Diario di Cesone |
Il Fratel Teodoreto dopo di aver fatto benedire le prime trenta copie delle Costituzioni approvate le consegna ai seguenti Catechisti:
Fratelli Rebaudengo,
Bosso Vittorio,
Fonti Francesco,
Fonti Giovanni,
Fonti Pietro,
Simonazzi Gustavo,
Tessitore Gustavo,
Tessitore Carlo,
Lorenzatto Mario,
Paggi Italo,
Manassero Giovanni,
Negro Carlo,
Cordiale Giovanni,
Rosso Roberto,
Biamonte Vincenzo,
Ughetto Umberto,
Cesone Giovanni.
Lo fa pervenire al Catechista Demaria assente a causa della malattia della mamma.
Premesso che l'adunanza odierna è stata per lungo tempo desiderata, quattro o cinque anni, il carissimo Fratel Teodoreto dice che Dio nelle sue opere si manifesta per gradi, come del resto usa fare nell'indicarci la via della perfezione.
Le Costiruzioni sono state prima fatte come proprie di una Congregazione Pontificia, poi Diocesana coi tre voti, poi con due.
Si può affermare che le vostre Regole sono come Dio le vuole.
Da quello che si prevede si deduce che la vostra Congregazione dev'essere senza vita comune.
Ciò meravigliò tutti i sacerdoti che esaminarono le prime bozze e tra gli altri il Revmo Mons. Maritano, allora ancelliere, che le definì "un mostro".
Non sono gli uomini che le hanno compilate ma Dio stesso, giacché non si è mai toccato una riga, una parola senza aver invocato i lumi dello Spirito Santo.
Il Signore poi, sia con gli avvenimenti, sia con il consiglio dell'Autorità Ecclesiastica ci ha suggerite le modificazioni che forse noi non avremmo mai pensato di fare.
Il signore vi ha fatto dunque un grande privilegio, vi ha scelto come suoi campioni in mezzo al mondo, e anche vi ha circondati di un buon nome presso le Autorità e il Clero, buon nome che voi dovete mantenere.
Il Cardinale anche pochi giorni fa ha parlato di voi con grande entusiasmo al Clero che si trovava in ritiro al Santuario di S. Ignazio.
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