La città di Dio

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Libro XIX

Sommario

1. Varrone ha ravvisato 288 possibili teorie sul problema dei fini del bene e del male, sul quale ha discusso la teoresi filosofica.

2. Con quale procedimento, a parte le possibili differenze che non sono teorie ma interrogativi, Varrone giunge alla tripartita definizione del bene, di cui una sola si deve scegliere.

3. Delle tre teorie, relative al sommo bene dell'uomo, Varrone stabilisce di sceglierne una seguendo l'opinione della Vecchia Accademia su proposta di Antioco d'Ascalona.

4. Si ha la dottrina dei cristiani sul sommo bene e sommo male contro i filosofi, i quali ritengono che il sommo bene in sé sono essi a se stessi.

5. La vita associata, che soprattutto si deve perseguire, è spesso resa impossibile da molti contrasti.

6. L'umano pensiero cade nell'errore quando la verità è nascosta.

7. Vi sono diversità dei linguaggi a disgiungere l'umana convivenza e la sciagura delle guerre, quelle comprese che si considerano giuste.

8. L'amicizia dei buoni non può essere tranquilla, mentre è indispensabile affannarsi per i pericoli che si hanno in questa vita.

9. V'è l'amicizia dei santi angeli, che non può essere svelata all'uomo in questo mondo per l'inganno dei demoni, in cui sono incappati coloro che pensavano di dover adorare molti dèi.

10. Quale ricompensa è riservata ai santi per il superamento della prova di questa vita.

11. V'è la felicità della pace eterna, nella quale per i santi si avrà il destino finale, cioè la vera perfezione.

12. Anche la crudeltà di coloro che fanno la guerra e tutti i turbamenti degli uomini vogliono giungere al fine della pace, che è nel desiderio di ogni essere.

13. V'è una pace di tutti gli esseri che per legge di natura non può essere sottratta in mezzo a qualsiasi turbamento, poiché nella soggezione a un giusto giudice ciascuno giunge nell'ordine a quel destino che ha meritato con la volontà.

14. V'è un ordine e una legge, tanto terrena che celeste, per cui si provvede all'umana società esercitando il potere poiché, così provvedendo, ad essa si è sottomessi.

15. Si hanno la libertà naturale e anche la schiavitù, la cui causa principale è il peccato, perché un uomo dalla cattiva volontà, anche se non è asservito a un altro uomo, è schiavo della propria passione.

16. Si ha un legittimo diritto di esercitare il potere.

17. Da che cosa deriva la pace che la società del cielo ha con la città terrena e da che cosa la discordia.

18. È molto diversa la volubilità della Nuova Accademia nei confronti della fermezza cristiana.

19. Comportamento e costumi del popolo cristiano.

20. I cittadini dei santi mediante la speranza sono felici anche in questa vita.

21. C'è il problema se secondo le definizioni di Scipione, che si hanno nel dialogo su Lo Stato di Cicerone, vi fu uno Stato romano.

22. V'è un solo vero Dio, a cui sono sottomessi i cristiani e al quale soltanto si devono offrire sacrifici.

23. Quali responsi dà Porfirio sul Cristo dagli oracoli degli dèi.

24. Da quale definizione si evidenzia che non solo i Romani ma anche gli altri Stati si attribuiscono giustamente il nome di popolo e di Stato.

25. Non vi possono essere vere virtù dove non v'è la vera religione.

26. Anche in un popolo non sottomesso a Dio v'è una pace, di cui si serve il popolo di Dio, mentre è in esilio in questo mondo.

27. V'è una pace di coloro che sono sottomessi a Dio, ma la sua completa tranquillità non si può conseguire nella vita posta nel tempo.

28. A quale fine giungerà il destino ultimo degli infedeli.

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