Summa Teologica - I-II

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Articolo 4 - Se nell'uomo alcuni abiti siano infusi da Dio

Infra, q. 63, a. 3

Pare che nessun abito sia infuso nell'uomo da Dio.

Infatti:

1. Dio è uguale con tutti.

Se dunque infondesse degli abiti in qualcuno, li infonderebbe in tutti.

Il che è falso.

2. Dio agisce in tutti gli esseri in modo conforme alla loro natura: poiché, come scrive Dionigi [ De div. nom. 4 ], « è proprio della divina provvidenza salvare la natura ».

Ora, nell'uomo gli abiti in via naturale sono causati dagli atti, come si è spiegato [ a. 2 ].

Quindi Dio non produce in noi certi abiti senza i nostri atti.

3. Se un abito viene infuso da Dio, con esso l'uomo può compiere molti atti.

Ma « da questi atti viene prodotto un abito consimile », al dire di Aristotele [ Ethic. 2,1 ].

Per cui ne seguirebbe che nel medesimo soggetto ci sarebbero due abiti della medesima specie, uno acquisito e l'altro infuso.

Il che sembra impossibile, poiché due forme della medesima specie non possono trovarsi nel medesimo soggetto.

Quindi nessun abito è infuso nell'uomo da Dio.

In contrario:

Sta scritto [ Sir 15,5 Vg ]: « Il Signore lo riempì dello spirito di sapienza e di intelletto ».

Ma la sapienza e l'intelletto sono abiti.

Quindi alcuni abiti sono infusi nell'uomo da Dio.

Dimostrazione:

Alcuni abiti dell'uomo vanno attribuiti all'infusione da parte di Dio, per due motivi.

Primo, perché alcuni di essi servono a disporre l'uomo a un fine che supera la capacità della natura umana, cioè all'ultima e perfetta beatitudine, di cui abbiamo già parlato [ q. 5, a. 5 ].

E poiché gli abiti devono essere proporzionati alla realtà a cui dispongono, è necessario che gli abiti che dispongono al suddetto fine siano superiori alla capacità della natura umana.

Perciò tali abiti non possono trovarsi nell'uomo se non per un'infusione da parte di Dio: come è per tutte le virtù nell'ordine della grazia.

Secondo, perché Dio ha il potere di produrre tutti gli effetti delle cause seconde senza di esse, come si è spiegato nella Prima Parte [ q. 105, a. 6 ].

Perciò, come per mostrare la sua potenza talora egli produce delle guarigioni senza le cause naturali, che pure avrebbero la capacità di farlo, così, per lo stesso scopo, talora infonde nell'uomo quegli abiti che potrebbero essere prodotti dalle capacità della natura.

Come Dio diede agli Apostoli la conoscenza delle Scritture e di tutte le lingue, conoscenza che gli uomini possono acquistare, sia pure in modo meno perfetto, mediante lo studio e la pratica.

Analisi delle obiezioni:

1. Rispetto alla loro propria natura Dio si comporta in modo uguale con tutti, ma rispetto all'ordine della sua sapienza distribuisce ad alcuni, per determinati motivi, delle cose che non dà ad altri.

2. Il fatto che Dio agisce in tutti gli esseri in conformità con la loro natura non esclude che egli compia in essi ciò che la natura non può compiere, ma da ciò segue soltanto che Dio non agisce mai contro ciò che è conforme alla natura.

3. Gli atti che sono prodotti da un abito infuso non causano un altro abito, ma rafforzano quello già esistente: come le medicine applicate a un uomo naturalmente già sano non producono una nuova salute, ma rafforzano quella già posseduta.

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