Specchio di precetti morali dalla Sacra Scrittura

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Lettera agli Efesini

373 [ Ef 4 ].

Fratelli, vi scongiuro io, il prigioniero del Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione con cui siete stati chiamati, con ogni umiltà d'animo e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi con carità vicendevole, impegnandovi ad osservare l'unità dello spirito mediante il vincolo della pace [ Ef 4,1-3 ].

E altrove: Questo pertanto dico e attesto davanti al Signore: non dovete più comportarvi come si comportano i gentili, nella vanità del loro sentire, avendo l'intelletto immerso nelle tenebre, estraniati dalla vita divina a causa dell'ignoranza che è in loro per la cecità del loro cuore.

Persa ogni speranza, essi si sono dati alla dissolutezza compiendo ogni sorta di impurità e diventati schiavi dell'avarizia.

Quanto a voi invece non così avete conosciuto il Cristo, se effettivamente gli avete dato ascolto e su di lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù.

Spogliatevi quindi dell'uomo vecchio, quello della vostra condotta di prima, l'uomo che si corrompe seguendo desideri perversi, e rinnovatevi nello spirito dei vostri pensieri: rivestitevi dell'uomo nuovo, quello che è stato creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità ( Zc 8,16 ).

Pertanto, smettetela con le menzogne e parlate con i vostri prossimi secondo verità, dato che siamo membra gli uni degli altri.

Adiratevi ma non peccate ( Sal 4,5 ): non tramonti il sole sopra la vostra ira, e non date occasione al diavolo.

Chi rubava non rubi più: anzi si dia da fare lavorando onestamente con le proprie mani, e ciò anche per poter dare a chi è in necessità.

Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca ma solo parole buone e utili per l'edificazione, e così trasmettere la grazia a chi ascolta.

E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati sigillati per il giorno della redenzione.

Ogni rancore, ira, sdegno, subbuglio e parlare insensato sia escluso fra mezzo a voi, e così pure ogni maliziosità.

Al contrario siate tra di voi benevoli, compassionevoli, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo [ Ef 4,25-32 ].

374 [ Ef 5 ].

Siate imitatori di Dio come figli [ a lui ] carissimi e vivete nell'amore, così come anche Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi, offerta di un sacrificio gradito a Dio.

Di fornicazione, di ogni sorta di impurità come anche dell'avarizia, nemmeno se ne parli in mezzo a voi, come si addice a dei santi.

Altrettanto vale per la spudoratezza, la licenza nel parlare, la scurrilità, tutte cose sconvenienti; si oda piuttosto il rendimento di grazie.

Dovete infatti sapere, da persone ben istruite, che nessun fornicatore o disonesto o avaro ( che è una specie di idolatria ) sarà erede del regno di Cristo e di Dio.

Che nessuno v'inganni con vuote parole! Fu per questi vizi che piombò l'ira di Dio sopra i figli ribelli, dei quali voi non fate più parte.

Un tempo infatti eravate tenebra, ora invece siete luce nel Signore.

Comportatevi come figli della luce ( i cui frutti consistono nella bontà, nella giustizia e nella verità ), e cercate quanto piace al Signore.

Non partecipate alle opere infruttuose di chi è ancora nelle tenebre, ma anzi confutateli.

Quanto infatti è da loro compiuto nelle tenebre è sconcio anche il solo nominarlo.

Viceversa tutte le cose quando le si disapprova vengono portate alla luce, e ciò che è manifesto è già luce.

Per questo motivo dice: " Sorgi, tu che dormi, e sollevati al di sopra dei morti, e Cristo ti illuminerà ".

Osservate dunque, fratelli, se vi comportate con avvedutezza, non come gente stolta ma saggia, ricuperando il tempo poiché i giorni sono cattivi.

Non siate quindi degli sconsiderati, ma cercate di capire bene quale sia il volere del Signore.

Non ubriacatevi di vino, causa di lussuria, ma riempitevi di Spirito Santo, parlando fra voi con salmi, inni e cantici spirituali, cantando e lodando il Signore nei vostri cuori.

Ringraziate Dio Padre sempre e per ogni cosa nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, sottomessi l'un l'altro nel timore di Cristo.

Le mogli siano sottomesse al marito come al Signore, poiché l'uomo è capo della donna come Cristo è capo della Chiesa, egli che è il Salvatore del corpo.

E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così le mogli devono essere sottomesse in tutto al loro marito.

Quanto a voi, mariti, amate le vostre mogli come Cristo ama la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa e purificarla con un lavacro di acqua insieme con la parola.

In tal modo egli ha voluto presentare a se stesso una Chiesa splendente di gloria, senza macchia né ruga né cose del genere, ma perché fosse santa e immacolata.

Alla stessa maniera i mariti debbono amare la propria moglie come il proprio corpo.

Chi ama la moglie ama se stesso.

Ora nessuno odia il proprio corpo, ma lo nutre e custodisce, come fa Cristo con la Chiesa.

E noi siamo membra del suo corpo, carne della sua carne e ossa delle sue ossa.

Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre, e si unirà alla sua moglie, e i due saranno un solo corpo ( Gen 2,24 ).

Questo mistero è grande, e mi riferisco a Cristo e alla Chiesa.

Quindi ognuno di voi ami la sua moglie come se stesso, e la moglie rispetti il marito [ Ef 5,1-33 ].

375 [ Ef 6 ].

Figli, obbedite in ogni cosa ai genitori nel Signore, poiché questo è giusto. Onora tuo padre e tua madre; è il primo comandamento unito a una promessa: Perché te ne venga bene e la tua vita si prolunghi sulla terra ( Es 20,12; Dt 5,16; Sir 3,9 ).

E voi, padri, non fate arrabbiare i vostri figli, ma educateli nella sana dottrina correggendoli nel Signore.

Voi, servi, obbedite con timore e paura ai vostri padroni terreni, nella semplicità del cuore, come fareste con Cristo stesso.

Non serviteli solo quando siete controllati, come se voleste piacere agli uomini; ma, come servi di Cristo, fate di buon grado la volontà di Dio e serviteli con retta intenzione come chi serve il Signore e non gli uomini: tenete presente che ciascuno riceverà dal Signore la ricompensa secondo il bene che ha compiuto, tanto se è servo quanto se è libero.

E voi, padroni, usate ai servi lo stesso trattamento e lasciate da parte le minacce, sapendo che in cielo c'è Uno che è padrone di loro e di voi e dinanzi al quale non esistono preferenze personali.

Inoltre, fratelli, state saldi nel Signore e nella sua grande potenza.

Rivestitevi dell'armatura di Dio, affinché possiate resistere alle insidie del diavolo, perché la nostra lotta non è contro forze umane ma contro i principi e le dominazioni, contro i reggitori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti celesti che abitano nell'aria.

Rivestitevi dunque dell'armatura di Dio affinché possiate resistere nel giorno del maligno e conservarvi perfetti in ogni cosa.

Cingetevi i fianchi con la verità, indossate la corazza della giustizia ( Is 11,5; Is 52,7; Is 40,3 ), mettetevi ai piedi i calzari per la preparazione del Vangelo della pace.

In ogni circostanza prendete lo scudo della fede con il quale possiate spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; mettete anche l'elmo della salvezza e prendete la spada dello spirito ( Is 59,17 ), cioè la parola di Dio.

Pregate in ogni tempo nello spirito con ogni orazione e supplica e insieme vegliando con assidua perseveranza, e scongiurate Dio per tutti i santi e anche per me, affinché quando apro la bocca mi siano date parole adatte per annunziare con franchezza il mistero del Vangelo, del quale sono ambasciatore in catene, e così abbia il coraggio di parlarne in maniera adeguata [ Ef 6,10-20 ].

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