Summa Teologica - II-II

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Articolo 2 - Se si debba amare la carità con amore di carità

In 1 Sent., d. 17, q. 1, a. 5; In Rom., c. 12, lect. 2

Pare che la carità non vada amata con amore di carità.

Infatti:

1. Le cose che siamo tenuti ad amare con la carità sono incluse nei due precetti della carità, come dice il Vangelo [ Mt 22,37ss ].

Ma la carità non è inclusa in nessuno dei due precetti: poiché la carità non è né Dio né il prossimo.

Perciò la carità non va amata con amore di carità.

2. La carità si fonda sulla compartecipazione della beatitudine, come sopra [ q. 23, aa. 1,5 ] si è visto.

Ma la carità non può essere partecipe della beatitudine.

Quindi la carità non va amata con amore di carità.

3. La carità è un'amicizia, come si è detto [ q. 23, a. 1 ].

Ma nessuno può avere amicizia verso la carità, o verso altri accidenti: poiché questi non possono contraccambiare l'amore, come invece l'amicizia richiede, secondo Aristotele [ Ethic. 8,2 ].

Quindi la carità non deve essere amata con amore di carità.

In contrario:

Scrive S. Agostino [ De Trin. 8,7.10 ]: « Chi ama il prossimo, di conseguenza ama lo stesso amore ».

Ma il prossimo è amato con amore di carità.

Perciò ne segue che anche la carità viene amata con amore di carità.

Dimostrazione:

La carità è un tipo di amore.

Ma l'amore desume dalla natura della potenza da cui emana la capacità di riflettere su se stesso.

Essendo infatti oggetto della volontà il bene nella sua universalità, tutto ciò che è incluso nella ragione di bene può interessare l'atto della volontà.

E poiché il volere stesso è un bene, uno può volere di volere: come anche l'intelletto, che ha per oggetto il vero, può intendere di intendere, essendo anche questo qualcosa di vero.

Ora anche l'amore, in forza della sua natura specifica, ha la capacità di riflettere su se stesso, essendo un moto spontaneo di chi ama verso la cosa amata.

Quindi per il fatto stesso che uno ama, ama di amare.

La carità però non è un semplice amore, ma ha natura di amicizia, come sopra [ De Trin. 8,7.10 ] si è detto.

Ora, una cosa può essere amata per amicizia in due modi.

Primo, come l'amico stesso verso cui abbiamo amicizia e al quale vogliamo del bene.

Secondo, come il bene che vogliamo all'amico.

Ora, la carità è amata con amore di carità in quest'ultimo modo, non nel primo: essendo la carità il bene che desideriamo a tutti quelli che amiamo con amore di carità.

- E lo stesso si dica della beatitudine e delle altre virtù.

Analisi delle obiezioni:

1. Dio e il prossimo sono coloro verso i quali abbiamo amicizia.

Ma nell'amore verso di essi è incluso un amore anche verso la carità: infatti noi amiamo Dio e il prossimo in quanto amiamo che noi e il prossimo abbiamo amore per Dio, il che è amare la carità.

2. La carità è la partecipazione stessa della vita spirituale, che è necessaria per raggiungere la beatitudine.

Perciò essa viene amata come il bene desiderato per quanti amiamo con amore di carità.

3. L'argomento vale per la carità in quanto amore verso coloro per i quali abbiamo amicizia.

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