Diario di M. Faustina Kowalska

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Confessione di una nostra educanda

Da un certo momento, cioè da quando una forza misteriosa cominciò a sollecitarmi, affinché m'interessassi di quella festa e perché venisse dipinta quell'immagine, non riesco a trovar pace.

Qualche cosa mi trapassa da parte a parte, tuttavia mi assale un certo timore di essere vittima di un'illusione.

Però questi dubbi sono venuti sempre dall'esterno, dato che nel profondo del mio essere sentivo che era il Signore che mi trafiggeva l'anima.

Il confessore dal quale a quel tempo andavo a confessarmi, mi aveva detto che si verificano casi di illusioni e io sentivo che quel sacerdote aveva quasi paura di confessarmi.

Questo era un tormento per me.

Quando m'accorsi che dagli uomini avevo ben poco aiuto, mi rifugiai maggiormente nel Signore, il miglior Maestro.

In un certo momento, quando s'impossessò di me il dubbio se la voce che mi parlava provenisse o meno dal Signore, in quello stesso momento mi rivolsi al Signore con un colloquio interiore senza proferire una parola.

Ad un tratto una certa forza penetrò nella mia anima e dissi: « Se Tu sei veramente il mio Dio, che tratti intimamente con me e mi parli.

Ti chiedo, Signore, che quell'educanda82 vada a confessarsi oggi stesso; questo segno mi rafforzerà ».

In quello stesso momento quella ragazza chiese di potersi confessare.

La Madre della classe83 fu meravigliata del suo improvviso cambiamento, ma si preoccupò di chiamare un sacerdote e quella persona si confessò con grande contrizione.

All'improvviso udii nel mio intimo questa voce: « Mi credi ora? ».

E di nuovo una forza strana penetrò nella mia anima e mi rassicurò e mi rafforzò a tal punto, che io stessa mi stupii d'aver potuto dubitare anche per un solo istante.

Questi dubbi però provenivano sempre dall'esterno e ciò m'indusse a chiudermi sempre più in me stessa.

Quando durante la santa confessione avverto l'indecisione del sacerdote, non svelo a fondo la mia anima, ma mi accuso soltanto dei peccati.

Non da serenità ad un'anima il sacerdote, se non la possiede lui stesso.

O sacerdoti, ceri accesi per illuminare le anime, la vostra luce non si offuschi mai!

Compresi che non era volontà di Dio che svelassi allora a fondo la mia anima.

Questa grazia il Signore me la concesse in seguito.

O mio Gesù, guida la mia mente.

Prendi il possesso completo di tutto il mio essere.

Chiudimi in fondo al Tuo Cuore e difendimi dagli assalti del nemico.

In Te l'unica mia speranza.

Parla attraverso la mia bocca quando io, estremamente misera, sarò davanti ai potenti ed ai sapienti, affinché riconoscano che questa causa è Tua e proviene da Te.

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82 Non si sa di che educanda si tratti.
Negli istituti condotti dalla congregazione e destinati alle ragazze ed alle donne difficili, moralmente a terra e sbandate, c'erano spesso persone ribelli e ostili alla religione ed ai santi sacramenti.
Ci voleva talvolta molto tempo ed una grazia speciale del Signore, perché comprendessero le necessita della loro anima
83 Nota 42