Diario di M. Faustina Kowalska

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14.9.37. Esaltazione della Santa Croce.

Oggi ho conosciuto che quel sacerdote11 incontra gravi difficoltà per questa causa.

Gli sono contrarie perfino anime devote e zelanti della gloria di Dio ed il fatto che non si scoraggia è dovuto soltanto ad una particolare grazia divina.

Gesù: « Figlia Mia, credi forse di aver scritto abbastanza sulla Mia Misericordia?

Quello che hai scritto è appena una gocciolina di fronte ad un oceano.

Io sono l'Amore e la Misericordia stessa; non c'è miseria che possa misurarsi con la Mia Misericordia.

Né la miseria l'esaurisce, poiché dal momento che si dona, aumenta.

L'anima che confida nella Mia Misericordia è la più felice, poiché Io stesso ho cura di lei ».

Provo grandi sofferenze nell'anima, quando vengo a conoscenza di un'offesa fatta a Dio.

Oggi ho conosciuto che poco lontano dalla nostra portineria sono stati commessi dei peccati gravi.

Era sera, ho pregato fervorosamente in cappella, poi sono andata a flagellarmi.

Quando mi sono inginocchiata a pregare, il Signore mi ha fatto conoscere quanto soffra un'anima respinta da Dio.

Mi sembrava che il cuore mi si spezzasse e nello stesso tempo ho conosciuto come una tale anima ferisce il misericordiosissimo Cuore di Gesù.

Quella misera creatura non vuole accettare la pietà di Dio.

Quanto più Iddio avrà inseguito un'anima con la Sua Misericordia, tanto più la colpirà con la Sua giustizia …

« Mia segretaria, scrivi che sono più generoso con i peccatori che con i giusti.

Per loro sono sceso in terra … per loro ho versato il Sangue.

Non abbiano timore di avvicinarsi a Me, sono essi che hanno maggiormente bisogno della Mia Misericordia ».

16.9.37.

Oggi desideravo tanto ardentemente fare l'ora santa davanti al SS.mo Sacramento, ma la volontà di Dio è stata diversa.

Alle otto sono stata presa da dolori così violenti, che ho dovuto mettermi immediatamente a letto.

Ho continuato a torcermi fra gli spasimi per tre ore, cioè fino alle undici di sera.

Nessuna medicina mi ha giovato; quella che prendevo la rigettavo.

In qualche momento a causa dei dolori ho perso la conoscenza.

Gesù mi ha fatto conoscere che, in questo modo, ho preso parte alla Sua agonia nell'Orto degli Ulivi e che Egli stesso aveva permesso queste sofferenze in riparazione a Dio per i bambini uccisi nel grembo di cattive madri.

Questi dolori mi sono capitati già tre volte.

Cominciano sempre alle otto e durano fino alle undici di sera.

Nessuna medicina riesce ad attenuarmi queste sofferenze.

All'avvicinarsi delle undici scompaiono da sole ed allora mi addormento; l'indomani mi sento molto debole.

La prima volta mi è capitato in sanatorio.

I medici non riuscirono a fare una diagnosi; né iniezioni né alcun'altra medicina mi fu di qualche sollievo e io stessa non capivo che genere di dolori fossero.

Dissi al medico che mai in vita mia avevo avuto dolori simili, egli mi dichiarò che non sapeva quali fossero.

Ora so di che dolori si tratta, poiché il Signore me l'ha fatto sapere …

Tuttavia quando penso che forse dovrò ancora soffrire in quel modo, mi vengono i brividi.

Ma non lo so, se dovrò ancora soffrire a quel modo, lo lascio decidere a Dio.

Tutto ciò che a Dio piacerà mandarmi, l'accetterò con rassegnazione e con amore.

Voglia il cielo che con quelle sofferenze io abbia potuto salvare dall'omicidio almeno un'anima.

Il giorno dopo questi dolori, ho la percezione dello stato delle anime e della loro disposizione nei riguardi di Dio; penetra in me una vera conoscenza.

Ricevo la santa Comunione in modo quasi angelico.

La mia anima è inondata di luce divina e se ne nutre, i sentimenti sono come assopiti.

È l'unione col Signore totalmente spirituale, è il grande predominio dello spirito sulla natura.

Il Signore mi ha fatto conoscere le grazie che mi elargisce continuamente.

Questa luce mi è penetrata nel profondo e sono venuta a conoscere le attenzioni inconcepibili che Dio ha verso di me.

Sono rimasta in cella per un lungo ringraziamento, distesa con la faccia a terra ed ho versato lacrime di gratitudine.

Non riuscivo ad alzarmi da terra poiché, quando tentavo d'alzarmi, la luce divina mi dava un'ulteriore conoscenza delle grazie di Dio.

Solo la terza volta ho potuto sollevarmi da terra.

Come una bambina sentivo che tutto quello che possedeva il Padre Celeste era mio.

Fu Lui stesso a sollevarmi da terra fino al Suo Cuore.

Sentivo che tutto ciò che esiste era mio in maniera esclusiva, ma io per tutto questo non provavo alcun desiderio, poiché mi basta Dio Solo.

Oggi ho conosciuto quanto malvolentieri il Signore entra in una certa anima con la santa Comunione.

Va in quel cuore come in una tetra prigione, per esservi maltrattato e seviziato.

Ho chiesto il Suo perdono ed ho riparato per quell'affronto.

Il Signore mi ha fatto sapere che avrò un incontro con un mio fratello,12 tuttavia non sono riuscita a capire come mi incontrerò con lui e per quale motivo dovrebbe venire da me, sebbene sappia che ha la grazia della vocazione divina.

Ma perché dovrebbe venire da me?

Ad ogni modo ho lasciato perdere questi ragionamenti e sono convinta che, se il Signore mi aveva fatto sapere che veniva, questo mi basta.

Ho unito a Dio i miei pensieri, non occupandomi più della creatura, rimettendo tutto nelle mani del Signore.

+ Quando gli stessi poveri vengono in portineria per la seconda volta, li tratto con maggior dolcezza e non faccio capire loro che ricordo che erano già venuti, per non metterli in imbarazzo ed allora essi mi parlano liberamente dei loro acciacchi e delle loro necessità.

Benché Suor N. mi dica che non ci si comporta così con dei mendicanti e mi sbatta la porta in faccia, quando non c'è lei, li tratto come li avrebbe trattati il mio Maestro.

Talvolta non dando nulla, si dà di più, che dando molto ma in maniera sgarbata.

Spesso il Signore mi fa conoscere interiormente le persone con le quali tratto in portineria.

Un'anima, degna di compassione, volle dirmi spontaneamente qualche cosa.

Approfittando dell'occasione, le feci conoscere con delicatezza in quale stato miserevole era la sua anima.

Se ne partì con una migliore disposizione d'animo.

17.9.37.

O Gesù, vedo tanta bellezza disseminata attorno a noi per la quale Ti ringrazio continuamente, ma noto che alcune anime sono come pietre, sempre fredde ed insensibili, nemmeno i miracoli le commuovono molto; hanno lo sguardo rivolto a terra e non vedono nient'altro all'infuori di se stesse.

Mi hai circondata durante la vita con la Tua protezione sensibile ed affettuosa, più di quanto io possa immaginare, poiché comprenderò la Tua bontà in tutta la sua estensione solo quando mi cadranno i veli dagli occhi.

Desidero che tutta la mia vita sia un unico ringraziamento per te, o Dio.

+ Ti sono riconoscente, o Dio, per tutte le grazie

Di cui mi colmi continuamente,

Che m'illuminano, come i raggi del sole,

E con le quali mi indichi la strada sicura.

Grazie, o Dio, per avermi creata,

Per avermi chiamata all'esistenza dal nulla,

E per avermi impresso il Tuo sigillo divino,

Facendo ciò unicamente per amore.

Grazie, o Dio, per il santo battesimo,

Che m'ha inserito nella Tua famiglia:

E un grande, inconcepibile dono della grazia

Che ci trasforma l'anima.

Grazie, o Signore, per la santa confessione,

Per questa sorgente di grande, inesauribile Misericordia,

Per questa scane inconcepibile di grazie,

In cui le anime macchiate dal peccato tornano candide.

Ti ringrazio, Gesù, per la santa Comunione

Nella quale ci doni Tè stesso.

Sento il Tuo Cuore battere nel mio petto,

Mentre Tu stesso sviluppi in me la vita divina.

Ti ringrazio, o Spirito Santo, per il sacramento della cresima,

Che mi fa divenire Tuo cavaliere,

Da forza all'anima in ogni momento,

E mi protegge dal male.

Ti ringrazio, o Dio, per il dono della chiamata

Al Tuo servizio esclusivo,

In cui mi dai la possibilità di amare unicamente Te.

È un grande onore per la mia anima.

Ti ringrazio, Signore, per i voti perpetui,

Per questo vincolo di amore puro,

Per esserti degnato d'unire al mio il Tuo Cuore intemerato,

Unificandolo col Tuo in un legame d'illibatezza.

Ti ringrazio, Signore, per il sacramento dell'unzione,

Che mi rafforzerà negli ultimi momenti

Della lotta e m'aiuterà a salvarmi,

Dando vigore all'anima, sì che possiamo gioire eternamente.

Grazie, Signore, per tutte le ispirazioni

Di cui mi colma la Tua bontà,

Per queste illuminazioni interiori dell'anima

Che è impossibile esprimere, ma che il cuore percepisce.

Grazie SS.ma Trinità, per l'enorme quantità di doni,

Che mi hai elargito durante la vita;

La mia riconoscenza ingigantirà allo spuntare dell'eterna aurora,

Quando per la prima volta canterò le Tue lodi.

+ Nonostante il raccoglimento interiore, conduco una lotta continua col nemico dell'anima.

Scopro in continuazione nuove insidie da parte sua e la battaglia infuria di nuovo.

Mi tengo in esercizio in tempo di pace e vigilo, affinché il nemico non mi sorprenda impreparata e quando vedo la sua grande rabbia, rimango nella fortezza, cioè nel sacratissimo Cuore di Gesù.

19.9.1937.

Oggi il Signore mi ha detto: « Figlia Mia, scrivi che sono molto addolorato quando delle anime consacrate si accostano al Sacramento dell'amore soltanto per abitudine, come se non distinguessero la differenza di questo cibo.

Nei loro cuori non trovo ne fede ne amore.

In tali anime vado con grande riluttanza; sarebbe meglio che non Mi ricevessero ».

Dolcissimo Gesù, infiamma il mio amore vèrso di Te e trasformami in Te.

Divinizzami, affinché le mie azioni Ti siano gradite.

Questo lo compia la potenza della santa Comunione, che ricevo ogni giorno.

Quanto desidero essere completamente trasformata in Te, o Signore!

19.9.1937.

Oggi è venuto a trovarmi mio fratello Stasio.

Mi sono rallegrata enormemente che questa bella anima intenda dedicarsi al servizio di Dio, o meglio che Dio lo attiri al Suo amore.

Abbiamo parlato a lungo di Dio e della Sua bontà.

Durante la nostra conversazione mi sono resa conto di quanto sia gradita a Dio questa cara anima.

Dalla buona Madre Superiora ho ricevuto il permesso di vedermi più spesso con lui.

Quando mi ha chiesto di consigliarlo dove entrare, gli ho risposto: « Certamente tu sai meglio di tutti quello che vuole il Signore da te ».

Gli ho indicato l'ordine dei Gesuiti.

« Ma entra dove preferisci ».

Ho promesso di pregare per lui ed ho deciso di fare una novena al Sacro Cuore per intercessione del Padre Pietro Skarga, con la promessa di pubblicazione sul « Messaggero del Sacro Cuore », poiché ha molte difficoltà in questa sua iniziativa.

Ho capito che in questa faccenda è più utile la preghiera dei consigli …

21.9.

Questa notte, essendomi svegliata alcune volte, ho ringraziato Iddio brevemente, ma con tutto il cuore, per tutte le grazie concesse a me ed alla nostra Congregazione ed ho riflettuto sulla grande bontà di Dio.

Dopo aver ricevuto la santa Comunione Gli ho detto: « Gesù, questa notte ho pensato tante volte a Te ».

E Gesù mi ha risposto: « E Io ho pensato a te ancor prima di chiamarti all'esistenza ».

« Gesù, in che modo hai pensato a me? ».

« Nel modo di ammetterti alla Mia eterna felicità ».

Dopo queste parole la mia anima fu inondata dall'amore di Dio.

Non finivo di stupirmi nel vedere quanto Iddio ci ama.

Quando sono caduta nuovamente nello stesso errore, nonostante il proposito sincero, sebbene la caduta fosse una piccola imperfezione e piuttosto involontaria, ho provato nell'anima un dolore così vivo, che ho interrotto la mia occupazione e sono andata per un momento in cappella; mi sono gettata ai piedi di Gesù, chiedendo perdono al Signore con amore e con grande afflizione, tanto più vergognosa in quanto la mattina, parlando con Lui dopo la santa Comunione, Gli avevo promesso fedeltà.

Allora udii queste parole: « Se non ci fosse stata quella piccola imperfezione, non saresti venuta da Me.

Sappi che ogni volta che vieni da Me umiliandoti e chiedendo perdono, Io riverso sulla tua anima una enorme quantità di grazie; la tua imperfezione scompare dai miei occhi e vedo soltanto il tuo amore e la tua umiltà.

Non perdi nulla, ma guadagni molto … ».

+ Il Signore mi ha fatto conoscere che, se un'anima non accetta le grazie che le sono state destinate, in quello stesso momento le riceve un'altra anima.

O mio Gesù, fammi degna di ricevere le grazie, poiché io da me stessa non posso far nulla, senza il Tuo aiuto non sono neppure capace di pronunciare degnamente il Tuo nome.

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11 Don M. Sopocko
12 Santa Faustina aveva due fratelli: Stanislao e Miecislao.
Da quanto è detto in seguito nel Diario (Q. IV, p. 40) a farle visita fu Stanislao.
Negli ultimi armi abitò a Lodz, dove lavorò come falegname e organista