Summa Teologica - I |
In 2 Sent., d. 23, q. 2, a. 2; De Verit., q. 18, a. 7
Pare che nello stato di innocenza i bambini sarebbero nati perfetti nel sapere.
1. Quale era Adamo, tali dovevano essere i figli da lui generati.
Ma Adamo era perfetto nella scienza, come si è già visto [ q. 94, a. 3 ].
Quindi i figli sarebbero nati da lui perfetti nel sapere.
2. L'ignoranza è causata dal peccato, come dice S. Beda [ ? ].
Ma l'ignoranza non è che la privazione della scienza.
Quindi prima del peccato i bambini appena nati avrebbero posseduto ogni scienza.
3. I bambini appena nati avrebbero posseduto la giustizia.
Ma per la giustizia ci vuole la conoscenza che dirige nell'agire.
Quindi avrebbero posseduto anche la scienza.
La nostra anima è per natura, secondo l'espressione di Aristotele [ De anima 3,4 ], come « una tavoletta levigata su cui non c'è scritto nulla ».
Ma la natura dell'anima è la stessa di allora.
Quindi le anime dei bambini inizialmente sarebbero state prive di scienza.
Come abbiamo già ricordato [ q. 99, a. 1 ], nelle cose che sorpassano la natura si deve credere esclusivamente all'autorità [ di Dio rivelante ]; ma se questa autorità manca dobbiamo seguire l'ordine della natura.
Ora, per l'uomo è naturale raggiungere la scienza per mezzo dei sensi, come si è visto [ q. 55, a. 2; q. 84, a. 7 ]: quindi l'anima si unisce al corpo perché ne ha bisogno per esercitare la sua operazione specifica; il che non avverrebbe se l'uomo inizialmente avesse una scienza non acquisita mediante le facoltà sensitive.
Quindi si deve concludere che nello stato di innocenza i bambini non sarebbero nati perfetti nella scienza; tuttavia l'avrebbero acquisita col tempo senza obiezioni, per via di indagine e di insegnamento.
1. La perfezione della scienza era un accidente individuale del nostro progenitore, in quanto cioè personalmente era stato costituito padre e maestro di tutto il genere umano.
Quindi egli non avrebbe generato figli simili a sé sotto tale aspetto, ma simili solo quanto agli accidenti di natura e di grazia comuni a tutta la specie.
2. L'ignoranza è la privazione della scienza in un soggetto fatto per possederla in un dato tempo.
Ma ciò non si sarebbe verificato nei bambini appena nati: infatti essi avrebbero avuto una scienza proporzionata alla loro età.
Cosicché in essi non ci sarebbe stata ignoranza, ma semplice nescienza di un certo numero di conoscenze.
E la nescienza è ammessa da Dionigi [ De cael. hier. 7,3 ] persino negli angeli santi.
3. I bambini avrebbero posseduto una scienza sufficiente per dirigersi nelle opere di giustizia nelle quali gli uomini sono diretti dai princìpi universali del diritto: e l'avrebbero posseduta in grado molto superiore a quello che naturalmente noi ora possediamo; e lo stesso si dica a proposito degli altri princìpi universali.
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