Summa Teologica - II-II

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Articolo 3 - Se la giustizia, il giudizio e la verità costituiscano i tre requisiti del giuramento

Infra, q. 98, a. 1, ad 1; In 3 Sent., d. 39, q. 1, a. 2, sol. 3; Expos. in Decal., De Secundo Praecepto; In Matth., c. 5

Pare che la giustizia, il giudizio e la verità non costituiscano i tre requisiti del giuramento.

Infatti:

1. Non si possono enumerare come diverse delle cose che sono incluse l'una nell'altra.

Ma queste tre cose sono incluse l'una nell'altra: poiché la verità, secondo Cicerone [ De invent. 2,53 ], è una parte della giustizia, e il giudizio ne è l'atto, come sopra [ q. 60, a. 1 ] si è dimostrato.

Quindi i tre requisiti del giuramento non sono giustamente enumerati.

2. Per il giuramento si richiedono molte altre cose, come la devozione e la fede, con cui crediamo che Dio sa tutto e non può mentire.

Quindi l'enumerazione dei requisiti del giuramento non è completa.

3. Le tre cose indicate sono richieste in ogni azione umana: infatti non si deve fare nulla contro la giustizia o la verità, oppure senza giudizio, secondo le parole di S. Paolo [ 1 Tm 5,21 ]: « Non fare nulla senza pregiudizio », cioè senza un giudizio previo.

Perciò queste tre cose non devono essere associate al giuramento più che alle altre azioni umane.

In contrario:

In Geremia [ Ger 4,2 ] si legge: « Il tuo giuramento sarà: Per la vita del Signore, con verità, con giudizio e con giustizia ».

E S. Girolamo [ In Ier. 1 ] commenta: « Si deve notare che il giuramento ha questi accompagnatori, cioè la verità, il giudizio e la giustizia ».

Dimostrazione:

Il giuramento, come si è visto sopra [ a. prec. ], è una cosa buona soltanto per chi ne fa buon uso.

Ora, per il buon uso del giuramento si richiedono due cose.

Primo, che non venga usato alla leggera, ma con discrezione e per un motivo necessario.

E da questo lato si richiede il giudizio, cioè il giudizio discretivo da parte di chi giura.

- Secondo, rispetto a quanto viene confermato con esso si richiede che il giuramento non sia di cose né false, né illecite.

E da questo lato si richiede la verità, grazie alla quale uno conferma con giuramento ciò che è vero, e la giustizia, grazie alla quale uno conferma ciò che è lecito.

Al contrario il giuramento inconsiderato manca di giudizio, quello falso manca di verità e quello iniquo o disonesto manca di giustizia.

Analisi delle obiezioni:

1. Il giudizio di cui si parla non è uno degli atti esecutivi della giustizia ma è il giudizio discretivo, come si è già notato [ nel corpo ].

E così pure la verità non viene qui considerata come parte della giustizia, ma come condizione richiesta nel parlare.

2. La devozione, la fede e altre cose del genere, che sono richieste per la buona formulazione del giuramento, sono incluse nel giudizio.

Invece gli altri due requisiti, come si è notato [ a. prec. ], si riferiscono alle cose per cui si giura.

Sebbene si possa anche rispondere che la giustizia si riferisce al motivo per cui si giura.

3. Nel giuramento si affronta un grave pericolo: sia per la grandezza di Dio, di cui si invoca la testimonianza, sia per la labilità della lingua umana, le cui parole vengono confermate con il giuramento.

Per cui i suddetti requisiti sono richiesti più nel giuramento che nelle altre azioni umane.

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