Magistero

Ci siamo rassegnati allo scoraggiamento, alla fatalità degli avvenimenti, mascherando di intelligente tempestività il vostro tardivo ossequio al trionfo della moda e della passività ambientale; senza più afferrarci ai nostri principii, ai nostri doveri, alla nostra coscienza cristiana.

La vita bisogna prenderla come viene, non come noi vogliamo che venga ». Non dobbiamo avere paura dei problemi

A quei cristiani, cioè, « che sono chiusi, ingabbiati, che non sono liberi ».

E il motivo è la « paura della libertà dello Spirito Santo, che viene tramite la predicazione ».

La paura, infatti, « non è un atteggiamento cristiano », ma « è un atteggiamento, possiamo dire, di un'anima incarcerata, senza libertà, che non ha libertà di guardare avanti, di creare qualcosa, di fare del bene ».

Dunque, « quando la Chiesa è paurosa e quando la Chiesa non riceve la gioia dello Spirito Santo, la Chiesa si ammala, le comunità si ammalano, i fedeli si ammalano ».

La paura immobilizza sempre e spesso fa compiere scelte sbagliate.

La paura scoraggia dal prendere iniziative, induce a rifugiarsi in soluzioni sicure e garantite, e così si finisce per non realizzare niente di buono.