Padri/Agostino/DisVT/018.txt Discorso di S. Agostino Sul versetto del Salmo 50: "Dio verrà manifestamente" 1 - Dio sembra non far distinzione adesso tra i buoni e i cattivi Quel po' che su questo salmo ci elargirà il Signore per esortare le menti della vostra carità, accoglietelo con gratitudine. È del Signore nostro Gesù Cristo che si è profetato in questo salmo, dove abbiamo sentito e cantato: Dio verrà manifestamente, il nostro Dio, e non tacerà. ( Sal 50,3 ) Perché questo medesimo Cristo Signore, Dio nostro, Figlio di Dio, nel primo avvento venne di nascosto, nel secondo avvento verrà manifesto. Quando venne di nascosto, non si fece conoscere se non dai suoi servi; quando verrà manifesto, si farà conoscere sia dai buoni che dai cattivi. Quando venne nascosto, venne per esser giudicato; quando verrà manifesto, verrà per giudicare. ( Mt 26,63; Mc 14,61 ) Ecco perché, quando veniva giudicato, stette zitto, e del suo silenzio il profeta aveva predetto: È stato portato al macello come una pecora e, come un agnello davanti al tosatore, così egli non ha aperto bocca. ( Is 53,7 ) Però Dio verrà manifestamente, il nostro Dio, e non tacerà. ( Sal 50,3 ) Non, come tacque quando doveva esser giudicato, così tacerà quando verrà a giudicare. E del resto non tace neanche adesso, qualora vi sia chi lo ascolti; però è detto che allora non tacerà, quando dovranno riconoscere la sua voce anche coloro che adesso la disprezzano. Adesso infatti, quando vengono esposti i precetti di Dio, alcuni li prendono in ridere. E poiché quel che Dio ha promesso ancora non si manifesta e quel che minaccia ancora non si vede, viene preso in ridere anche quel che ha comandato. Per adesso infatti quella che in questo mondo viene considerata felicità ce l'hanno anche i cattivi, e quella che viene considerata infelicità in questo mondo ce l'hanno anche i buoni. Ci fanno ben caso coloro che credono alle cose presenti e non credono a quelle future, che cioè questi beni e mali del tempo presente ce l'hanno indistintamente sia i buoni che i cattivi. Se si bada alle ricchezze, notano che le ricchezze ce l'hanno sia gli scellerati che gli onesti. Così anche, se si ha paura della povertà e delle miserie del tempo presente, tribolano in queste miserie sia i buoni che i cattivi. E concludono in cuor loro che le cose umane Dio né le vede né se ne cura, ma che addirittura ha lasciato che noi fossimo mescolati a sorte come dentro un sacco, che è questo mondo, e non mostra per noi nessun interessamento. E così avviene che essi non fanno alcun conto dei comandamenti, dato che non vedono manifestarsi nessuna differenza di giudizio. 2 - La pazienza di Dio vuol ricondurti a penitenza Eppure anche ora bisogna che ognuno stia attento, perché, quando vuole, Dio guarda e interviene, e non rimanda il momento; quando vuole, invece, lo rimanda. E questo perché? Perché se al presente non giudicasse mai, qualcuno potrebbe pensare che Dio non c'è. Se al contrario giudicasse tutto al presente, per il giudizio [ ultimo ] non ci rimarrebbe nulla. È per questo motivo infatti che molte cose sono rimandate per il giudizio mentre alcune sono giudicate subito, affinché coloro che vengono risparmiati abbiano timore e si convertano. Perché Dio non desidera condannare, ma salvare ( Lc 9,56; Gv 12,47 ) e, se ha pazienza verso i cattivi, è per poter cambiare i cattivi e renderli buoni. L'Apostolo dice che l'ira di Dio si manifesterà contro ogni empietà, ( Rm 1,18 ) e che Dio renderà a ciascuno secondo le sue opere. ( Rm 2,6 ) Egli perciò ammonisce e corregge chi disprezza Dio, dicendo: Disprezzi tu forse le ricchezze della sua bontà e longanimità? ( Rm 2,4 ) Se con te è buono, se è longanime, se è paziente, se rimanda e non ti strappa via, per questo tu lo disprezzi e addirittura pensi che non c'è nessun giudizio, e invece non sai che la bontà di Dio ti spinge alla conversione; e tu con la durezza del tuo cuore impenitente accumuli collera su di te per il giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, il quale renderà a ciascuno secondo le sue opere. ( Rm 2,4.6 ) 3 - Tutto ciò che l'uomo ora fa, lo ammassa per essere esaminato nel giudizio finale Ecco allora che tutto ciò che l'uomo fa in questa vita lo ripone come in un forziere e magari non sa cosa sta ammassando. [ Un po' ] come i ricchi che ammassano, sì, nei loro forzieri terreni e che sanno più o meno che cosa ammassano, però non sanno per chi ammassano. Chi infatti verrà in possesso delle loro ricchezze dopo la loro morte lo ignorano assolutamente, e si dà persino il caso che le loro ricchezze finiscano in mano ai nemici. ( Sal 39,7 ) E così uno defrauda se stesso, perché magari non mangia per accumulare di più, e poi gli succede uno che su i suoi sacrifici gongola, ci fa la bella vita e li dissolve. Come essi dunque radunano, sapendo certo che cosa ma non sapendo per chi radunano, analogamente per il forziere del cielo i buoni sanno che cosa stanno radunando, i cattivi invece non lo sanno. Il buono infatti ripone nel forziere del cielo tutte le opere di misericordia che compie per gli uomini ai quali reca aiuto e sa che il custode, che gli conserva tutto ciò che egli vi ripone, è fedele. E non è che lo tenga sott'occhio, però è certo del suo forziere, ( Mt 6,20 ) perché nulla verrà sottratto dai ladri, né verrà invaso dal nemico, né verrà asportato da un avversario, o da un imbroglione o da un prepotente come a un vinto, ma sempre resterà al sicuro, perché chi lo custodisce è un signore potentissimo. Se infatti a un servo fidato gli uomini affidano il loro denaro e poi stanno sicuri, dovranno stare in pensiero quando affidano al Signore onnipotente le loro opere di misericordia? Essi sanno che, qualunque cosa vi ripongano, lì è tutto al sicuro. Chi ha fede appoggia la sua fede alla potenza del suo Signore: si fida di lui che conserva e ritroverà quel che conserva. Del resto anche gli uomini che ammucchiano denaro forse che stanno sempre a guardare lo scrigno, o il denaro che vi sta dentro? Non fanno che ammucchiare e mettere dentro, oppure sotterrare e conservare. Non stanno a guardare, eppure sono sicuri che esso sta lì dove lo avevano messo. E magari già ci è andato il ladro, e si rallegra a vuoto, colui che a vuoto lo aveva nascosto. Invece se noi abbiamo riposto qualcosa nel forziere del cielo, saremo sicuri della custodia del Signore e non avremo visite di ladri né subiremo alcun danno. E anche i cattivi mettono nel forziere tutte le loro opere cattive e Dio gliele conserva. Questo è quel che dice l'Apostolo: Accumuli collera su di te per il giorno dell'ira e del giusto giudizio di Dio. ( Rm 2,5 ) 4 - Nel giudizio verranno esaminati i tesori e pronunziate le sentenze Poiché dunque tutto ciò che fanno i cattivi viene conservato a loro insaputa quando verrà manifestamente il nostro Dio e non tacerà, ( Sal 50,3 ) radunerà attorno a sé tutte le genti, come dice il Vangelo, e le separerà, mettendo alcuni alla destra ed altri alla sinistra, ( Mt 25,32-33 ) e comincerà ad esaminare i forzieri di ciascuno [ per vedere ] che cosa ciascuno vi abbia messo per conservare. E dirà a quelli che sono alla sua destra: Venite, o benedetti del Padre mio, ricevete il regno che è stato preparato per voi fin dall'inizio del mondo. ( Mt 25,34 ) Il regno dei cieli, il regno sempiterno, la compagnia con gli angeli, la vita eterna in cui nessuno nasce o muore, questo ricevete in eredità. Quando infatti mettevate nel forziere le vostre opere, facevate acquisto del regno dei cieli. Ricevete il regno che è stato preparato per voi fin dall'inizio del mondo. E fa anche sfilare davanti ad essi questi tesori. Ho avuto fame, e mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e mi avete dato da bere; sono stato nudo e mi avete vestito; sono stato forestiero e mi avete accolto; sono stato in carcere e siete venuti da me, sono stato malato e mi avete fatto visita. ( Mt 25,35-36 ) Quelli allora domanderanno: "Signore, quand'è che ti abbiamo visto in queste necessità e ti abbiamo soccorso? ". ( Mt 25,37-39 ) Ed egli: Ogni volta che lo avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. ( Mt 25,40 ) E dato che è a me che avete fatto quel che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, ora ricevete quanto avete radunato, prendete possesso di quel che avete acquistato. È per questo infatti che vi siete fidati della mia custodia. Poi si volterà anche a coloro che stanno alla sua sinistra e gli farà vedere i loro forzieri vuoti di opere buone. Andate via, dirà, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli; perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare. ( Mt 25,40-42 ) Se mai, se ci trovate qualcosa nel vostro forziere, o se qualcosa vi avete messo, pensateci e vi verrà reso. "Ma, diranno quelli, noi mai ti abbiamo visto aver fame ". ( Mt 25,44 ) Ed egli: Ogni volta che non l'avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. ( Mt 25,45 ) Forse per questo non me lo facevate, perché non mi vedevate camminare sulla terra. Siete tanto malvagi che, se mi aveste visto, mi avreste crocifisso come i giudei. Oggi infatti la gente malvagia, che, se fosse possibile, vorrebbe distruggere i comandamenti di Dio, che, se fosse possibile, vorrebbe che non esistessero le chiese dove si predicano ad essi i comandamenti di Dio, non ucciderebbe forse Cristo stesso, se lo incontrasse vivo sulla terra? E tuttavia avranno la sfacciataggine di dire, come ad uno che non conosca i pensieri degli uomini: ( Sal 94,11 ) Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato? ( Mt 25,44 ) Ed egli: Ogni volta che non l'avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. ( Mt 25,45 ) Per voi avevo messo questi miei fratelli più piccoli nel bisogno sulla terra. Io, che ero il capo, sedevo in cielo alla destra del Padre, ma le membra mie sulla terra soffrivano, le membra mie sulla terra erano nel bisogno. Se aveste dato alle mie membra, quel che davate sarebbe arrivato anche al capo. E così vi sareste resi conto che, quando per voi misi sulla terra i miei fratelli più piccoli nel bisogno, li costituii come vostri facchini, perché portassero le vostre opere nel mio forziere. Nulla avete posto nelle loro mani; per questo nulla avete trovato presso di me. 5 - Pentiti subito, perché il tuo pentimento non sia tardivo ed infruttuoso Allora dunque non tacerà, ma si manifesterà. Infatti è scritto: Non tacerà. ( Sal 50,3 ) Adesso le stesse cose le dice il lettore [ leggendo ] dal codice, e viene disprezzato; le dice di propria bocca il vescovo che spiega e discute, e viene deriso. Ma si potrà ridere quando verranno dette dallo stesso giudice onnipotente? ( 2 Cor 5,10 ) Ciascuno ritroverà quel che ha fatto, sia il bene, sia il male. Spinti da penitenza tardiva e infruttuosa, allora gli uomini diranno: "Oh, se potessimo vivere da capo, e udire e fare quel che abbiamo disprezzato!" Allora, come avverte il libro della Sapienza, coloro le cui iniquità gli si alzeranno contro per accusarli, esclameranno: Che cosa ci ha giovato la nostra superbia? Che cosa ci ha portato la ricchezza con la spavalderia? Tutto è passato come un'ombra. ( Sap 5,8-9 ) Vedete che si pentiranno, ma il pentimento sarà tormento, non medicina. Vuoi avere un pentimento utile? Abbilo subito. Perché se ce l'hai subito, ti correggerai. E appena corretto, quel forziere dove venivano ammassate le tue opere cattive verrà buttato via, e si comincerà a riempire l'altro tuo forziere, dove verranno ammassate le tue opere buone. Ma se per caso, appena convertito a Dio, subito dovessi morire? Nessuna opera tua si verrà a trovare in quel forziere? Ma certo che ci troverai le tue opere, perché sta scritto: Pace in terra agli uomini di buona volontà. ( Lc 2,14 ) Dio non tiene conto di ciò che si fa realmente, ma di ciò che si ha volontà di fare. Sa che tu volevi, ma non hai potuto; così considera come se avessi fatto quello che volevi. Perciò è necessario che tu ti converta, perché, rimandando, non sia sorpreso da morte improvvisa e così non si trovi proprio nulla che tu abbia radunato nel presente per poi possedere nel futuro. Rivolti a Dio.