Supplemento alla III parte

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Articolo 1 - Se la remissione dei peccati sia l'effetto della contrizione

Pare che la remissione dei peccati non sia l'effetto della contrizione.

Infatti:

1. Solo Dio rimette i peccati.

Della contrizione invece in parte siamo causa noi: poiché è un nostro atto.

Quindi la contrizione non è causa della remissione della colpa.

2. La contrizione è un atto di virtù.

Ma la virtù viene dopo la remissione della colpa, poiché la virtù e la colpa non coesistono nell'anima.

Quindi la contrizione non è causa della remissione dei peccati.

3. All'infuori della colpa nulla impedisce di ricevere l'Eucaristia.

Ma chi è contrito non può accedere all'Eucaristia prima della confessione.

Quindi egli non ha ancora ottenuto la remissione della colpa.

In contrario:

1. A proposito di quel detto dei Salmi [ Sal 51,19 ]: « Uno spirito contrito è sacrificio a Dio », ecc., la Glossa [ P. Lomb. ] afferma: « La contrizione del cuore è un sacrificio in cui si dissolvono i peccati ».

2. Come dice Aristotele [ Ethic. 2,1 ], « la virtù e il vizio vengono distrutti e generati dalle medesime cause ».

Ma il peccato viene commesso per un amore disordinato.

Quindi esso viene distrutto dall'amore ordinato della carità.

E così la contrizione cancella il peccato.

Dimostrazione:

La contrizione può essere considerata sotto due aspetti: come parte del sacramento o come atto di virtù.

E sotto entrambi gli aspetti è causa della remissione dei peccati: però in modo diverso.

Come parte del sacramento infatti essa agisce strumentalmente nella remissione dei peccati: come si è notato sopra [ cf. III, q. 62, a. 1 ] per gli altri sacramenti.

Come atto di virtù invece è quasi causa materiale della remissione del peccato: poiché la disposizione è indispensabile per la giustificazione.

E la disposizione si riduce alla causa materiale, se si intende quella disposizione che dispone la materia a ricevere la forma.

Diverso è invece il caso della disposizione che prepara la causa agente ad agire: poiché essa si riduce al genere della causa efficiente.

Analisi delle obiezioni:

1. La causa efficiente principale della remissione dei peccati è soltanto Dio, ma da parte nostra ci può essere una causalità dispositiva.

E così pure una causalità di ordine sacramentale: poiché le forme dei sacramenti sono le parole pronunziate da noi, che hanno la virtù strumentale di produrre la grazia, da cui vengono rimessi i peccati.

2. La remissione dei peccati da un lato precede la virtù e l'infusione della grazia, dall'altro la segue.

E in quanto la segue l'atto che viene prodotto dalla virtù può essere tra le cause della remissione dei peccati.

3. La distribuzione dell'Eucaristia appartiene ai ministri della Chiesa.

Di conseguenza nessuno deve accedere all'Eucaristia prima di essere stato assolto dai ministri della Chiesa, sebbene abbia ottenuto da Dio la remissione della colpa.

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