Diario di M. Faustina Kowalska

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Appendice 4

( Q. II, nota 111 )

In questo luogo e più avanti sotto la data del 28.II.1937 ( Diario, p. 352 ) Gesù parla a Santa Faustina dell'« ultima tavola di salvezza ».

Nel primo caso, però, si legge che si tratta della « festa » della Misericordia, mentre nel secondo ci dice che è « il ricorso alla Misericordia di Gesù ».

Occorre riportare qui il parere in proposito del Secondo Teologo Censore sugli scritti di Santa Faustina ( I.A.T.C.; pp:374-375 ):

« Questa discordanza suggerisce tre domande:

1) È possibile teologicamente ritenere che la festa della Misericordia sia per le anime l'ultima tavola di salvezza?

2) È possibile la concordanza delle affermazioni delle due rivelazioni?

3) Quale dei due racconti nel diario riporta senza deformarle le parole di Gesù?

Se si da alle parole il loro vero significato non si può affermare, né teologicamente né secondo il buonsenso, che la festa della Misericordia, con le sue grandi promesse, sia l'ultima tavola di salvezza per le anime.

Lo sarebbe se le anime non avessero nessun altro mezzo per salvarsi, lo sarebbe se la celebrazione della festa della Misericordia fosse indispensabile per la salvezza.

Perciò:

Primo: questa affermazione del racconto della ( 42a ') rivelazione contraddice la struttura della Devozione, che offre a tutte le anime un altro mezzo straordinario di salvezza, cioè la recita con fede e fiducia della coroncina della Misericordia;

Secondo: il tenore stesso di quel racconto non riconosce il valore di tavola di salvezza, cioè di cosa necessaria per la salvezza, alla festa, ma all'adorazione della Misericordia; tale affermazione contraddice il seguito della rivelazione.

Il culto della Misericordia, secondo la teologia e le rivelazioni che riguardano la Devozione, avviene principalmente al di fuori della festa, ogni giorno della nostra vita.

Poiché secondo le rivelazioni ( 1, 2, 6, 10, 13, 22, 26, 31, 33, 37 ) esso consiste essenzialmente nella fiducia nella Misericordia di Dio ed è un genere di vita cristiana piuttosto che una devozione;

Terzo: molte anime si sono salvate ed hanno raggiunto una santità eroica senza aver celebrato la festa della Misericordia.

« La conclusione è la seguente: La frase "Do loro l'ultima tavola di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia", non proviene da Gesù e la sua struttura attuale occorre attribuirla ad un difetto di memoria di Elena Faustina ricoverata nell'ospedale di Pradnik ed indebolita da una grave malattia.

Gesù si è probabilmente servito della formula di cui già aveva fatto uso nella ( 33a ) rivelazione "Do loro l'ultima tavola di salvezza, cioè il ricorso alla Mia Misericordia".

Il resto della ( 42a ) rivelazione è in perfetta armonia con la ( 43a ) rivelazione, con la totalità della Devozione e con la dottrina cattolica ».

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