PadriAgostino/Lettere/123.txt Lettera 123 Scritta nell'autunno del 410. Girolamo, da Betlemme, scrive ad Agostino che gli eretici hanno la testa dura e sibillinamente accenna ad un alto dignitario ecclesiastico che li proteggerebbe. 1 - Molti zoppicano da tutti e due i piedi e non si piegano neppure se gli spacchi la testa, fanaticamente attaccati al loro errore, senza avere tuttavia la medesima libertà di predicarlo. I santi fratelli che vivono con una persona così meschina, qual io sono, e in modo particolare le tue sante e venerabili figlie, ti salutano con deferente ossequio. Prego la Dignità tua di salutare da parte mia i tuoi fratelli e miei signori Alipio ed Evodio. Gerusalemme è stata presa ed è sotto il dominio di Nabuchodonosor e non vuol sentire i consigli di Geremia, anzi rimpiange l'Egitto e vuole andare a morire a Tafnes per consumarsi lì in una schiavitù perpetua.