Meditazioni per le domeniche dell'anno

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MD 5

Domenica nell'ottava di Natale
( Lc 2,33-40 )

Non bisogna contraddire le verità, i precetti e i consigli del Vangelo

1 Il Vangelo odierno racconta che Simeone, dopo aver benedetto il Padre e la Madre di Gesù quando lo presentarono al Tempio, disse a Maria sua Madre: Egli è qui per la rovina e per la resurrezione di molti in Israele ( Lc 2,34 ), perché molti avrebbero profittato della sua morte; molti altri, mancando di fedeltà alla grazia che il Redentore doveva meritare loro, avrebbero fatto di questa grazia l'inizio della loro dannazione.

Il santo vecchio aggiunse poi che Gesù sarebbe stato un segno di contraddizione degli uomini ( Lc 2,35 ).

Infatti molti lo osteggiarono durante la sua vita; e molti lo contraddicono anche oggi, perfino i cristiani che rifiutano la sua dottrina e il suo insegnamento.

Alcuni hanno poco rispetto per le decisioni della Chiesa; altri perdono tempo, talvolta, a ragionare sulla predestinazione e sulla grazia: argomenti sui quali, quelli che non sono addetti ai lavori, non dovrebbero mai dire parola, perché sono al di sopra della loro cultura e, se ne sentono parlare da altri, non debbono rispondere altro che: Io credo ciò che crede la Chiesa.

Comportiamoci così anche su altre questioni dottrinali che la nostra mente non può penetrare a fondo.

Ci soccorrano queste parole del Saggio, citate nell'Ecclesiastico: Non preoccupatevi di ciò che è al disopra di voi ( Sir 3,21 ).

Lasciamo ai dotti le dispute dotte, lasciamo ad essi la preoccupazione di confutare le eresie e di confondere gli eretici; in quanto a noi, limitiamoci a parlare della dottrina comune di Gesù Cristo e prendiamo l'abitudine di seguire in tutto l'insegnamento che la Chiesa impartisce ai fedeli contenuto nei catechismi da lei approvati, in quelli cioè compilati o adottati dai Vescovi in comunione con il Vicario generale di Cristo.

Stiamo soprattutto attenti a non prenderci mai la libertà di dogmatizzare sulle verità più difficili della nostra Religione.

2 Contraddire la morale di Gesù Cristo non è meno pericoloso che contraddire la sua dottrina perché, spesso, è la vita sregolata che ci fa perdere la fede e perché Gesù è venuto ad annunciare le sante verità della morale cristiana per impegnarci a praticarle bene.

Eppure non è raro vedere i cristiani perfino nelle comunità regolari che apprezzano poco le verità pratiche, che le contraddicono nel loro cuore e talvolta anche nel loro atteggiamento esteriore.

Queste sono le verità che li urtano maggiormente: che renderanno conto nel giorno del giudizio di una parola inutile ( Mt 12,36 ); che bisogna pregare sempre ( Lc 18,1 ), che per andare in Cielo bisogna entrare per la porta stretta ( Mt 7,13 ); e che Gesù Cristo ha detto: se non fate penitenza perirete tutti ( Lc 13,5 ).

E ancora: che è un obbligo indispensabile praticare queste massime se vogliamo salvarci; che per essi è un comandamento amare i nemici, fare del bene a chi li odia, pregare per i propri persecutori e calunniatori perché possano essere figli del Padre celeste che fa sorgere il sole sopra i buoni e sopra i malvagi ( Mt 5,44-45 ).

Quanti sono convinti che questi insegnamenti riguardano solo chi tende alla perfezione?

Gesù li ha predicati a tutti perché tutti li mettano in pratica, perché si tratta di mezzi necessari per salvarsi.

State attenti dunque a non cadere in un errore così grossolano che potrebbe allontanarvi dal vero sentiero che porta in cielo.

3 A noi non basta non contraddire la morale del Vangelo; San Paolo afferma che esso ci indica una via più eccellente e più perfette ( 1 Cor 12,31 ), quella alla quale Gesù ci ha chiamato e che ha tracciato egli stesso: Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso - porti ogni giorno la sua croce e mi segua ( Lc 9,23 ).

Esiste qualcuno che non contraddica, non dico con le labbra, ma anche solo con il cuore, questa divina affermazione di Gesù Cristo nostro Maestro?

Quanta gente è d'accordo con questo giudizio di San Bernardo: se i discorsi frivoli e stolti sulla bocca di una persona di mondo sono sciocchezze, sulla bocca di un religioso consacrato a Dio sono addirittura bestemmie?

Quante sono le persone che apprezzano queste parole di San Doroteo: Stiamo attenti alle minime cose per timore che abbiano conseguenze fastidiose?

A quanti altri sembrano dure queste parole di Gesù Cristo: Beati i poveri di spirito ( Mt 5,3 ): è più difficile che un ricco entri in cielo, che il cammello passi per la cruna di un ago ( Mt 19,23-24 ).

In quanto a noi scandagliamo il nostro cuore e vediamo se è davvero compenetrato di quanto afferma Gesù: Beati voi quando gli uomini diranno falsamente ogni sorta di male contro di voi ( Mt 5,11 ).

Quanti criticano le Regole e in molti articoli, come se fosse normale mettere in pratica solo quelli che ci fanno comodo.

È ovvio che tali persone cadranno ben presto in una vita sregolata, perché - come afferma il già citato San Doroteo - non appena qualcuno comincia a dire: che importanza può avere una parola? che male c'è se mangio questo boccone in più? ma che è un delitto fare questo o quello? vuol dire che costui comincia a non ascoltare più il rimorso della coscienza anche nei punti essenziali.

Stiamo attenti a non rovinarci, perché questo modo di ragionare ci porta al rilassamento.

Noi invece siamo stati chiamati da Dio a vivere il Vangelo alla perfezione.

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