Lettere postulatorie

P. Piombino

23. - Lettera del Padre Arturo M. Piombino, Barnabita, direttore spirituale del Servo di Dio

Beatissimo Padre,

il Concilio Vaticano II con felice espressione inizia il Decreto sul rinnovamento della vita religiosa con le parole « Perfectae caritatis» che mirabilmente compendiano l'essenza della vita consacrata a Dio.

E nei principi generali per il rinnovamento elenca:

1) il continuo ritorno alle fonti di ogni forma di vita cristiana;

2) ritorno allo spirito primitivo degli Istituti;

3) l'adattamento degli Istituti, stessi alle mutate condizioni dei tempi. ( P.C. 2 ).

Il Servo di Dio Fratel Teodoreto delle Scuole Cristiane ( Prof. Giovanni Garberoglio ) è parso a quanti lo hanno avvicinato e più profondamente conosciuto, un vero esempio di realizzatore di tali principi nella sua lunga vita di Religioso.

Fratello delle Scuole Cristiane, Egli si pone tra quanti, e sono numerosi, nell'ultimo ottocento e nella prima metà del novecento, hanno dato testimonianza di vita religiosa esemplare in continua tensione verso la « carità perfetta».

Nato a Vinchio d'Asti il 9 febbraio 1871, morì a Torino il 13 maggio 1954.

Trascorse tutta la sua vita in Torino, dedito alla scuola elementare popolare come Insegnante prima, come Direttore in seguito, come convinto animatore religioso sempre.

Il Processo Diocesano Informativo si concluse nella Diocesi di Torino il 31 gennaio 1977 e gli Atti furono trasmessi alla S. Congregazione per le Cause dei Santi il 2 febbraio 1977.

La fama della sua vita e l'influsso del suo esempio restano ben vivi nella Città e là dove, in ogni parte del mondo, essi vengono conosciuti.

Ritornò alle fonti di ogni vita cristiana, nella semplicità che il Vangelo richiede.

La sua vita spirituale fu improntata a tale semplicità.

Non ricercò le vie astruse: sempre nella sua vita, ebbe a base il Vangelo a cui attinse per sé e per quanti avvicinava.

Fedele in questo al suo Santo Fondatore, S. Giovanni Battista de La Salle, che tanto amore inculcò nei suoi Fratelli per la Sacra Scrittura, fu semplice la sua vita di preghiera, fondata sull'Eucaristia, la devozione a Gesù Crocifisso e alla Vergine Immacolata.

In questa disposizione accolse la Adorazione a Gesù Crocifisso che l'amico e confidente, il Servo di Dio Fra Leopoldo Maria Musso ofm, gli affidò.

Fu semplice nei propositi: formare un laicato, uscito dalla scuola cattolica, impegnato nelle forme più umili di apostolato con la catechesi ai piccoli, agli emarginati, ai giovani del mondo del lavoro.

Fu semplice nelle realizzazioni: un Istituto Secolare, l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, sorto provvidenzialmente e quasi spontaneamente come logica conseguenza di una formazione spirituale dei suoi membri che fu semplice, ma profonda e convinta senza alcuna ricerca di clamorose manifestazioni esterne.

E questo timbro ancora é evidente nella vita spirituale e nelle opere dell'Istituto Secolare: esso è fedele infatti alla preghiera semplice, ai Ritiri annuali e mensili, alla pratica della Adorazione a Gesù Crocifisso; esso è fedele alla missione apostolica per cui è sorto: la catechesi degli umili nella Parrocchia, nella scuola, nella famiglia, nella società.

Ritorno allo spirito primitivo degli istituti:Fra Teodoreto visse la sua vocazione di Religioso-educatore nella più intensa conformità allo spirito del suo Fondatore S. Giovanni Battista de La Salle e nella più assoluta dipendenza dai suoi Superiori, anche se questo gli costò, in talune circostanze, l'eroicità dello spirito di martirio.

Ai suoi Catechisti continuò a dire che il Fondatore dell'Istituto Secolare era S. Giov. Batt de La Salle e alla spiritualità del Santo li accostò e li formò, consegnando al loro studio e alla loro meditazione gli Scritti del Santo.

Adattamento degli istituti alle mutate condizioni dei tempi.

Intuito veramente geniale fu il suo di estendere la consacrazione, propria della vita religiosa, al laicato in un Istituto Secolare, quando ancora questa forma non era stabilita dalla Chiesa con la « Provida Mater» di SS. Papa Pio XII.

Era un autentico adattamento del suo Istituto alle mutate condizioni della sua società.

Con questo, nulla intaccava della essenza del suo Istituto, se mai la arricchiva e la spronava in una sempre più efficace azione evangelizzatrice.

Nello stesso tempo adattava al laicato che, nelle organizzazioni cattoliche del primo novecento, prendeva nuova coscienza dei suoi impegni, la forma della consacrazione, garanzia di ortodossa missione cristiana.

In tutto fu umile e docile.

Sempre aveva qualcuno da anteporre e a cui attribuire ogni merito: il suo Fondatore, i suoi Superiori e Confratelli, l'Autorità Ecclesiastica a cui fu profondamente legato e da cui dipese in ogni minima impresa, il Servo di Dio Fra Leopoldo Maria Musso ofm, il suo Direttore Spirituale e infine i suoi stessi Catechisti, particolarmente nella persona del loro Presidente Generale, a cui affidò completamente le sorti dell'Istituto Secolare, pur restandone, nel nascondimento, il discreto consigliere.

La sua figura e il suo esempio restano pertanto validi e quanto mai attuali testimonianze per ogni vita religiosa consacrata e laicale e punto di riferimento per quanti, docili strumenti nelle mani di Dio, intendono mettersi al suo servizio per realizzare i piani del Regno di Dio.

Profondamente convinto di questo, rivolgo alla Santità Vostra, umile e devota istanza perché si degni fissare la Commissione per l'Introduzione della Causa del Servo di Dio Fratel Teodoreto delle Scuole Cristiane.

Imploro l'Apostolica Benedizione e mi professo della Santità Vostra.

umilissimo e devotissimo

P. Arturo M. Piombino, barnabita

direttore spirituale del Servo di Dio

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