Summa Teologica - I

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Articolo 3 - Se al corpo dell'uomo sia stata data una disposizione conveniente

II-II, q. 161, a. 2, ad 1; De Malo, q. 5, a. 5; De anima, a. 8

Pare che al corpo dell'uomo non sia stata data una disposizione conveniente.

Infatti:

1. Essendo l'uomo l'animale più nobile, il suo corpo doveva avere la migliore disposizione per quelle operazioni che sono proprie dell'animale, cioè per la sensibilità e per il moto.

Ma vi sono degli animali che hanno una sensibilità più raffinata e un moto più veloce dell'uomo: i cani, p. es., hanno un odorato più fine e gli uccelli una maggiore velocità.

Quindi il corpo umano non ha le disposizioni più convenienti.

2. È perfetto quell'essere che non manca di nulla.

Ma al corpo umano mancano più cose che a quello degli altri animali, i quali, a differenza dell'uomo, possiedono per loro protezione rivestimenti e armi naturali.

Quindi il corpo dell'uomo ha una disposizione molto imperfetta.

3. L'uomo è più distante dalle piante che dagli animali.

Ma le piante hanno una disposizione verticale, mentre gli animali l'hanno orizzontale.

Quindi l'uomo non doveva avere una posizione verticale.

In contrario:

Sta scritto [ Qo 7,29 ]: « Dio ha fatto l'uomo retto ».

Dimostrazione:

Tutti gli esseri della natura sono stati prodotti dall'arte divina: quindi, in qualche modo, sono artefatti di Dio.

Ora, ogni artefice tende a conferire alla sua opera la migliore disposizione non in senso assoluto, ma in rapporto al fine voluto.

E se una tale disposizione comporta qualche difetto, egli non se ne cura.

Come l'artigiano che fabbrica una sega per segare, la fa di ferro perché sia adatta a segare; e non pensa a farla di vetro, che pure è una materia più bella, perché la bellezza sarebbe un impedimento a raggiungere lo scopo.

Analogamente Dio conferirà a ogni essere naturale la disposizione migliore non in senso assoluto, ma in rapporto al suo fine.

Ed è quello che dice il Filosofo [ Phys. 2,7 ]: « L'essere in tal modo è cosa più degna non in senso assoluto, ma in ordine alla natura di ogni cosa ».

Ora, scopo immediato del corpo umano sono l'anima intellettiva e le sue operazioni: la materia infatti è per la forma e gli strumenti sono per le operazioni della causa agente.

Dico dunque che in vista di tale forma e di tali operazioni Dio diede al corpo umano la disposizione migliore.

E se nel corpo umano si riscontrano dei difetti, si osservi che quei difetti sono connessi con la materia richiesta al raggiungimento di quell'equilibrio fisico necessario all'anima e alle sue operazioni.

Analisi delle obiezioni:

name="D1">1. Il tatto, che è il fondamento degli altri sensi, è più perfetto nell'uomo che in qualsiasi altro animale: e per questo era necessario che l'uomo, fra tutti gli altri animali, possedesse una complessione temperatissima.

L'uomo del resto supera tutti gli altri animali per le potenze sensitive interne, come si è visto [ q. 78, a. 4 ].

- La sua inferiorità quanto ad alcuni sensi esterni è invece dovuta alla necessità [ di assicurare certe funzioni ].

L'uomo, p. es., ha l'olfatto meno perfetto di ogni altro animale.

Infatti era necessario che l'uomo più di tutti gli altri animali avesse, rispetto al corpo, il cervello più voluminoso: sia perché vi si svolgessero con più agio le operazioni delle facoltà sensitive interiori, necessarie, come si è detto [ q. 84, a. 7 ], alle attività intellettuali, sia perché la frigidità del cerebro temperasse il calore del cuore, necessariamente abbondante nell'uomo per assicurare il portamento eretto.

Ora, la voluminosità del cerebro, a causa della sua umidità, è di ostacolo all'olfatto, che richiede l'asciutto.

- Parimenti, se si domanda perché certi animali hanno la vista più acuta e l'udito più fine, si può rispondere che nell'uomo il perfetto equilibrio della sua complessione impedisce l'eccellenza di questi sensi.

E la medesima ragione vale a spiegare come mai certi animali siano più veloci dell'uomo, il cui equilibrio di complessione è di ostacolo a una velocità troppo accentuata.

2. Le corna e gli artigli, che sono le armi di certi animali, come pure lo spessore della pelle e l'abbondanza dei peli e delle piume che li proteggono, dimostrano una prevalenza dell'elemento terra, che è in contrasto con l'equilibrio e la delicatezza della complessione umana.

Quindi tali cose non si addicono all'uomo.

In compenso l'uomo possiede la ragione e le mani, con le quali può provvedersi di armi, di vesti e di tutte le cose necessarie alla vita in una infinità di modi.

Per cui la mano è chiamata da Aristotele [ De anima 3,8 ] « lo strumento degli strumenti ».

Ed era anche più proporzionata alla creatura razionale, capace di infiniti concetti, l'attitudine a procurarsi un numero infinito di strumenti.

3. Era conveniente per quattro motivi che l'uomo avesse un portamento eretto.

Primo, perché all'uomo sono stati dati i sensi non soltanto per procurarsi il necessario alla vita, come agli altri animali, ma anche direttamente per conoscere.

Mentre infatti gli animali si dilettano dei dati sensibili solo in ordine agli alimenti e ai piaceri sessuali, l'uomo soltanto si diletta della bellezza delle realtà sensibili per se stessa.

E siccome i sensi sono localizzati in modo particolare sulla faccia, gli altri animali hanno la faccia rivolta alla terra come per cercare il cibo e provvedersi del vitto; l'uomo invece ha la faccia sollevata perché con i sensi possa conoscere liberamente da ogni parte, specialmente con la vista, che è il senso più acuto e più universale, le realtà sensibili tanto celesti che terrestri, e raccogliere così da tutte le verità di ordine intellettivo.

Secondo, perché le facoltà interiori siano più libere nelle loro operazioni essendo il cervello, in cui esse si svolgono, non compresso, ma elevato su tutte le parti del corpo.

- Terzo, perché se l'uomo avesse una posizione orizzontale dovrebbe usare le mani come piedi anteriori, e quindi verrebbe a cessare l'attitudine delle mani a compiere tante opere diverse.

- Quarto, perché se l'uomo avesse una posizione orizzontale e usasse le mani come piedi anteriori dovrebbe afferrare il cibo con la bocca.

E in tal caso dovrebbe avere, come gli altri animali, la bocca bislunga, le labbra dure e massicce e dura anche la lingua, per evitare lesioni da parte di oggetti esteriori.

Ora, una siffatta disposizione impedirebbe totalmente la loquela, che è l'opera propria della ragione.

E tuttavia l'uomo, pur avendo un portamento eretto, è distante al massimo dalle piante.

Esso infatti ha la sua parte superiore, cioè il capo, rivolta verso la parte superiore del mondo e la sua parte inferiore rivolta verso la parte inferiore del mondo: ha quindi la disposizione più ordinata rispetto all'universo.

Le piante invece hanno la loro parte più importante rivolta verso la parte più bassa del mondo ( poiché le radici corrispondono alla bocca ), mentre la parte meno importante è rivolta verso l'alto.

Gli animali poi hanno una disposizione intermedia: poiché la parte superiore di essi è quella con cui prendono l'alimento, mentre l'inferiore è quella con cui eliminano il superfluo.

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