Discorsi sul Nuovo Testamento

Indice

Omelia sul Vangelo che narra dei due fratelli

1 - Che cosa rispose il Signore a chi lo aveva interpellato per l'eredità
2 - Esempio propostoci da Cristo per metterci in guardia da ogni avidità
3 - Chi disprezza le cose terrene possederà come eredità il Creatore
4 - Chi è avido di denaro è suo schiavo
5 - Il ricco incontra il povero nella stessa via: dia del suo a quello e ambedue arriveranno alla patria
6 - Un fatto che è un esempio
7 - Vale più avere Dio nell'anima che qualunque ricchezza
8 - A che prezzo si conquista il regno celeste
9 - Siate voi stessi la casa di Dio, e la chiesa materiale è costruita

1 - Che cosa rispose il Signore a chi lo aveva interpellato per l'eredità

Il Signore Gesù Cristo che largisce la carità, condanna la cupidità.

Egli infatti vuole sradicare l'albero cattivo e piantare l'albero buono.

Dall'amore del mondo non nasce alcun frutto buono; dall'amore di Dio non nasce alcun frutto cattivo.

Ecco i due alberi, parlando dei quali il Signore dice: Un albero buono non produce frutti cattivi; un albero cattivo invece produce frutti cattivi. ( Mt 7,17 )

La nostra parola dunque, dal momento che proviene da Dio, è come la scure alla radice d'un albero cattivo. ( Mt 3,10; Lc 3,9 )

Le stesse parole che sono risuonate dal santo Vangelo hanno colpito gli alberi cattivi.

Li potano, non li tagliano.

Ciò che il tuo Creatore non ha voluto che tu avessi, sappi ch'è cosa la quale non ti giova.

Il Signore non vuole che noi abbiamo la cupidigia del mondo.

Nessuno dunque dica: "Cerco il mio, non l'altrui".

Guardatevi da ogni specie di cupidigia. ( Lc 12,15 )

Se amerai troppo i tuoi beni che possono perire, perderai davvero i tuoi beni che non possono perire.

"Io - dici - non voglio né perdere ciò ch'è mio né prendere ciò ch'è di altri".

Una simile scusa è segno d'una certa cupidità, non è un vanto della carità.

Della carità è stato detto: Non va in cerca dei propri interessi, ma di quelli degli altri. ( 1 Cor 13,5; Fil 2,4 )

Non cerca i propri vantaggi ma cerca la salvezza dei fratelli.

Poiché anche costui che pregò il Signore d'interporsi come arbitro, se avete fatto attenzione, se lo avete capito bene, andava in cerca dei propri interessi, non di quelli altrui.

Suo fratello infatti aveva preso per sé tutto il patrimonio e non aveva dato la parte dovuta al fratello.

Egli vide il Signore giusto; non poteva trovare un giudice migliore e gli si rivolse perché facesse da giudice e disse: Signore, di' a mio fratello di spartire con te l'eredità. ( Lc 12,13-21 )

Che cosa c'è di più giusto? "Si prenda la sua parte e mi dia la mia!

Né tutto io, né tutto lui, poiché siamo fratelli".

E dire che le stesse sostanze che cercavano di spartire le avrebbero possedute sempre intere, se fossero vissuti d'accordo.

Tutto ciò che si divide, diminuisce.

Se fossero stati concordi nella loro famiglia come lo erano stati durante la vita del loro padre, avrebbero posseduto ciascuno di essi anche l'intero patrimonio.

Se per esempio avessero posseduto due case di campagna, sarebbero appartenute entrambe a tutti e due e chi avesse loro domandato di chi fosse ciascuna di esse, avrebbero risposto: "È mia".

Se ad uno di loro uno avesse chiesto: "Di chi è quella fattoria?", avrebbe risposto: "È nostra".

Ugualmente se uno avesse chiesto di chi fosse l'altra, avrebbe risposto similmente: "È nostra".

Se invece ciascuno di loro ne avesse presa una, la proprietà sarebbe diventata più piccola e la risposta sarebbe stata diversa.

Allora, se uno avesse chiesto: "Di chi è questa casa di campagna?" il proprietario avrebbe risposto: "È mia".

"Di chi è quella?". "Di mio fratello".

Non ne hai acquistata una, ma ne hai perduta una, poiché l'hai divisa.

Gli pareva dunque d'avere un desiderio giusto poiché cercava la propria parte, non bramava l'altrui; confidando quindi nella giustizia della propria causa, chiamò a fare da arbitro il giudice giusto.

Ma che gli rispose il giudice giusto? Dimmi, o uomo, - poiché non ti lasci guidare dallo spirito di Dio ma dall'egoismo umano - chi mi ha costituito mediatore nella divisione dei vostri beni? ( Lc 12,14; Mt 16,23 )

Rifiutò ciò che gli era stato chiesto ma diede più di quanto rifiutò di dare.

Quel tale gli aveva chiesto una sentenza riguardo alla spartizione dell'eredità; egli invece gli diede il consiglio di non avere la cupidità.

"Perché vai in cerca d'una fattoria? Perché vai in cerca della terra? Perché ricerchi la tua parte?

Se non avrai la cupidigia, avrai tutto!".

Vedete, voi che siete avidi, colui che non aveva la cupidigia, e che ha detto: Siamo come persone che non hanno nulla eppure possiedono tutto. ( 2 Cor 6,10 )

"Tu dunque - dice il Cristo - mi chiedi che tuo fratello ti dia la parte dell'eredità che ti spetta.

Io invece vi dico: Guardatevi da ogni specie di cupidigia". ( Lc 12,15 )

Tu credi di guardarti bene dal desiderare i beni altrui.

Io invece ti dico: Guardatevi da ogni specie di cupidigia.

Ma tu vuoi amare eccessivamente i tuoi beni e per il tuo patrimonio vuoi far cadere il tuo cuore dal cielo e, volendo accumulare tesori sulla terra, cerchi di opprimere l'anima tua: l'anima infatti ha le proprie ricchezze come anche la carne ha le proprie.

2 - Esempio propostoci da Cristo per metterci in guardia da ogni avidità

Infine ci viene presentato un non so quale ricco per metterci in guardia da ogni avidità.

Che significa "da ogni"? Anche dai beni che si dicono tuoi.

Ci viene presentato un ricco al quale erano venute in eredità delle terre, ( Lc 12,16 ) cioè aveva in campagna i suoi possedimenti; gli erano venuti abbondanti raccolti; un buon esito infatti si chiama prosperità.

Allora si mise a ragionare tra sé, dicendo quel che avete udito durante la lettura del Vangelo: Che cosa farò, dove radunerò i miei raccolti? ( Lc 12,17 )

Non aveva il posto dove metterli. Erano troppi.

Si sentiva alle strette a causa dell'abbondanza, non della mancanza.

Quanto era infelice, dal momento ch'era turbato non dalla povertà ma dall'abbondanza!

Gli pareva di non aver un locale ove riporre i raccolti per non perdere nulla.

E gli sembrò di aver trovato un progetto molto utile.

Ho trovato - disse - che cosa fare.

Demolirò i vecchi magazzini e ne costruirò altri più spaziosi e li riempirò; allora potrò dire a me stesso: Ora hai molte provviste per molti anni.

Riposati, mangia, bevi, datti alla bella vita.

Ma Dio gli disse: Stolto, ( Lc 12,18-19 ) ti pare d'essere saggio perché hai trovato il progetto di abbattere i magazzini poco spaziosi e di costruirne di più grandi?

Sei stolto per il fatto che ti sembra d'essere saggio.

Perché hai agito così, dicendo a te stesso: "Hai molte provviste per molti anni"?

Questa notte ti sarà richiesta la tua vita, ( Lc 12,20 ) dove sono i lunghi anni?

Questa notte ti sarà richiesta la tua vita.

Di chi saranno le provviste che hai preparate? Non ti turbi forse inutilmente?

Accumuli tesori senza sapere per chi li raduni. ( Sal 39,7 )

Non aveva locali ove riporre i raccolti! E dov'erano i poveri?

Ciò che la strettezza dei tuoi magazzini non poteva più ricevere, l'avrebbe potuto ricevere uno dei tuoi fratelli, l'avrebbe potuto ricevere il tuo Signore che dice: Quando avete fatto ciò a uno dei più piccoli dei miei fratelli, lo avete fatto a me. ( Mt 25,40 )

Affidi i tuoi raccolti ai magazzini e non li perderai? Li trasferisci in cielo e li perderai?

Non hai dove riporli? Fa' l'elemosina e aspetta che ti venga restituita.

Tu la riponi nella mano del povero, la riceverai dalla mano del ricco.

Ciò che non riesci a mettere in un magazzino, chi te l'ha dato?

Colui che te l'ha dato vuol ricevere qualcosa di quel che ti ha dato.

È povero e ti chiede l'elemosina Colui che ti ha creato.

Se egli ha bisogno dei tuoi beni e te li chiede, dagli qualcosa di ciò che hai.

È vero, tu hai dei frutti terreni, ma hai forse la vita eterna?

Quanto grande proprietà è essa! Quanto poco costa! Volete sapere quanto costa?

È tale possedimento la vita eterna, tale possedimento che quando vi giungerai - o stolto, che fai i tuoi calcoli sulla terra e perderai il cielo! - quando cioè arriverai a tale possesso, non potrai andar via, ma lo possederai anche in perpetuo e senza alcun termine.

Tu vedi quanto è grande. Considera adesso quanto costa poco.

Vale quanto non entra nei tuoi magazzini, poiché non lo possono ricevere, poiché sono strapieni e perciò ne vuoi costruire di più ampi.

Che dire poi? Quanto è il prezzo del possedimento? Supponi che venisse dato ai poveri come a dei facchini.

Sai bene infatti e vedi che coloro ai quali tu dài, camminano sulla terra.

Ciò che dài loro lo portano in cielo, e quando lo avranno portato in cielo, non riceverai quello che darai, poiché invece dei beni terreni riceverai quelli celesti, invece dei beni mortali quelli immortali, al posto dei beni temporali quelli eterni.

Se tu dessi a interesse e invece di tanto argento ricevessi tant'oro, per esempio invece d'una libbra d'argento una libbra d'oro, chi sarebbe più ricco di te?

Sapresti trattenerti dalla gioia allorché ti fosse possibile realizzare tanti interessi?

Di che specie sarebbe questa operazione finanziaria? Vedi che cosa dài e che cosa riceverai.

Dài ciò che quaggiù dovrai abbandonare; riceverai ciò che non potrai perdere mai.

Poiché tu dài ciò da cui non dipende la tua vita - ecco perché il Signore, se avete fatto attenzione, nello stesso passo del Vangelo, dice: La vita d'un individuo non dipende dall'abbondanza dei suoi beni ( Lc 12,15 ) - e lo dài per ricevere la possibilità di vivere sempre.

Le ricchezze materiali sono l'oro, l'argento, il frumento, il vino e l'olio, i poderi, i possedimenti: queste sono le ricchezze materiali.

Lo stesso corpo quanto può averne, quando il ventre è pieno?

Vedi che tutte le altre cose sono superflue.

Se uno fosse costretto a mangiare tutto ciò che possiede, non sarebbe costretto a spirare?

3 - Chi disprezza le cose terrene possederà come eredità il Creatore

Guardatevi dunque, fratelli, da ogni specie di cupidigia. ( Lc 12,15 )

Su questa terra si vive con pochissimo ed anche la gloriosa vita eterna s'acquista a pochissimo prezzo.

Sembra quasi che Zaccheo l'acquistasse a prezzo più caro?

Egli infatti era molto ricco, capo degli esattori delle imposte. ( Lc 19,2 )

Ma quando il Signore entrò nella sua casa, allora vi entrò la salvezza: Io do - disse - la metà dei miei beni ai poveri. ( Lc 19,8 )

A caro prezzo comprò una cosa così preziosa.

E dell'altra metà? Se ho rubato a qualcuno, gli restituisco quattro volte quanto gli ho preso. ( Lc 19,8 )

Ecco perché si riserbava l'altra metà, non perché fosse posseduta per brama di denaro, ma per essere restituita come un debito.

A caro prezzo comprò egli che aveva grandi ricchezze e ne diede la metà ai poveri.

Qualunque cosa egli diede, che cos'è? Quante sono le ricchezze d'un potente qualsiasi?

Che cos'è tutta la terra? Cos'è la terra e il mare?

Considera il cielo, considera le stelle, considera tutto il creato.

Se disprezzerai le cose di poca importanza, possederai come eredità lo stesso Creatore.

Ecco che cosa ti dice il tuo Signore: Guardati da ogni specie di cupidigia.

Guardati dall'acquistare beni terreni e io ti riempirò.

Rispondigli e di': "Di che cosa mi riempirai?".

Questo infatti tu cercavi, quando disprezzavi cose poco importanti, cercavi d'essere riempito di cose di maggior importanza.

Poiché hai dato qualcosa dei tuoi frutti e hai sentito dire dal tuo Signore: "Sarò io a riempirti", tu dirai: "Egli ha intenzione di riempire la mia casa d'oro e d'argento".

"Sarò io a riempirti. Tu cerchi che io riempia la tua casa? Ti riempirò io, se sarai la mia casa".

Riconosci e ama Colui che ti ha creato ed egli ti riempirà non di qualche suo bene ma di se stesso.

Possederai Dio, sarai pieno di Dio.

Questa è la grande ricchezza dell'anima.

La ricchezza materiale è superflua, poiché il nostro corpo ha bisogno di poco per mantenersi in vita.

La ricchezza spirituale non è superflua.

Quanto Dio ti darà, quanto ti concederà di spirito di fede, di carità, di giustizia, di castità, tutto quel che ti darà di se stesso, non può essere superfluo.

La tua ricchezza interiore è molto importante. Come si chiama? Si chiama Dio.

Amico mio, se tu sei povero, non possiedi dunque nulla, se possiedi Iddio?

Amico mio, che sei ricco, possiedi dunque qualcosa se non possiedi Dio?

4 - Chi è avido di denaro è suo schiavo

Per tornare dunque alle parole del Signore, guardiamoci da ogni specie di cupidigia.

"Da ogni specie"? domanderai. "È roba mia".

Il Signore però risponderà: "Da ogni specie".

Ti è stato forse detto di non possedere la tua roba? Possiedila ma senza cupidigia.

Allora sì che la possederai. Se invece ne avrai cupidigia, sarai da essa posseduto, non la possederai.

Non amare il denaro, se vuoi possederlo. Poiché possederai il denaro se non l'amerai.

Se lo amerai, sarai tu a esser posseduto dal denaro.

Non sarai padrone ma schiavo del denaro e, poiché sarai schiavo, lo seguirai dovunque ti trascinerà.

Non sei forse schiavo quando sei trascinato dalla brama di possederlo?

L'amore per il denaro non ti fa svegliare quando dormi?

Se tu fossi schiavo d'un uomo, forse ti lascerebbe dormire.

Se tu non avessi il denaro ma ne fossi avido, a causa della brama di esso tu staresti sveglio per averlo.

Se tu lo possedessi, veglieresti per la paura di perderlo.

Tu hai anche paura che a causa di esso vada in malora anche tu; io penso che, quando ne avevi poco, dormivi tranquillo.

5 - Il ricco incontra il povero nella stessa via: dia del suo a quello e ambedue arriveranno alla patria

Guardatevi da ogni specie di cupidigia. ( Lc 12,15 )

Vi giovi, fratelli, il fatto d'essere poveri. Non desiderate essere ricchi.

Vi basti Dio, poiché egli non vi abbandona.

Ha pensato a voi prima che voi esisteste e non pensa a voi perché viviate?

Avete già creduto in lui, lo avete lodato, avete sperato in lui, e vi mancherà ciò ch'egli sa esservi necessario?

Negherà forse ai suoi ciò che dà agli estranei? Lo negherà ai suoi lodatori egli che lo dà ai suoi bestemmiatori?

Quando possedete lui, fate conto d'aver tutto.

Il Padre vostro infatti - dice nel Vangelo lo stesso Signore - sa di che cosa avete bisogno ancor prima che glielo chiediate. ( Mt 6,8 )

E riguardo alle cose materiali ha detto così: Cercate anzitutto il regno di Dio e la giustizia di Dio e tutte queste cose vi saranno date in più. ( Mt 6,33 )

Ma qualche volta il giusto soffre la fame e vede l'iniquo che rutta per l'indigestione.

Non ti stupire: il primo viene messo alla prova, il secondo viene condannato.

Viene messo alla prova il primo che, pur trovandosi nella mancanza di risorse, loda Dio.

Viene condannato il secondo che, proprio a causa dell'abbondanza, offende Dio.

Dice la Scrittura: Si sono incontrati il ricco e il povero; ma l'uno e l'altro li ha fatti il Signore. ( Pr 22,2 )

Dove si sono incontrati? In una via. Qual è questa via? È la vita presente.

Qui si sono incontrati il ricco e il povero, poiché nasce il ricco e nasce il povero.

Si sono incontrati. Si sono visti nella via. Camminano tutti e due per la via: l'uno oppresso da pesi, l'altro sollevato.

Ma quello ch'è senza pesi ha fame, quello ch'è carico di pesi si lamenta.

Colui che porta pesi si sollevi [ scaricandoseli ].

Ne dia un po' a quell'altro che lo incontra; questo non avrà fame e quello non si lamenterà più.

L'uno e l'altro arriveranno alla mèta.

Da che ti deriva il tuo lamento, o ricco?

Dal fatto che non hai un locale ove riporre i tuoi raccolti? C'è un posto ove riporli.

Non voglio che ti lamenti. Guarda chi ha fame e hai ove riporli.

Hai paura di perderli? È piuttosto allora che non li perderai.

6 - Un fatto che è un esempio

È molto bello e debbo raccontarlo alla Carità vostra un fatto ch'è accaduto.

Un sant'uomo di modeste condizioni vendette tutto il suo patrimonio per i bisogni della propria casa.

Ma poiché era timorato di Dio, prese dal capitale ricavato dalla vendita cento monete di rame e le distribuì ai poveri per destinare il rimanente alle necessità della propria casa.

Perché fosse messo alla prova s'introdusse da lui un ladro ed egli perse tutto il denaro ricavato dalla vendita di tutta la sua roba.

Lo fece apposta il diavolo perché quello si pentisse d'aver dato qualcosa ai poveri ed esclamasse: "Ma, Signore, a te piacciono solo i malfattori.

Gli uomini commettono il male e s'arricchiscono. Io invece ho fatto un'opera buona e ho perduto tutto".

Quel tale però non disse così e, poiché era una persona quadrata, anche dopo aver subìto quel rovescio restò in piedi.

Pur avendo dunque perduto tutto il denaro ricavato dalla vendita della sua roba e di cui aveva dato cento monete ai poveri, "Me infelice - disse - perché non ho dato l'intera somma ai poveri!

Ciò che ho dato non l'ho perduto; ho potuto solo perdere ciò che non ho dato!".

Gli venne in mente ciò che aveva sentito dal Vangelo o vi aveva letto e lo aveva creduto.

È infatti il consiglio di nostro Signore.

Richiamatelo alla memoria, vedete: Non accumulate ricchezze sulla terra, ove i tarli e la ruggine distruggono tutto e i ladri scavano e rubano.

Accumulate invece le vostre ricchezze in cielo dove non si avvicinano i ladri e la ruggine non le distrugge.

Perché dove sono le tue ricchezze, lì c'è anche il tuo cuore. ( Mt 6,19-21 )

Il ladro poté portargli via il denaro, ma non poté tirar giù dal cielo il suo cuore.

7 - Vale più avere Dio nell'anima che qualunque ricchezza

Ciò che possedete, possedetelo in modo da darne agli indigenti.

Infatti dopo che Cristo Signore aveva detto a un individuo che non rubava i beni altrui, ma che amava la sua roba smoderatamente: Stolto, questa notte ti sarà tolta la vita; ciò che hai preparato, a chi apparterrà? ( Lc 12,20 ) soggiunse dicendo: In questa condizione si trova chiunque accumula ricchezze solo per se stesso e non è ricco davanti a Dio. ( Lc 12,21 )

Vuoi essere ricco davanti a Dio? Da' a Dio.

Da' non servendoti delle tue grandi proprietà ma della tua propria volontà.

Poiché non si riceverà come poco quel che darai, se darai poco del poco che hai.

Dio non pesa la proprietà, ma la volontà.

Ricordate quella vedova, o fratelli. Avete sentito Zaccheo: La metà dei miei beni la do ai poveri. ( Lc 19,8 )

Diede molto dei suoi molti beni e a noi parrebbe comprasse a caro prezzo il possesso del regno dei cieli.

Se però consideriamo quanto esso valga, vale poco qualsiasi cosa darai.

Tuttavia sembra che desse molto, poiché era molto ricco.

Ricordate invece quella povera vedova che metteva [ nella cassetta del tempio ] due monetine di rame; ( Lc 21,1-4 ) c'erano dei ricchi che gettavano nella cassetta offerte cospicue e le persone presenti guardavano e osservavano le offerte di molto valore.

Entrò quella vedova e vi mise due monetine di rame.

Chi si degnò anche solo di vederla? Ma la vide il Signore in modo da vedere lei soltanto e la fece notare a coloro che non la vedevano, cioè perché fosse considerata colei che neppure era stata vista.

"Vedete - disse - questa vedova?". Allora rivolsero lo sguardo verso di lei.

Essa - disse - ha offerto a Dio più dei grandi doni di quei ricchi ( Lc 21,3 ) presi da grandi proprietà.

Gli astanti guardavano e lodavano i grandi doni dei ricchi.

Le due monetine invece quando le avevano viste sebbene poi vedessero la vedova in persona?

Essa - disse - ha offerto a Dio più di quei ricchi.

Essi avevano messo molto dei molti loro averi, essa invece aveva messo tutto quello che aveva.

Aveva molto poiché aveva Dio nel cuore.

Vale più aver Dio nell'animo che l'oro nella borsa. Chi mise più di lei che per sé nulla serbò?

8 - A che prezzo si conquista il regno celeste

Tuttavia, carissimi, fate attenzione che parlavamo di procurarci il possesso del cielo.

Non vale forse tanto quanto spese Zaccheo per ottenerlo, e non vale tanto quanto aveva quella vedova?

Il suo prezzo era quello sborsato da Zaccheo, come il suo prezzo erano pure le due monetine di rame.

Se si volesse fare un paragone tra la metà dei beni di Zaccheo e le due monetine, non si potrebbe.

Si deve invece paragonare la volontà di Zaccheo e quella della vedova.

Si scoprirà che i beni sono disuguali, ma queste uguali.

Non ti si rattristi dunque il cuore quando della tua poca roba dài poco.

Ciò ch'è poco per un povero è molto per Colui che conosce il povero e il ricco.

Poiché Dio sa con qual animo, con quale volontà tu dài.

Soltanto guardati da ogni genere di avidità e da' qualunque cosa in virtù della carità.

Si trova forse qualcosa di minor valore di due monetine? Un bicchiere d'acqua fresca.

Chi darà - è detto - un bicchiere d'acqua fresca a uno di questi più piccoli, vi assicuro che non perderà la sua ricompensa. ( Mt 10,42 )

Ora, quanto può valere un bicchiere d'acqua fresca per il quale non è stata data neppure la legna per farla bollire?

Ecco perché non disse solo un bicchiere d'acqua, ma aggiunse fresca.

Vedete quanto poco sia ciò che si dà e quanto grande ciò che si acquista.

C'è qualcosa che costi meno d'un bicchiere d'acqua fresca. Che cosa? Nulla.

Se dunque c'è, in qual modo non è nulla? È nulla e non è nulla.

È ciò che dài: ma: pace in terra agli uomini di buona volontà. ( Lc 2,14 )

A questo prezzo fu comprato dai Patriarchi e si poté comprare anche in seguito dai Profeti.

Per questo forse non è stato serbato per altri? Lo comprarono i Profeti: lasciarono la possibilità di comprarlo agli Apostoli.

Lo comprarono gli Apostoli; lasciarono la possibilità di comprarlo anche ai martiri.

L'hanno comprato i martiri ma rimane in nostra completa disposizione di poterlo comprare.

Amiamolo e lo compreremo. Non c'è motivo che tu dica: "Costa tanto e non ho il denaro.

Prenderò una sufficiente somma in prestito e poi la restituirò", come è solita dire la gente quando mette insieme una certa somma per comprare una casa o un possedimento messo in vendita.

Non rovistare nelle tue casse, rientra nella tua coscienza, dove troverai il prezzo del tuo possedimento.

Se vi è la fede, la speranza, la carità, dàlle e comprerai; ma quando le avrai date non le perderai.

Non accadrà che se hai dato la fede, perderai la fede, oppure se hai dato la speranza, perderai la speranza o se avrai dato la carità, rimarrai senza la carità.

Sono delle sorgenti; la loro abbondanza viene dall'effondersi.

9 - Siate voi stessi la casa di Dio, e la chiesa materiale è costruita

Ecco: voi siete poveri eppure costruite la chiesa.

Come avviene ciò, se siete poveri, se non perché siete ricchi nell'animo?

Fate dunque in modo, con l'aiuto del Signore, di portarla a termine.

Poiché a Dio piace chi dona con gioia. ( 2 Cor 9,7 )

Quando dài con gioia, ti viene messo in conto.

Quando invece dài con tristezza, non solo non hai nulla al di fuori, ma nell'interno, dove c'è la tristezza, c'è il tormento.

Si perde il denaro, non si compra quel possedimento, poiché è la buona volontà che lo compra.

Sia pure poco o molto quello che dài, ci sia la buona volontà e lo comprerai.

E quanto al fatto che costruite la chiesa, con l'aiuto di Dio, la costruite per voi.

Un'altra cosa è il fatto che voi date ai poveri; essi passano e vengono.

Il tempio invece lo costruite per voi.

È la casa dove radunarvi per le vostre preghiere, per celebrare i divini misteri, per elevare inni e lodi a Dio, ove possiate pregare e ricevere i sacramenti.

Voi capite ch'è la casa delle vostre preghiere.

Volete costruirla? Siate voi stessi la casa di Dio e la casa è costruita. Amen.

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