Padri/Agostino/EspSalmi/030_1.txt Salmo 30 (29) 1 - [v 1.] Gratitudine a Dio Salmo di David, per la fine, cantico per la dedicazione della casa. Salmo per la fine, riguardo alla gioia della risurrezione, e al mutamento in uno stato immortale, e al rinnovamento del corpo, non soltanto del Signore, ma anche di tutta la Chiesa. Infatti, nel salmo precedente è stato portato a termine il tabernacolo ove abitiamo nel tempo della guerra: ora invece è dedicata la casa che permarrà in pace sempiterna. 2 - [v 2.] Perciò parla il Cristo totale: Ti esalterò, Signore, perché mi hai protetto. Loderò la tua sublime altezza, Signore, perché mi hai protetto. E non hai permesso che si rallegrassero su di me i miei nemici. E non hai permesso che irridessero a me coloro che tante volte, con svariate persecuzioni, hanno tentato di opprimermi per tutta la terra. 3 - [v 3.] Signore, Dio mio, ho gridato verso di te, e tu mi hai risanato. O Signore Dio mio, ho gridato verso di te, e più non rivesto il corpo infermo e malato nella sua mortalità. 4 - [v 4.] Signore, dall'inferno hai tratto l'anima mia, e mi hai salvato di tra coloro che scendono nella fossa. Mi hai salvato dalla condizione della cecità profonda e dall'infimo fango della carne corruttibile. 5 - [v 5.] Inneggiate al Signore, o voi suoi santi. Esulti il profeta, vedendo questi avvenimenti futuri, e dica: Inneggiate al Signore, o voi suoi santi. E celebrate la memoria della sua santità. E glorificatelo, perché non si è dimenticato della santità nella quale vi ha santificato, pur essendo lungo, al vostro desiderio, tutto questo tempo che sta in mezzo. 6 - [v 6.] Perché l'ira è nella sua indignazione. Perché ha vendicato in voi il primo peccato, che con la morte avete sciolto. E la vita è nella sua volontà. E poiché lo ha voluto, ha conferito la vita eterna, alla quale non potevate tornare con le vostre forze. A sera dimorerà il pianto. [ Il pianto ] cominciò nella sera, quando la luce della sapienza si allontanò dall'uomo peccatore, quando fu condannato alla morte; a partire dalla medesima sera si sospenderà il pianto poiché, pur nelle sofferenze e nelle tentazioni, il popolo di Dio attende il giorno del Signore. Ed al mattino la gioia. Fino al mattino, nel quale si manifesterà la gioia della risurrezione, fiorita nell'alba della Risurrezione del Signore. 7 - [v 7.] Ma io ho detto nella mia abbondanza: Non sarò smosso in eterno. Ma io, cioè quel popolo che dall'inizio ha parlato, nella mia abbondanza, poiché ormai più nessuna miseria soffro, ho detto: Non sarò smosso in eterno. 8 - [v 8.] Signore, nella tua volontà hai dato valore alla mia dignità. Ma, o Signore, che tale abbondanza non deriva da me, ma che tu nella tua volontà hai dato valore alla mia dignità, l'ho appreso da queste parole: Hai distolto la tua faccia da me, e io ne sono stato sconvolto, perché un tempo distogliesti la tua faccia dal peccatore, ed io ne sono rimasto sconvolto, in quanto da me si allontanava la luce della tua conoscenza. 9 - [v 9.] A te, o Signore, griderò, e al mio Dio supplicherò. Nel ricordare il tempo del turbamento e della mia miseria, quasi fossi ancora in tale condizione, odo la voce del tuo Primogenito, del mio Capo che per me sta per morire, che dice: A te, Signore, griderò, e al mio Dio supplicherò. 10 - [v 10.] Quale vantaggio nel mio sangue, se precipito nella corruzione? Quale vantaggio nell'effusione del mio sangue, mentre precipito nella corruzione? Forse che ti confesserà la polvere? Infatti, se non risorgerò subito, e se si corromperà il mio corpo, forse che ti confesserà la polvere, cioè la folla degli empi, che invece con la mia risurrezione porterò alla giustizia? Oppure annunzierà la tua verità? Oppure annunzierà la tua verità per la salvezza degli altri? 11 - [v 11.] Ha udito il Signore ed ha avuto misericordia di me; il Signore si è fatto mio soccorritore. Non ha permesso al suo santo di conoscere la corruzione. ( Sal 16,10 ) 12 - [v 12.] Hai mutato per me il mio pianto in gioia. Essendo succeduta la Chiesa al Primogenito di tra i morti, ora nella dedicazione della tua casa dico: Hai mutato per me il mio pianto in gioia. Hai squarciato il mio sacco, e mi hai cinto di letizia. Hai stracciato il velo dei miei peccati, la tristezza della mia condizione mortale, e mi hai cinto con la stola eccellente, la letizia immortale. 13 - [v 13.] Perché a te canti la mia gloria, e non sia triste. Perché più non pianga, ma canti a te non l'umiltà, ma la mia gloria ( in quanto già dall'umiltà mi hai sollevato ) ed io non sia rattristato dalla coscienza del peccato, dal timore della morte, dalla paura del giudizio. O Signore Dio mio, in eterno ti confesserò. E questa è la mia gloria, Signore Dio mio, confessarti in eterno, perché niente ho da me, ma ogni bene ho da te, che sei Dio, tutto in tutti. ( 1 Cor 15,28 )