Meditazioni per le principali feste dell'anno

Indice

MF 176

San Francesco Borgia ( 1510 - 1572 )
10 ottobre; nuovo calendario: 3 ottobre

1 Nulla è più ammirevole dell'umiltà praticata da san Francesco Borgia che, prima di entrare in religione, era un Grande di Spagna.

Abbandonato il fasto della corte, entrò nella Compagnia di Gesù, cercando le umiliazioni e il disprezzo con lo stesso ardore con cui prima aveva cercato la gloria e l'onore.

E da quel momento si considerò, in ogni occasione, come l'ultimo e il più criminale degli uomini e si tratto di conseguenza.

Questi sentimenti li manifestò soprattutto una volta che fu costretto a dormire vicino a un religioso della sua Compagnia che tossì e sputò sul suo volto per tutta la notte.

Il Santo continuò ad asciugarsi senza emettere alcun lamento e quando, il mattino dopo, il confratello gli chiese umilmente perdono, egli replicò che non si doveva preoccupare, perché non poteva sputare su un luogo più sudicio della sua faccia.

Parlare e agire in questo modo significa unire la pazienza all'umiltà, portate al più alto livello di perfezione.

Questo Santo ripeteva spesso che, per un peccatore come lui, non c'era posto più adatto che stare ai piedi di Giuda, ma che avendovi trovato Gesù nel giorno dell'ultima Cena, non sapeva più dove mettersi, per stare così in basso com'egli meritava.

Considerate fino a che punto questo Santo si è umiliato e disprezzato!

Forse sarà capitato anche a voi di stare molto in basso nella considerazione degli uomini e forse avete fatto di tutto per uscirne, evitando il disprezzo con lo stesso ardore con cui san Francesco Borgia lo cercava, lo desiderava e ardentemente l'amava.

Sforzatevi almeno di accettarlo e di sopportarlo volentieri quando vi capiterà l'occasione di doverlo subire.

2 Il Borgia che nel mondo era potentemente ricco, si fece povero anzi poverissimo per amore di Dio, non appena ebbe lasciato il mondo.

Abbandonandolo, rinunziò a tutte le sue ricchezze e, entrato in Religione, non volle più maneggiare né oro né argento, tanto che, alla fine, non ne conosceva più il valore.

Il letto, gli abiti, il vitto, l'alloggio, tutto era estremamente povero.

Vivere in povertà gli procurava un grande godimento e più ne provava il rigore, più era contento, pensando all'esempio del Signore Gesù, per darci l'esempio, l'aveva praticata ai più alti livelli, fin dalla nascita.

Considerava, quindi, molto giusto che chi era più vicino a Gesù e aveva l'onore di far parte della sua compagnia amasse e praticasse alla perfezione la povertà, che fu la compagna inseparabile del Divino Maestro e dei suoi discepoli.

Questo esigeva il Borgia dai suoi Confratelli, soprattutto durante gli anni del suo generalato, e si augurava che tutte le case professe non avessero altro fondamento che la povertà

È questo il fondamento sul quale desiderate che sia costruita la vostra Comunità?

È un fondamento sicuro, che non cederà mai, se possedete la vera fede e siete interiormente animati dallo spirito di Nostro Signore.

La cosa migliore che potete fare è fondare la vostra fortuna su queste basi: sono le più solide che Gesù abbia trovato e sulle quali i Santi Apostoli hanno costruito l'edificio della Chiesa.

3 Stando ancora nel mondo, Francesco si offrì completamente a Dio.

A spingerlo a questo gesto generoso, fu il suo folle amore alla mortificazione, per cui quand'era costretto a recarsi a corte e prendere parte alle feste, si metteva un cilizio sotto il vestito, per difendersi dalle occasioni pericolose che sono tanto frequenti in queste assemblee.

Quando si metteva in viaggio, lo scrigno più prezioso che portava era quello degli strumenti di penitenza ( cilici, catenelle, discipline ).

Amava ciò che gli dava fastidio e si compiaceva, d'estate, a essere bruciato dal sole e, d'inverno, a essere assediato dal freddo.

Più la stagione era inclemente, più gli dava soddisfazione; quando qualche malanno lo affliggeva, traboccava di gioia; la riconoscenza più sentita la riservava a chi lo perseguitava, perché, secondo lo spirito del Vangelo, si considerava fortunato di essere perseguitato ( Mt 5,11 ).

Diceva anche che, al momento della morte, si sarebbe trovato in grave difficoltà al pensiero di avere trascorso un solo giorno senza soffrire per amore di Gesù Cristo.

È un vero cristiano chi è conforme al nostro Salvatore e nulla ci rende più simili a lui quanto l'amore per le sofferenze e la vita mortificata.

Cercate allora, a imitazione da san Francesco Borgia, di non trascorrere neanche un giorno senza mortificarvi e fatelo sia per spirito di religione sia per dare a tutti un attestato della fede che professate.

Indice