Pensieri sulle Regole e Costituzioni 1949

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Considerazioni sulle Regole

Scopo delle Regole

Vi sono Regole che si riferiscono alla vita interiore e altre che si riferiscono alla vita esteriore.

La Regole di vita interiore normative, direttive, illimitate, sono principi direttivi che racchiudono ed esprimono lo spirito stesso dell'Unione e creano piuttosto tendenze anziché determinare degli atti.

La pratica di dette Regole non potrà essere né uguale per tutti, né perfetta fin dall'inizio della vita religiosa.

Queste Regole offrono un campo illimitato al progresso, e si estendono perfino secondo che la loro conoscenza è più profonda e la pratica più perfetta.

Esse restano sempre relative al grado di grazia e di fervore di ogni anima.

Non si può mai dire che si sono completamente osservate: sono le Regole di santità.

Le Regole di vita esteriore, positive, prescrittive, limitate, hanno per oggetto diretto la disciplina religiosa.

Esse fissano e formulano il modo visibile, la regolarità, l'ordine di vita quotidiana.

La pratica di esse è richiesta allo stesso grado da tutti.

Esse definiscono e assicurano la perfezione esteriore che presenta sempre delle difficoltà al suo pieno raggiungimento, quantunque raggiungibile in sé.

L'oggetto di queste Regole è limitato, ma la loro osservanza può acquistare un valore illimitato per la perfezione interiore con cui sono osservate, cioè con la purità interiore dell'amore, col fervore che può sempre crescere.

"Piacesse a Dio che noi osservassimo ogni cosa con amore" ( S. Agostino ).

In quanto al loro scopo le Regole sono innanzi tutto un codice di santità.

Le loro prescrizioni determinano con precisione e nei piccoli particolari della vita i disegni di Dio su di noi, fissando la forma, il grado di santità adatta alla vocazione nostra.

"Esse ci presentano ciò che noi dobbiamo fare in tutte le circostanze in cui possiamo trovarci" ( P. de Clorivière ).

Queste prescrizioni orientano, modellano, controllano e sanzionano tutte le nostre azioni.

Seguendo tali prescrizioni i superiori giudicano e dirigono, quali custodi e interpreti autorizzati delle Regole che essi rendono, in tal modo, vive e attuali.

Nell'Unione, le circostanze non permettono sempre di ricorrere ai Superiori, perciò ciascuno dovrà considerare le Regole come una guida sempre presente e sempre da consultare.

Le Regole suppliscono in parte alla vita comune perché l'unità d'una stessa legge dà una fisionomia d'anima comune malgrado le diversità di attrattive, e pone un ritmo comune alla vita individuale fondendo gli spiriti, le volontà e i cuori in una stessa disciplina spirituale.

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