Summa Teologica - II-II

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Articolo 3 - Se la lussuria possa essere un peccato

C. G., III, c. 122; De Malo, q. 15, a. 1; In 1 Cor., c. 6, lect. 3

Pare che la lussuria relativa agli atti venerei non possa essere un peccato.

Infatti:

1. Nell'atto venereo si ha l'emissione del seme, che come insegna Aristotele [ De gen. animal. 1,18 ] è « il superfluo dell'alimento ».

Ma nell'emissione delle altre superfluità non si riscontra alcun peccato.

Quindi non ci può essere peccato neppure negli atti venerei.

2. Ognuno può lecitamente fare uso come a lui piace di ciò che è suo.

Ma nell'atto venereo l'uomo si limita a fare uso di ciò che è suo: eccetto il caso dell'adulterio, o del rapimento.

Perciò nell'uso dei piaceri venerei non ci può essere peccato.

Quindi la lussuria non è un peccato.

3. Ogni peccato ha un vizio contrario.

Ma pare che la lussuria non abbia un vizio contrario.

Quindi la lussuria non è un peccato.

In contrario:

1. La causa è superiore all'effetto.

Ora il vino, secondo S. Paolo [ Ef 5,18 ], viene proibito a causa della lussuria: « Non ubriacatevi di vino, che porta alla lussuria ».

Quindi la lussuria è proibita.

2. Altrove [ Gal 5,19 ] l'Apostolo enumera la lussuria tra le opere della carne.

Dimostrazione:

Quanto più una cosa è necessaria, tanto più si richiede che in essa si rispetti l'ordine della ragione.

Per cui è anche di conseguenza più viziosa la trasgressione di tale ordine.

Ora l'uso della sessualità, come si è già notato [ a. prec. ], è estremamente necessario al bene comune, ossia alla conservazione del genere umano.

Perciò in esso si deve seguire col massimo rigore l'ordine della ragione.

Sarà quindi peccato compiere in questa materia qualcosa di contrario all'ordine della ragione.

Ma trasgredire la norma e la misura della ragione nelle realtà veneree è proprio della lussuria.

Quindi senza alcun dubbio la lussuria è un peccato.

Analisi delle obiezioni:

1. Il Filosofo precisa in quel punto che « il seme è il superfluo di cui si ha bisogno »: è infatti superfluo perché sopravanza alle funzioni della facoltà nutritiva, ma se ne ha bisogno per la facoltà generativa.

Invece delle altre superfluità del corpo umano non vi è alcun bisogno.

Non importa quindi il modo della loro emissione, salva la decenza del vivere umano.

Diverso è invece il caso dell'emissione del seme, che deve avvenire nel modo richiesto dal fine per cui se ne ha bisogno.

2. Così si esprime l'Apostolo [ 1 Cor 6,20 ] contro la lussuria: « Siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo ».

Per il fatto dunque che uno abusa del proprio corpo con la lussuria fa ingiuria al Signore, che è il padrone principale dei nostri corpi.

Da cui le parole di S. Agostino [ Serm. 9,10 ]: « Il Signore, che governa i suoi servi per la loro e non per la sua utilità, ha dato questo comando affinché per gli illeciti piaceri non crolli il suo tempio, che tu hai cominciato a essere ».

3. L'opposto della lussuria non viene ricordato di frequente, dato che gli uomini sono piuttosto portati ai piaceri.

Tuttavia il vizio opposto è incluso nell'insensibilità.

Ed esso si verifica in colui che detesta tanto l'uso della donna da non rendere neppure il debito coniugale.

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