Articoli per il processo ordinario informativo

Della povertà eroica

190 Fr. Teodoreto osservò alla perfezione il voto di povertà.

Chiese e ottenne l'autorizzazione di privarsi anche dei beni patrimoniali per essere più vicino alla povertà di Gesù a Betlemme, e a quella del santo Fondatore.

191 Si privò di tutto il superfluo, si contentò del puro necessario.

Chiedeva con semplicità quello di cui abbisognava.

Chiedeva anche le menome autorizzazioni al Superiore.

192 Aveva la massima cura delle cose affidate a lui e di tutte le attrezzature della casa.

193 Amava con predilezione i ragazzi più poveri e i meno dotati di belle qualità.

194 Si prestava per i lavori occorrenti alla Comunità tanto a Torino quanto a Pessinetto, ove lavorava l'orto per diminuire le spese vive della verdura e della frutta.

195 Nelle conferenze parlava con grande amore della povertà.

Pur provvedendo ai Fratelli con carità premurosa il necessario, li invitava a rallegrarsi di vivere nella Comunità che era la più povera del Distretto, e a imporsi ancora spontaneamente qualche privazione.

196 Nella cella volle sempre la povertà estrema.

Sempre ordinato e pulito, portava però scarpe grossolane, abiti rattoppati e di vecchia data, ed era lieto di avere biancheria quasi di scarto.

197 Pur dovendo amministrare il denaro della Comunità se ne dimostrò distaccatissimo e disinteressato, e non fece mai questione di denaro né per gli affari della Comunità, né per quelli delle sue opere, perché riteneva che la povertà praticata perfettamente, impegna la Provvidenza a provvedere tempestivamente a ogni occorrenza.

198 La povertà esemplare di Fr. Teodoreto e dei Fratelli della Comunità, ai quali sapeva farla gustare, favoriva la gioia e la letizia espansiva, che edificavano i giovani Fratelli che vi giungevano, e che lasciavano rimpianto e simpatico ricordo in chi veniva cambiato.

199 Dovendosi recare sovente fuori di casa, per visitare le classi dei cinque quartieri delle classi a lui affidate e per commissioni, faceva la strada a piedi, e solo raramente, e in caso di urgenza, e tempo limitato, prendeva il tram.

200 Per parecchi anni, pur essendo Direttore, dormì con i Fratelli giovani nel dormitorio della Comunità si S. Pelagia, ove i letti erano semplicemente divisi da lenzuola a mo' di tende.

Quando poi distribuì le camere, scelse per sé, e tenne parecchi anni, quella che era più scomoda e più gelida d'inverno, perché dava con una porta nel sottotetto e con una finestra direttamente sul letto.

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