione, di varie sperimentazioni.

La soluzione dei problemi etici emergenti, tuttavia, dipende dai riferimenti antropologici a cui si attinge.

Così, se si parte da una concezione ( neoradicale ) di libertà umana come valore unico e assoluto, si può finire con il considerare lecito tutto quanto è voluto dal diretto interessato, compresi aborto, eutanasia, suicidio.

E ciò più ancora se si ritiene a priori che ogni cosiddetto "progresso" tecnico-scientifico rappresenti di per sé un positivo avanzamento etico.

Esercizio di "responsabilità"

I cristiani partono da una concezione "che intenda custodire e promuovere la 'verità intera' dell'uomo", che è persona, e quindi "valore intangibile" ( D. Tettamanzi, Eidetica, 1990, p. 43 ), anzi, secondo la rivelazione ebraico-cristiana, un vero "dono di Dio", fatto "a sua immagine" ( Gen 1,27 ) e quindi così prezioso da suscitare stupore: "Che cosa è l'uomo perché tè ne curi?" ( Sal 8,5 ).

Per questo essi pongono a fondamento della bioetica un esercizio di "responsabilità" che consideri la vita umana - in tutti i suoi aspetti e momenti ( "responsabilità globale" ) e anche nei suoi più diversi rapporti e legami ( "responsabilità religiosa, solidale, cosmica" ) - non un territorio di dominio padronale ( proprio o altrui ) e di esperimenti, ma il "luogo" concreto della realizzazione personale.

Perciò risulta fondamentale per tutti il rispetto del comando naturale e biblico "non uccidere", che include, per la medicina, il dovere di cercare terapie, che evitino i rischi della strumentalizzazione della persona, o di forme di manipolazione radicalmente alterative della natura dell'uomo.

v. Manipolazione genetica


Magistero

Esortazione apostolica Giovanni Paolo II - Christifideles laici 30-12-1988
I fedeli laici, a vario titolo e a diverso livello impegnati nella scienza e nella tecnica, come pure nell'ambito medico, sociale, legislativo ed economico devono coraggiosamente accettare le « sfide » poste dai nuovi problemi della bioetica.
Discorso Benedetto XVI 13-2-2010
Le questioni di bioetica mettono spesso in primo piano il richiamo alla dignità della persona
Discorso Francesco 25-6-2018
Questa bioetica non si muoverà a partire dalla malattia e dalla morte per decidere il senso della vita e definire il valore della persona
Discorso Francesco 25-2-2109
Essa esprime la consapevolezza della profonda incidenza dei fattori ambientali e sociali sulla salute e sulla vita.