Summa Teologica - II-II

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Articolo 1 - Se sia lecito scongiurare un uomo

Pare che non sia lecito scongiurare un uomo.

Infatti:

1. Origene [ In Mt, su 26,63 ] ha scritto: « Penso che un uomo che intende vivere secondo il Vangelo non debba scongiurare un altro.

Se infatti non è lecito giurare, stando al precetto evangelico di Cristo, è chiaro che non è lecito neppure scongiurare.

Perciò è evidente che il Principe dei Sacerdoti scongiurò illecitamente Gesù per il Dio vivente ».

2. Chi scongiura una persona in qualche modo la costringe.

Ma costringere un altro contro la sua volontà non è lecito.

Quindi neppure è lecito scongiurarlo.

3. Scongiurare [ ad-iurare ] significa indurre un altro « a giurare ».

Ma ciò spetta ai superiori, i quali possono imporre agli inferiori il giuramento.

Perciò gli inferiori non possono scongiurare i superiori.

In contrario:

Noi scongiuriamo Dio stesso, quando lo invochiamo appellandoci a delle cose sante.

E anche l'Apostolo [ Rm 12,1 ] « esorta per la misericordia di Dio » i fedeli: il che si riduce a uno scongiuro.

Perciò scongiurare gli altri è cosa lecita.

Dimostrazione:

Chi giura col giuramento promissorio, che egli fa in ossequio a Dio per confermare la propria promessa, obbliga se stesso a fare ciò che promette, il che significa ordinare irrevocabilmente se stesso a compiere una data cosa.

Ora, come uno può ordinare se stesso a fare qualcosa, così può ordinare anche gli altri: i superiori con la preghiera e gli inferiori con il comando, secondo le spiegazioni date sopra [ q. 83, a. 1 ].

Quando dunque questi due atti sono suffragati da qualcosa di divino, si ha lo scongiuro.

C'è però questa differenza, che l'uomo è padrone dei propri atti, non già di quelli che devono essere compiuti da altri.

Egli quindi può imporre una necessità a se stesso mediante l'invocazione del nome di Dio, ma non può imporla agli altri, eccettuati i suoi sudditi, che può costringere in forza del giuramento prestato.

Se quindi uno con l'invocazione del nome di Dio, o di qualsiasi cosa sacra, intendesse imporre a chi non è suo suddito la necessità di agire, come fa con se stesso mediante il giuramento, il suo scongiuro sarebbe illecito: poiché si arrogherebbe un potere su altri che non ha.

I superiori tuttavia in caso di necessità possono costringere in questo modo i loro sottoposti.

Se però uno mira soltanto a ottenere da altri qualcosa senza una vera imposizione, appellandosi al rispetto del nome di Dio o di altre cose sacre, il suo scongiuro è lecito nei riguardi di chiunque.

Analisi delle obiezioni:

1. Origene parla dello scongiuro in cui uno intende imporre una necessità ad altri come fa con se stesso mediante il giuramento: infatti il Principe dei sacerdoti pretese di scongiurare così il Signore nostro Gesù Cristo.

2. L'argomento vale per lo scongiuro che mira a imporre una necessità.

3. Scongiurare non significa indurre altri a giurare, ma ha una somiglianza col giurare, in quanto provoca altri ad agire.

Tuttavia lo scongiuro che rivolgiamo all'uomo è diverso da quello che rivolgiamo a Dio.

Quando infatti scongiuriamo un uomo miriamo a mutare la sua volontà in ossequio alle cose sante; non miriamo invece a questo quando ci rivolgiamo a Dio, la cui volontà è immutabile, ma sottolineiamo il fatto che ottenere qualcosa dal suo eterno volere non dipende dai nostri meriti, ma dalla sua bontà.

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