Diario di M. Faustina Kowalska

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+ G.M.G. Varsavia, anno 1933

La probazione prima dei voti perpetui113

Quando venni a sapere che dovevo partire per la probazione, la gioia esplose nel mio cuore di fronte ad una grazia così inesplicabile, quale è quella dei voti perpetui.

Andai davanti al Santissimo Sacramento e quando m'immersi nella preghiera di ringraziamento, udii nell'anima queste parole: « Bambina Mia, tu sei la Mia delizia; tu sei il refrigerio del Mio Cuore.

Ti concedo tante grazie, quante riesci a reggerne.

Ogni volta che vuoi procurarMi una gioia, parla al mondo della Mia grande ed incommensurabile Misericordia ».

Alcune settimane prima che mi venisse annunciato che ero stata ammessa alla probazione, un giorno che entrai un momento in cappella.

Gesù mi aveva detto: « In questo momento i Superiori annunciano quali Suore debbono pronunciare i voti perpetui.

Non tutte otterranno questa grazia, però le escluse ne hanno esse stesse la colpa.114

Chi non approfitta delle piccole grazie, non ottiene le grandi.

Ma a te, bambina Mia, questa grazia è stata concessa ».

Un gioioso stupore s'impadronì della mia anima e questo perché alcuni giorni prima una suora mi aveva detto: « Lei, sorella, non sarà ammessa alla terza probazione.

Io stessa farò in modo che lei non sia ammessa ai voti ».

Non avevo risposto nulla a quella suora, ma la cosa per me era stata molto spiacevole; però cercai, nei limiti del possibile, di tener nascosto il mio dolore.

O Gesù, com'è mirabile il Tuo operare!

Ora vedo che gli uomini da soli valgono ben poco; infatti alla probazione sono stata ammessa, proprio come mi aveva detto Gesù.

Nella preghiera trovo sempre luce e forza per lo spirito, benché talvolta ci siano dei momenti pesanti ed assai incresciosi, tanto che certe volte non si riesce a comprendere come cose di questo genere possano avvenire in un convento.

Per ragioni misteriose Iddio lo permette, ma questo avviene sempre affinché venga messa in risalto la virtù di un'anima o perché la stessa si tempri bene.

Per questo ci sono i dispiaceri.

Oggi novembre 1932 sono giunta a Varsavia per la terza probazione.

Dopo un cordiale saluto con le care Madri, sono entrata un momento nella piccola cappellina.

Ad un tratto la presenza di Dio ha investito la mia anima ed ho udito queste parole: « Figlia Mia, desidero che il tuo cuore sia modellato secondo il Mio Cuore misericordioso.

Devi essere totalmente imbevuta della Mia Misericordia ».

La cara Madre Maestra115 mi domandò subito se quest'anno avevo fatto gli esercizi spirituali. Le risposi di no.

« E perciò lei deve fare prima almeno tre giorni di esercizi spirituali ».

Grazie a Dio a Walendów116 c'erano gli esercizi di otto giorni, quindi potei approfittarne.

Cominciarono però le difficoltà quando si trattò di andare a quegli esercizi.

Una certa persona era molto contraria a questo e già non dovevo partire più.

Dopo pranzo andai in cappella per una adorazione di cinque minuti.

All'improvviso vidi Gesù che mi disse: « Figlia Mia, ti sto preparando molte grazie, che riceverai durante gli esercizi spirituali che comincerai domani ».

Risposi: « Ma, Gesù, gli esercizi sono già cominciati e io non debbo andare ».

E mi disse: « Tu preparati, perché domani comincerai gli esercizi spirituali; e in quanto alla tua partenza ci penso Io coi Superiori ».

E all'improvviso Gesù scomparve.

Cominciai a pensare a come ciò sarebbe avvenuto.

Ma dopo un momento abbandonai ogni pensiero su ciò e dedicai quel po' di tempo alla preghiera, chiedendo luce allo Spirito Santo, per conoscere tutta la mia miseria.

E dopo un momento uscii dalla cappella per riprendere le mie occupazioni.

Poco dopo la Madre Generale117 mi fa chiamare e mi dice: « Sorella, oggi stesso lei va a Walendów con Madre Valeria, in modo che già da domani possa cominciare gli esercizi.

Si è verificata l'occasione che c'è qui Madre Valeria, quindi partite assieme ».

Dopo nemmeno due ore ero già a Walendów.

Riflettei un momento dentro di me e dovetti riconoscere che le faccende a questo modo le poteva risolvere soltanto Gesù.

Quando mi vide quella persona, che si era così tenacemente opposta al fatto che io facessi gli esercizi spirituali, mostrò il suo stupore e la sua irritazione.

Io però, come se niente fosse, la salutai inchinandomi cordialmente ed andai a far visita al Signore, per avere indicazioni su come dovevo comportarmi durante gli esercizi spirituali.

Il mio colloquio col Signore prima dell'inizio degli esercizi.

Gesù mi disse che quegli esercizi sarebbero stati un po' diversi dagli altri.

« Nel trattare con Me cerca di mantenere una calma profonda.

Eliminerò tutte le incertezze a questo riguardo.

Io so che ora sei tranquilla, mentre sto parlando con te; ma appena smetterò di parlare, comincerai a tirar fuori i dubbi; ma sappi che rafforzerò talmente la tua anima che, sebbene volessi metterti in agitazione, non sarà in tuo potere.

E come prova che sono Io che ti parlo, il secondo giorno degli esercizi andrai a confessarti dal sacerdote, che tiene gli esercizi.

Andrai da lui appena terminata la meditazione e gli esporrai i tuoi dubbi, quelli che hai riguardo a Me e Io ti risponderò con la bocca di lui ed allora finiranno i tuoi timori.

Durante questi esercizi osserva un silenzio così rigoroso, come se attorno a te non esistesse niente.

Parlerai solo con Me e col confessore; alle Superiore chiederai soltanto le penitenze ».

Mi rallegrai tanto perché il Signore Gesù mi aveva dimostrato in tal misura la sua benevolenza e si era abbassato fino a me.

Primo giorno degli esercizi.

Al mattino cercai di essere la prima a giungere in cappella.

Prima della meditazione ebbi ancora un momento di tempo per una preghiera allo Spirito Santo ed alla Madre SS.ma.

Pregai ardentemente la Madonna perché mi ottenesse la grazia di essere fedele a queste ispirazioni interiori e perché adempissi fedelmente ogni volontà di Dio.

Iniziai questi esercizi con uno strano coraggio.

+ Lotta per mantenere il silenzio.

Come capita normalmente, agli esercizi vengono suore da varie case.

Una di queste suore, che non avevo visto da parecchio tempo, venne nella mia cella e mi disse che aveva qualche cosa da comunicarmi.

Non le risposi niente ed essa si accorse che non volevo rompere il silenzio.

Mi rispose: « Non sapevo, sorella, che lei fosse un tipo tanto stravagante », e se ne andò.

Compresi che quella persona non aveva verso di me altro interesse se non l'appagamento del suo curioso amor proprio.

O Dio, mantienimi fedele.

Il Padre118 che predicava gli esercizi veniva dall'America.

Era venuto in Polonia per poco tempo e le circostanze fecero sì che venisse da noi a predicare gli esercizi.

Da quell'uomo emanava la sensazione di una profonda vita interiore.

Il suo aspetto rivelava grandezza d'animo; la mortificazione ed il raccoglimento erano le caratteristiche di quel sacerdote.

Tuttavia, nonostante le grandi virtù che quel sacerdote possedeva, provavo un'enorme difficoltà a svelargli la mia anima per quel che riguarda le grazie, poiché per quanto riguarda i peccati è sempre facile; ma per le grazie debbo veramente impormi un grande sforzo ed anche così non dico tutto.

Tentazioni di satana.

Durante la meditazione fui stranamente presa dalla paura che quel sacerdote non mi avrebbe capita e poi che non avrebbe avuto tempo, in modo che io gli potessi esporre tutto.

« Ma come gli parlerò di tutto questo? Se si trattasse di Padre Bukowski mi sarebbe più facile, ma questo padre gesuita lo vedo per la prima volta ».

Allora mi venne in mente un consiglio di Padre Bukowski,119 il quale mi aveva detto che, quando facevo gli esercizi spirituali, dovevo prendere nota anche brevemente dei lumi che il Signore mi inviava e che almeno di quello dovevo rendergli conto, pur brevemente.

« O mio Dio, un giorno e mezzo è passato così facilmente per me; ora invece comincia la lotta per la vita e per la morte.

Fra mezz'ora ci deve essere la meditazione e poi devo andare a confessarmi.

Satana mi spinge a credere che, se i Superiori hanno detto che la mia vita interiore è un'illusione, a che scopo chiedere ancora al confessore e affliggerlo per niente? ».

« Dopo tutto te l'ha detto M. X.120 che Gesù non ha rapporti di quel genere con anime così misere.

La stessa cosa ti dirà il confessore.

A che scopo devi parlare di queste cose?

In fin dei conti non sono peccati e Madre X. d'altronde ti ha detto chiaro e tondo che tutti questi contatti con Gesù sono un sogno, un puro isterismo.

Perché devi parlarne con questo confessore?

Fai meglio se respingi tutto come un'illusione.

Guarda quante umiliazioni hai già dovuto subire e quante ne dovrai subire ancora e anche le Suore lo sanno che sei un'isterica ».

« O Gesù! » gridai con tutta la forza dell'anima.

Proprio in quel momento il Padre venne per tenere la sua conferenza.

Parlò brevemente, come se avesse fretta.

Terminata la conferenza, si mise in confessionale.

Guardai. Nessuna suora si alzò per andare.

Mi staccai decisamente dall'inginocchiatoio e in un attimo mi trovai davanti alla grata.

Non ci fu tempo per nessuna riflessione.

Invece di parlare al Padre dei dubbi che mi erano stati insinuati in merito ai rapporti con Gesù, cominciai a raccontare tutte le tentazioni che sono descritte sopra.

Ma il confessore si rese subito conto di tutta la mia situazione e disse: « Lei non si fida di Gesù, perché con lei si comporta con tanta amabilità.

Ma come sarebbe, sorella? Lei deve essere pienamente tranquilla.

E Gesù il suo Maestro, sorella, ed i rapporti di familiarità che ha con Gesù non sono un isterismo, né un sogno, né un'illusione.

Sappia, sorella, che è sulla buona strada.

Sia fedele a queste grazie: non le è permesso sfuggirle.

Non è necessario che lei parli di queste grazie interiori con le Superiore, se non per un ordine preciso di Gesù e prenda prima accordi col confessore.

Ma se Gesù richiede qualche cosa che è o deve avvenire all'esterno, in tal caso, dopo aver preso accordi col confessore, lei deve fare quello che Gesù chiede, dovesse costarle qualunque prezzo.

Ma d'altra parte lei, sorella, deve parlare di tutto col confessore.

Non c'è assolutamente un'altra via per lei.

Preghi, sorella, per ottenere un direttore spirituale, poiché diversamente sprecherebbe questi grandi doni di Dio.

Le ripeto ancora una volta di stare tranquilla; lei è sulla buona strada.

Non badare a niente, ma essere sempre fedele al Signore Gesù, nonostante ciò che può dire di lei questo o quello.

Proprio con tali anime misere il Signore Gesù intrattiene rapporti di familiarità e più lei si umilierà e più il Signore Gesù si unirà a lei ».

Quando mi allontanai dalla grata, una gioia inconcepibile aveva inondato la mia anima, tanto che mi isolai in un posto appartato dell'orto, per nascondermi di fronte alle suore e permettere al mio cuore di sfogarsi liberamente con Dio.

La presenza di Dio mi investì da parte a parte e in un attimo tutto il mio nulla s'immerse in Dio e in quell'attimo sentii, cioè distinsi le tre Persone Divine che abitavano in me ed avevo nell'anima una pace così grande, che io stessa mi stupii per il fatto che m'era stato possibile essere inquieta nel passato.

+ Proposito.

Fedeltà alle ispirazioni interiori, qualunque cosa possa costarmi.

Non far nulla da sola senza un accordo preventivo col confessore.

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113 Nota 71
114 Terminato il tempo della professione temporanea, la superiora generale, dopo aver ascoltato il suo consiglio, può ammettere la suora a emettere la professione perpetua oppure prolungare il periodo della professione temporanea od anche allontanarla dalla congregazione per le mancarle contro la disciplina della vita religiosa
115 La Maestra della terza probazione era allora M. Margherita Gimbutt ( nota 27 )
116 È la casa della GSBVMM che si trova in campagna a 20 km. da Varsavia.
Le suore dirigevano un istituto di educazione per ragazze.
Nel 1936 su richiesta del Ministero della Giustizia, la congregazione aprì a Walendów un reparto per le ragazze e le donne che erano state condannate per la prima volta.
117 Madre Michaela Moraczewska ( nota 16 )
118 Gli esercizi spirituali furono predicati dal P. Edmondo Elter S.J. (1887-1955), che fu per molti anni professore di omiletica e di retorica all'Università Gregoriana di Roma. È morto a Roma il 27 agosto 1955
119 Nota 21
120 Era probabilmente Madre Giovanna Bartkiewicz ( cfr. Appendice n. 2 )