Summa Teologica - I

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Articolo 4 - Se la nostra atmosfera sia il luogo di pena dei demoni

In 2 Sent., d. 6, q. 1, a. 3; 4, d. 45, q. 1, a. 3

Pare che la nostra atmosfera non sia il luogo di pena dei demoni.

Infatti:

1. Il demonio è una natura spirituale.

Ma la natura spirituale non può essere localizzata.

Quindi non esiste un luogo di pena per i demoni.

2. Il peccato dell'uomo non è più grave di quello del diavolo.

Ma il luogo penale dell'uomo è l'inferno.

Quindi a maggior ragione lo sarà per il demonio.

Quindi il luogo di pena del diavolo non è l'atmosfera caliginosa.

3. I demoni sono puniti con la pena del fuoco.

Quindi non è l'aria caliginosa il luogo di pena per il demonio.

In contrario:

S. Agostino [ De Gen. ad litt. 3,10.14 ] afferma che « l'atmosfera caliginosa è come un carcere per i demoni fino al tempo del giudizio ».

Dimostrazione:

Gli angeli in ordine di natura stanno tra Dio e gli uomini.

Ma la disposizione della provvidenza divina vuole che il bene degli esseri inferiori venga procurato per mezzo degli esseri superiori.

Ora, il bene dell'uomo viene procurato dalla divina provvidenza in due modi.

Primo, direttamente, inducendo al bene e allontanando dal male: e tutto ciò viene compiuto correttamente per mezzo degli angeli buoni.

Secondo, indirettamente, in quanto cioè uno viene esercitato nel bene per mezzo della lotta contro ciò che è contrario.

Ed era conveniente che questo bene fosse procurato agli uomini per mezzo degli angeli cattivi, affinché i demoni dopo il peccato non diventassero del tutto inutili all'ordine della natura.

- Così dunque ai demoni spettano due luoghi di pena.

Uno a motivo della loro colpa: e questo è l'inferno; l'altro invece per tentare gli uomini: e a tale scopo è loro dovuta l'atmosfera caliginosa.

Però queste cure per la salvezza degli uomini dureranno fino al giorno del giudizio: quindi il ministero degli angeli e le prove dei demoni dureranno fino a quel momento.

Per cui fino a quel tempo gli angeli continueranno a essere inviati qua da noi, e i demoni resteranno nella nostra atmosfera caliginosa per tentarci; sebbene non pochi di essi siano già ora nell'inferno per tormentare quelli che essi indussero al male: a quel modo in cui non pochi angeli buoni sono in cielo con le anime sante.

- Ma dopo il giorno del giudizio tutti i cattivi, uomini e demoni, saranno collocati nell'inferno; i buoni invece nel cielo.

Analisi delle obiezioni:

1. Un luogo non riesce di pena per l'angelo o per l'anima perché è capace di agire su di essi alterando la natura, ma perché agisce sulla volontà, rattristandola per il fatto che l'angelo e l'anima conoscono di trovarsi in un luogo non conforme alla loro volontà.

2. Un'anima non è superiore a un'altra anima nell'ordine di natura, mentre i demoni sono superiori agli uomini, [ con le funzioni annesse a questa superiorità ].

Quindi il confronto non regge.

3. Alcuni dissero che fino al giorno del giudizio sarebbe differita la pena del senso tanto per i demoni quanto per le anime; e così pure sarebbe differita fino al giorno del giudizio la beatitudine dei Santi: ma ciò è falso, ed è contro l'affermazione dell'Apostolo [ 2 Cor 5,1 ]: « Quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo un'abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli ».

- Altri invece, sebbene non affermino questo delle anime, lo dicono tuttavia dei demoni.

- Ma è più giusto affermare che esiste un identico giudizio tanto per le anime cattive quanto per gli angeli cattivi, come c'è un identico giudizio per le anime buone e per gli angeli buoni.

Diremo perciò: come alla gloria degli angeli spetta una sede nel cielo, e tuttavia non viene diminuita la loro gloria quando essi vengono presso di noi, poiché sanno qual è il posto loro dovuto ( come si dice che non viene diminuito l'onore del vescovo per il fatto che non siede attualmente sulla cattedra ), così si deve dire che i demoni, quando si trovano nella nostra atmosfera caliginosa, anche se non sono attualmente vincolati al fuoco della Geenna, pure non sentono diminuita la loro pena, per il fatto stesso che sanno essere loro dovuto l'incatenamento a quel luogo.

Si legge perciò in una Glossa su un passo di S. Giacomo [ Gc 3,6 ] che i demoni « portano con sé il fuoco della Geenna dovunque essi vadano ».

- E ciò non è contro quanto si legge in S. Luca [ Lc 8,31 ], che cioè i demoni « pregarono il Signore di non mandarli nell'abisso »: lo chiesero infatti poiché ritenevano una pena l'essere allontanati da un luogo in cui potevano nuocere agli uomini.

Per cui si legge in S. Marco [ Mc 5,10 ] che « essi lo scongiuravano con insistenza perché non li cacciasse fuori da quella regione ».

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