Summa Teologica - II-II

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Articolo 8 - Se la carità sia prima della speranza

I-II, q. 62, a. 4; In 3 Sent., d. 26, q. 2, a. 3, sol. 2; De Virt., q. 4, a. 3

Pare che la carità sia prima della speranza.

Infatti:

1. S. Ambrogio [ In Lc 8 ], commentando quel passo evangelico [ Lc 17,6 ]: « Se voi aveste tanta fede quanto un granello di senapa », afferma che « dalla fede viene la carità, e dalla carità la speranza ».

Ma la fede è prima della carità.

Quindi la carità è prima della speranza.

2. S. Agostino [ De civ. Dei 14,9 ] insegna che « i moti e gli affetti buoni provengono dall'amore e dalla santa carità ».

Ma sperare, in quanto atto della speranza, è un moto buono dell'animo.

Perciò esso deriva dalla carità.

3. Il Maestro delle Sentenze [ 3,26 ] scrive che « la speranza proviene dai meriti, i quali precedono non soltanto le cose sperate, ma anche la speranza, che per natura è preceduta dalla carità ».

Quindi la carità precede la speranza.

In contrario:

L'Apostolo [ 1 Tm 1,5 ] insegna: « Il fine di questo richiamo è la carità, che sgorga da un cuore puro e da una buona coscienza », cioè, come aggiunge la Glossa [ interlin. ], « dalla speranza ».

Quindi la speranza è prima della carità.

Dimostrazione:

Esistono due tipi di ordine.

Il primo segue la via della generazione e della materia, e va dall'imperfetto al perfetto.

Il secondo è l'ordine della perfezione e della forma: e in base ad esso ciò che è perfetto precede naturalmente ciò che è imperfetto.

Stando dunque al primo ordine, la speranza viene prima della carità.

Ed eccone la dimostrazione.

La speranza, come ogni altro moto appetitivo, deriva dall'amore, come si è visto sopra [ I-II, q. 27, a. 4; q. 28, a. 6, ad 2; q. 40, a. 7 ] nel trattato sulle passioni.

Esiste però un amore perfetto e un amore imperfetto.

L'amore perfetto è quello con cui uno viene amato per se stesso, p. es. come colui al quale si vuole del bene: come uno ama un amico.

L'amore imperfetto è invece quello con cui uno ama una cosa non per se stessa, ma per appropriarsi il suo bene: come un uomo ama la cosa di cui ha desiderio o concupiscenza.

Ora, amare Dio con quel primo amore è proprio della carità, la quale aderisce a Dio per se stesso; la speranza invece consiste nel secondo tipo di amore, poiché chi spera tende a ottenere qualcosa per se medesimo.

Quindi in ordine genetico la speranza precede la carità.

Come infatti uno si dispone ad amare Dio, secondo S. Agostino [ In I ep. Ioh. tract. 9 ], per il fatto che cessa dal peccato nel timore di essere da lui punito, così la speranza predispone alla carità in quanto uno, nella speranza di essere ricompensato da Dio, si infervora ad amarlo e a osservarne i comandamenti.

Invece in ordine di perfezione la carità è prima per natura.

E così al sopraggiungere della carità la speranza diviene più perfetta: poiché dagli amici speriamo in sommo grado.

E in questo senso S. Ambrogio [ cf. ob. 1 ] afferma che la speranza viene dalla carità.

Analisi delle obiezioni:

1. È così risolta la prima obiezione.

2. La speranza, come ogni altro moto appetitivo, deriva da un certo amore, cioè dal fatto che uno ama il bene che attende.

Ma non ogni speranza proviene dalla carità, bensì i soli moti della speranza formata, in forza della quale uno spera il bene da Dio come da un amico.

3. Il Maestro delle Sentenze parla della speranza formata, che la carità precede in ordine di natura, come precede i meriti da essa causati.

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