Diario di M. Faustina Kowalska

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Dio e le anime. Atto di offerta

Di fronte al cielo ed alla terra, di fronte a tutti i Cori degli Angeli, di fronte alla SS.ma Vergine Maria, di fronte a tutte le Potenze celesti, dichiaro a Dio, Uno e Trino, che oggi in unione con Gesù Cristo, Redentore delle anime, faccio volontariamente l'offerta di me stessa per la conversione dei peccatori e specialmente per le anime che hanno perso la speranza nella Misericordia Divina.

Detta offerta consiste in questo, che prendo, con totale sottomissione alla volontà di Dio, tutte le sofferenze, i timori e le paure da cui sono tormentati i peccatori ed in cambio cedo loro tutte le consolazioni che ho nell'anima, che provengono dal rapporto intimo con Dio.

In una parola offro per loro tutto: le sante Messe, le sante Comunioni, le penitenze, le mortificazioni, le preghiere.

Non temo i colpi, i colpi della giustizia di Dio, perché sono unita a Gesù.

O mio Dio, desidero in tal modo ripagarTi per le anime che non hanno fiducia nella Tua bontà.

Confido contro ogni speranza nell'oceano della Tua Misericordia.

O Signore e Dio mio, porzione, mia porzione per l'eternità, non formulo questo atto di offerta basandomi sulle mie forze, ma sulla potenza che deriva dai meriti di Gesù Cristo.

Ripeterò ogni giorno questo atto di offerta con la seguente preghiera, che Tu stesso mi hai insegnato, o Gesù: O Sangue e Acqua che scaturisti allora dal Cuore di Gesù, come sorgente di Misericordia per noi, confido in Te.

Sr. M. Faustina del Santissimo Sacramento.

Giovedì Santo durante la Santa Messa, giorno 29 anno 1934.

« Ti do una piccola parte nella Redenzione del genere umano.

Tu sei il refrigerio nel momento della Mia agonia ».

Ottenuto il permesso dal mio confessore di fare questo atto di offerta, conobbi che tale atto era gradito a Dio, infatti cominciai subito a sentirne le conseguenze.

In un attimo la mia anima divenne come una roccia: arida, piena di tormenti e d'inquietudine.

Diverse bestemmie ed imprecazioni rintronavano nelle mie orecchie.

La diffidenza e la disperazione albergarono nel mio cuore.

Ecco qual era la condizione dei miseri, che avevo preso su di me.

In un primo momento mi spaventai molto per questi orrori, ma con la prima confessione che feci, fui tranquillizzata.

+ Una volta che andai a confessarmi fuori del convento, capitai che il mio confessore152 stava celebrando la santa Messa.

Dopo un momento vidi sull'altare Gesù Bambino che allungava soavemente e con gioia le sue manine verso di lui.

Ma quel sacerdote, un momento dopo, prese quel bei Bambino nelle mani, lo spezzò e lo mangiò vivo.

In un primo momento provai avversione per quel sacerdote, a causa di un tale comportamento nei confronti di Gesù, ma ben presto venni illuminata in questa questione e capii che quel sacerdote era molto caro al Signore.

+ Una volta che andai dal pittore153 che stava dipingendo l'immagine e m'accorsi che non era così bella come è Gesù, mi rattristai molto per questo, ma lo nascosi nel profondo del cuore.

Quando uscimmo da casa del pittore, la Madre Superiora154 rimase in città a sbrigare varie faccende ed io tornai a casa da sola.

Andai subito in cappella e mi sfogai piangendo a dirotto.

Dissi al Signore: « Chi può dipingerTi bello come sei? ».

All'improvviso udii queste parole: « Non nella bellezza dei colori né del pennello sta la grandezza di questa immagine, ma nella Mia grazia ».

+ Una volta che ero andata nell'orto di pomeriggio, l'Angelo Custode mi disse: « Prega per gli agonizzanti ».

Incominciai subito il rosario per gli agonizzanti assieme alle ragazze addette all'orto.

Terminato il rosario, recitammo diverse invocazioni per gli agonizzanti.

Finite le preghiere, le educande si misero a chiacchierare allegramente fra loro.

Nonostante il chiasso che facevano, udii nel mio intimo queste parole: « Prega per me ».

Dato che non avevo potuto capire bene quelle parole, mi allontanai di qualche passo dalle educande, riflettendo su chi poteva essere che mi ordinava di pregare.

D'un tratto udii queste parole: « Sono Suor … ».155

Questa suora stava a Varsavia, mentre io allora ero a Wilno.

« Prega per me fino a quando ti dirò di smettere. Sto agonizzando ».

Cominciai subito a pregare con fervore per lei il Cuore agonizzante di Gesù e, senza darmi respiro, pregai così dalle tre alle cinque del pomeriggio.

Alle cinque udii questa parola: « Grazie ». Compresi che era già morta.

Tuttavia il giorno dopo, durante la santa Messa, pregai fervorosamente per la sua anima.

Nel pomeriggio giunse una cartolina che annunciava che Suor … alla tale ora era morta.

Mi resi conto che era la stessa ora, nella quale mi aveva detto: « Prega per me! ».

+ O Madre di Dio, la Tua anima è stata immersa in un mare dì amarezze: guarda alla Tua bambina ed insegnale a soffrire e ad amare nella sofferenza.

Fortifica la mia anima, in modo che il dolore non la spezzi.

O Madre della grazia, insegnami a vivere con Dio.

Una volta mi venne a trovare la Madonna.

Era triste, aveva gli occhi abbassati verso il suolo, mi fece capire che aveva qualche cosa da dirmi, ma nello stesso tempo si comportava come se non volesse parlarmene.

Quando lo compresi, cominciai a pregare la Madonna che me lo dicesse e volgesse lo sguardo verso di me.

In un attimo Maria si rivolse a me sorridendo cordialmente e disse: « Dovrai soffrire a causa di una malattia e dei medici.

Inoltre avrai sofferenze per quell'immagine.

Ma non aver paura di nulla ».

Il giorno dopo mi ammalai e soffrii molto, proprio come mi aveva detto la Madonna, ma la mia anima è preparata alle sofferenze.

La sofferenza è la compagna costante della mia vita.

O mio Dio, mia unica speranza, in Te ho posto tutta la mia fiducia e so che non rimarrò delusa.

Talvolta, dopo la santa Comunione, sento la presenza di Dio in modo particolare, sensibile.

Sento che c'è Iddio nel mio cuore.

Ed il fatto che sento Dio nell'anima, non m'impedisce affatto di compiere i miei doveri, anche quando sbrigo le più importanti questioni, che richiedono attenzione, non perdo la presenza di Dio nell'anima e resto strettamente unita a Lui.

Con Lui vado al lavoro, con Lui vado a ricreazione, con Lui soffro, con Lui gioisco, vivo in Lui ed Egli in me.

Non sono mai sola, poiché Egli è il mio compagno stabile; in ogni momento sono consapevole della Sua presenza.

La nostra familiarità è stretta a causa dell'unione del sangue e della vita …

9. VIII. 1934. Adorazione notturna del giovedì.156

Ho fatto l'adorazione dalle undici alle dodici.

Questa adorazione l'ho fatta per la conversione dei peccatori induriti, ma specialmente per quelli che hanno perduto la speranza nella Misericordia di Dio.

Ho considerato quanto ha sofferto Dio e quanto è grande l'amore che ci ha dimostrato e noi non crediamo che Dio ci ama così.

O Gesù, chi comprende questo? Che dolore per il nostro Salvatore e con che cosa può convincerci del suo amore, se la Sua stessa morte non riesce a convincerci?

Ho pregato tutto il cielo ad unirsi a me per compensare il Signore dell'ingratitudine di certe anime.

Gesù mi ha fatto conoscere quanto Gli è gradita la preghiera riparatrice.

Mi ha detto: « La preghiera di un'anima umile ed amante placa l'ira del Padre Mio ed attira un mare di benedizioni ».

Finita l'adorazione, a metà strada verso la cella, fui circondata da un gran branco di cani neri, alti, che saltavano ed ululavano, mostrando chiaramente l'intenzione di sbranarmi.

M'accorsi però che non erano cani, ma demoni.

Uno di loro disse con rabbiosa malvagità: « Dato che questa notte ci hai portato via tante anime, ora noi ti facciamo a pezzi ».

Risposi: « Se questa è la volontà di Dio misericordiosissimo, fatemi pure a pezzi, poiché l'ho giustamente meritato, essendo la più misera delle peccatrici, ma Dio è sempre santo, giusto ed infinitamente misericordioso ».

A queste parole risposero tutti insieme i demoni: « Fuggiamo, perché non è sola, ma c'è con lei l'Onnipotente ».

E scomparvero come la polvere, come un rumore che giunge dalla strada, mentre io tranquillamente, continuando il Te Deum, andai in cella riflettendo sull'infinita ed insondabile Misericordia divina.

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152 È avvenuto nella chiesa di San Michele, di cui Don Sopocko era rettore e dove stava celebrando la santa messa (cfr. Rie. di Don Sop.)
153 Il pittore Eugenio Kazimirowski, che abitava a Wilno
154 Madre Irene Krzyzanowska ( nota 73 )
155 Era probabilmente Sr. Filomena Andrejko, morta a Varsavia il 13.
VII.1934 alle ore 16,45. Era stata gravemente ammalata di asma per quattro anni.
La sua agonia durò 14 ore.
156 Nella CSBVMM per consuetudine tutte le suore sane ogni giovedì sera, dalle 21 alle 22, facevano l'adorazione riparatrice, la cosiddetta « ora santa ».
Nel giovedì che precedeva il primo venerdì del mese, l'adorazione veniva protratta per tutta la notte, ma le suore facevano turni di un'ora