Pensieri

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XXI - Perpetuità

262

Una parola di Davide o di Mosè, come: Dio circonciderà il loro cuore, permette di giudicare il loro spirito.

Anche se tutti gli altri discorsi fossero equivoci e incerta la loro appartenenza alla filosofia o al cristianesimo, una parola di questa natura condiziona tutte le altre, così come, al contrario, una parola di Epitteto condiziona tutto il resto.

Lì arriva l'ambiguità, non oltre.

263

Gli Stati perirebbero se non si adattassero frequentemente le leggi alla necessità, mentre la religione non ha avuto bisogno di ciò e non se ne è servita.

Dunque sono necessari compromessi o miracoli.

Non è affatto strano che ci si conservi adattandosi, se questo significa conservarsi, perché poi alla fine periscono del tutto.

Non ce n'è che siano durati mille anni.

Che questa religione si sia sempre e inflessibilmente mantenuta …

Questo è divino.

264

Perpetuità.

Questa religione, che consiste nel credere che l'uomo sia decaduto da una condizione di gloria e confidenza con Dio a uno stato di tristezza, di penitenza e di allontanamento da Dio, ma anche che dopo questa vita saremo riabilitati da un Messia che doveva venire, è sempre esistita sulla terra.

Tutto è passato tranne lei, che è causa dell'esistenza di tutte le cose.

Nella prima età del mondo gli uomini si sono lasciati trascinare da ogni tipo di disordine, e tuttavia c'erano santi come Enoch, Lamech, e altri che attendevano pazientemente il Cristo promesso fin dall'inizio del mondo.

Noè ha visto la perversione degli uomini al più alto grado, ed è stato degno di salvare il mondo con la sua persona in forza della speranza nel Messia, di cui è stato la figura.

Abramo era circondato da idolatri, quando Dio gli ha rivelato il mistero del Messia a cui si è inchinato da lontano; ai tempi di Isacco e di Giacobbe, l'abominio regnava su tutta la terra, ma questi santi vivevano nella loro fede e Giacobbe, mentre muore benedicendo i suoi figli, con uno slancio che gli fa interrompere il discorso, esclama: « Attendo mio Dio il salvatore che hai promesso, salutare tuum exspectabo domine ».

Idolatria e magia avevano infettato gli Egiziani, lo stesso popolo di Dio veniva trascinato dal loro esempio; ma tuttavia Mosè e gli altri vedevano colui che non vedevano, e lo adoravano per i doni eterni che preparava loro.

Greci e latini, in seguito, hanno imposto il dominio delle false divinità, i poeti hanno creato cento diverse teologie, i filosofi si sono divisi in mille scuole differenti; eppure, in fondo alla Giudea, c'erano sempre uomini eletti che predicavano la venuta di quel Messia che solo loro conoscevano.

Venne infine, nella consumazione dei tempi.

Dopo, si sono visti nascere tanti scismi ed eresie, rivolgimenti di stati, mutamenti di ogni tipo di cose, ma quella Chiesa che adora colui che è sempre stato adorato, è durata senza interruzione.

E ciò che è stupefacente, senza paragoni e del tutto divino, è che questa religione che si è sempre conservata, è sempre stata combattuta.

Mille volte si è trovata sull'orlo di una distruzione totale, ma ogni volta che vi si è trovata, Dio l'ha risollevata con atti straordinari della sua potenza.

Perché ciò che era incredibile è che essa si è conservata senza piegarsi e adattarsi alla volontà dei tiranni, infatti non è strano che uno stato si conservi, se qualche volta adatta le sue leggi alla necessità, ma è strano che …

Vedi la sottolineatura in Montaigne.

265

Si è sempre creduto nel Messia.

La tradizione di Adamo era ancora recente ai tempi di Noè e di Mosè.

In seguito i profeti l'hanno predetto, predicendo sempre altre cose la cui realizzazione, di tempo in tempo, provava agli occhi degli uomini la veridicità della loro missione e dunque quella delle loro promesse riguardanti il Messia.

Gesù Cristo ha fatto dei miracoli, e anche gli apostoli che hanno convertito tutti i pagani, e con questo, essendosi realizzate tutte le profezie, il Messia è provato per sempre.

266

Le sei età, i sei padri delle sei età, le sei meraviglie all'ingresso dei sei angeli, i sei orienti all'ingresso delle sei età.

267

La sola religione avversa alla natura, al senso comune, ai nostri piaceri, la sola che sia sempre esistita.

268 Se la Chiesa antica fosse nell'errore, non ci sarebbe Chiesa.

Se oggi fosse nell'errore, non sarebbe uguale, perché ha sempre la norma superiore della tradizione, della fede della Chiesa antica.

Così, questa sottomissione e conformità alla Chiesa antica prevale su tutto e tutto corregge.

Ma la Chiesa antica non presupponeva la Chiesa futura e non guardava a lei, come noi invece presupponiamo e guardiamo a quella antica.

269

In ogni religione due tipi d'uomo.

Tra i pagani, gli adoratori di animali e gli altri, che adoravano un solo Dio, secondo la religione naturale.

Tra gli Ebrei, i carnali e gli spirituali, che erano i cristiani della legge antica.

Tra i cristiani, i rozzi, che sono gli Ebrei della nuova legge.

Gli Ebrei carnali attendevano un Messia carnale e i cristiani rozzi credono che il Messia li abbia dispensati dall'amare Dio.

I veri Ebrei e i veri cristiani adorano un Messia che fa amare loro Dio.

270

Chi intende giudicare la religione degli Ebrei tramite i rozzi, la conoscerà male.

Essa è visibile nei libri sacri e nella tradizione dei profeti, che hanno fatto capire a sufficienza come non prendano la legge alla lettera.

Così, anche la nostra religione è divina nel Vangelo, negli apostoli e nella tradizione, ma diventa ridicola in quelli che interpretano male.

Secondo gli Ebrei carnali, il Messia deve essere un grande principe temporale.

Secondo i cristiani carnali, Gesù Cristo è venuto a dispensarci dall'amare Dio, e per darci sacramenti che operano senza di noi; ma queste non sono le religioni cristiana ed ebrea.

I veri Ebrei e i veri cristiani hanno sempre atteso un Messia che avrebbe fatto loro amare Dio, e a causa di questo amore li avrebbe fatti trionfare sui loro nemici.

271

Mosè, Deuteronomio, 30, promette che Dio circonciderà il loro cuore per renderli capaci di amarlo.

272

Gli Ebrei carnali stanno a metà strada tra i cristiani e i pagani.

I pagani non conoscono Dio e amano solo il mondo, gli Ebrei conoscono il vero Dio e non amano che il mondo, i cristiani conoscono il vero Dio e non amano il mondo.

Ebrei e pagani amano gli stessi beni, Ebrei e cristiani conoscono lo stesso Dio.

C'erano due specie di Ebrei.

Gli uni avevano solo carattere pagano, gli altri carattere cristiano.

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