Fratel Teodoreto e l'Adorazione al Crocifisso

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La novità cristiana

"Il Figlio di Dio, unendo a sé la natura umana e vincendo la morte con la sua morte e risurrezione, ha redento l'uomo e l'ha trasformato in una nuova creatura" ( Con. Ecum. Vat. II, Lumen Gentium 7 ).

In questa breve e densa sintesi il Vaticano II presenta al mondo la novità cristiana.

In essa riassume la vita, l'insegnamento, l'esempio di Gesù e condensa tutto l'insegnamento apostolico e in particolare l'insegnamento di S. Paolo ( Gal 6,15; 2 Cor 5,17 ).

La vita di Paolo si conforma talmente alla novità del Cristo che giunge a parlare della sua trasformazione in nuova creatura:

"Non sapete forse che tutti noi che fummo battezzati in Cristo Gesù, fummo battezzati nella sua morte?

Fummo, col battesimo, sepolti con lui nella morte, affinché come Cristo fu risuscitato da morte dalla potenza gloriosa del Padre, così noi pure viviamo di una vita nuova" ( Rm 6,3-7 ).

E aggiunge:

"Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me.

Questa vita che vivo nella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me" ( Gal 2,20 ).

Il vanto di Paolo: "Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo del quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo" ( Gal 6,14 ).

L'insegnamento di Paolo: "Mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio" ( 1 Cor 1,22-24 ).

"Quando venni tra voi, non mi presentai ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parole o di sapienza.

Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo e questi Crocifisso" ( 1 Cor 2,1-2 ).

L'esortazione di Paolo: "Quelli che da sempre egli ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del Figlio suo" ( Rm 8,29 ) "portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo" ( 2 Cor 4,10 ).

Nelle parole di Paolo è l'eco dell'insegnamento di Gesù nelle beatitudini ( Mt 5,3-12 ) e nelle esortazioni: "Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me" ( Mt 10,38 ).

"Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua" ( Mc 8,34 ).

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