Summa Teologica - I

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Articolo 4 - Se le forme dei corpi provengano dagli angeli

Infra, q. 91; q. 110, a. 2; In 2 Sent., d. 1, q. 1, a. 4, ad 4; d. 7, q. 3, a. 1; C. G., II, c. 43; III, cc. 24, 60, 103; De Malo, q. 16, a. 8; De operat. occ.

Pare che le forme dei corpi provengano dagli angeli.

Infatti:

1. Secondo Boezio [ De Trin. 2 ] « le forme legate alla materia derivano da quelle che sono senza materia ».

Ma queste sono le sostanze spirituali, mentre le prime sono le forme dei corpi.

Quindi queste ultime provengono dalle sostanze spirituali.

2. Tutto ciò che possiede un essere derivato va ricondotto all'essere per essenza.

Ma gli spiriti sono forme per essenza, mentre i corpi partecipano le forme.

Quindi le forme dei corpi sono derivate dagli spiriti.

3. Le sostanze spirituali posseggono una virtù attiva superiore a quella dei corpi celesti.

Ma questi corpi causano le forme nel nostro mondo inferiore, per cui li diciamo causa della generazione e della corruzione dei corpi.

A maggior ragione dunque le forme che sono nella materia derivano dalle sostanze spirituali.

In contrario:

Dice S. Agostino [ De Trin. 3,8 ]: « Non si creda che questa materia corporea sia soggetta al semplice cenno degli angeli, ma solo al cenno di Dio ».

Ora, noi diciamo che la materia dei corpi è sottoposta al semplice cenno di qualcuno se da questi riceve la specie.

Quindi le forme dei corpi non vengono dagli angeli, ma da Dio.

Dimostrazione:

Alcuni pensarono che tutte le forme dei corpi derivino dalle sostanze spirituali, che noi chiamiamo angeli.

E tale opinione si presenta sotto due aspetti.

Platone infatti suppose che le forme dei corpi siano derivate e costituite dalle forme che sussistono senza materia mediante una partecipazione.

Egli poneva, p. es., l'esistenza di un uomo sussistente senza materia; e affermava la stessa cosa del cavallo e di tutti gli altri esseri che formano queste singole entità sensibili, secondo che nella materia dei corpi resta come un'impressione prodotta da quelle forme separate, a modo di somiglianza, che egli chiamava partecipazione.

E parallela alla serie delle forme i Platonici ponevano una serie di sostanze separate: esisterebbe p. es. una sostanza separata, il cavallo, causa di tutti i cavalli, e sopra di essa una certa vita separata, che chiamavano vita per se stessa, causa di ogni vita; e così procedendo arrivavano a una [ sostanza ] che chiamavano l'essere stesso, causa di ogni essere.

Avicenna [ Met. 9,5 ] invece, con qualche altro, sostenne che queste forme dei corpi non sussistono in se stesse, ma solo nelle intelligenze.

Quindi costoro dicevano che tutte le forme dei corpi derivavano dalle forme che si trovano nella mente delle creature spirituali ( che essi chiamavano Intelligenze e noi angeli ), come appunto dalla mente dell'artefice sorgono le forme delle sue opere.

- E in fondo Pare che con essi concordino certi moderni eretici, i quali dicono che, pur essendo Dio creatore di tutto, tuttavia la materia dei corpi sarebbe stata formata e distinta in varie specie dal diavolo.

Ora, queste opinioni scaturiscono da una radice unica.

Costoro infatti vanno in cerca di una causa delle forme come se le forme siano prodotte per se stesse.

Aristotele [ Met. 7, cc. 8,9 ] invece prova che propriamente viene prodotto il composto [ di materia e di forma ], mentre le forme dei corpi corruttibili passano dall'essere al non essere senza venire generate e senza corrompersi, poiché è tutto il composto che viene generato o si dissolve.

Infatti tali forme non hanno l'essere, ma è il composto che lo ha per mezzo di esse: poiché il venire all'esistenza compete a una cosa nello stesso modo in cui le compete l'essere.

Ora, siccome effetti simili provengono da cause simili, non si ha da ricercare la causa delle forme materiali in una causa immateriale, ma in un composto: questo fuoco, p. es., è originato da quest'altro fuoco.

Tale è dunque il processo produttivo delle forme materiali: esse non vengono infuse da una forma immateriale, ma la materia viene attuata da una causa agente composta [ di materia e di forma ].

Siccome però la causa agente composta, cioè il corpo, è mossa dalla sostanza spirituale creata, come afferma S. Agostino [ De Trin. 3,4 ], ne segue che anche le forme materiali dipendono dalle sostanze spirituali, non nel senso che queste infondano le forme, ma perché muovono attivamente verso di esse.

Alla fine però anche le specie della mente angelica, che sono in qualche modo le ragioni seminali delle forme corporee, devono essere riportate a Dio, come alla causa prima.

Se però ci riferiamo alla prima produzione dei corpi non dobbiamo cercarvi un passaggio dalla potenza all'atto.

E così le forme che allora essi ebbero furono prodotte immediatamente da Dio, che è il solo al quale la materia obbedisce all'istante, come alla sua causa propria.

Per cui volendo Mosè indicare questa verità, premette a ogni atto creativo: « Dio disse: sia fatto questo o quello »; nelle quali parole è indicata la formazione delle cose effettuata dal Verbo di Dio dal quale, secondo S. Agostino [ In Ioh. ev. tract. 1 ], proviene «o gni forma, connessione e concordanza di parti ».

Analisi delle obiezioni:

1. Parlando di forme senza materia Boezio intende solo quelle idee delle cose che esistono nella mente divina, come dice anche l'Apostolo [ Eb 11,3 ]: « Per fede sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede ».

- Se invece per forme senza materia intende gli angeli, bisogna rispondere che da essi provengono le forme materiali non per via di infusione, ma mediante il moto [ degli astri ].

2. Le forme ricevute dalla materia non vanno ricondotte a forme sussistenti della medesima natura, come volevano i Platonici, ma alle forme intenzionali della mente angelica, da cui derivano mediante il moto [ astrale ]; oppure alle idee dell'intelligenza divina, dalle quali derivano per infusione anche nelle cose create i semi delle forme, affinché queste possano poi venire all'esistenza per mezzo del moto.

3. I corpi celesti causano le forme tra i corpi di questo mondo più basso non mediante un'infusione, ma mediante una mozione.

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