Cenacolo N° 12

Per conoscere, accogliere e testimoniare l'amore del Signore

L'amore intimo e forte per Gesù

Tutta la nostra vita deve essere amore, questo è l'unico precetto di Dio.

Se l'amore è l'unico precetto di Dio, è nostro dovere amare, sempre e tutti, in ogni situazione e condizione di vita perché in questo sta la nostra perfezione e la nostra felicità.

Essere santi non vuol dire esser esenti dalle miserie della materia.

La santità e la redenzione si esplicano, e si raggiungono con tutti i modi, anche con il mal di denti, per esempio.

Basta che delle miserie carnali la creatura ne faccia un arma di merito e non di peccato.

Gesù presenta a Santa Faustina Kovalska, un concreto insegnamento sul come pervenire alla sanità, riportato nel Diario, pag. 411.

Gesù: "Sono stato il tuo Maestro, lo sono e lo sarò.

Fa' in modo che il tuo cuore assomigli al Mio Cuore umile e mite.

Non pretendere mai i tuoi diritti.

Sopporta con grande serenità e pazienza tutto quello che ti capita.

Non difenderti quando ogni vergogna cadrà su di te ingiustamente; lascia che trionfino gli altri.

Non smettere di essere buona quando ti accorgi che abusano della tua bontà.

Quando sarà necessario ti difenderò Io stesso.

Sii riconoscente per la più piccola grazia che ricevi da Me, poiché la riconoscenza Mi costringe a concederti nuove grazie"

Spunti per contemplare le ferite sanguinanti e gloriose di Gesù

Signore Gesù, tu ami me , io amo te, e confido nella tua misericordia.

Poiché, Gesù, voglio essere tutto tuo:

· "Fammi parlare sempre come fosse l'ultima parola che dico.

· Fammi agire sempre come fosse l'ultima azione che faccio.

· Fammi soffrire sempre come fosse l'ultima sofferenza che ho da offrirti.

· Fammi pregare sempre come fosse l'ultima possibilità, che ho qui in terra, di colloquiare con Te". ( Chiara Lubich )

Detti tratti dal Diario di fra Leopoldo

Maria SS. 16 gennaio 1909

"Maria SS:ma Patrona dell'Ordine del SS.mo Crocifisso, otterrà grazie, favori, miracoli per chi ha fede in questa " Divozione", e quando il Vicario di mio Figlio l'avrà comandata, bandita in tutto il mondo, sarà calmata la collera Divina, avendo essa riformato i costumi".

Maria SS. 22 marzo 1909

"Prostrati figlio mio, e bacia questa mano che ti benedice e con te benedice pure l'Ordine nascente".

Come accogliere e riversare sui fratelli l'amore di Gesù.

Si accoglie Gesù come Figlio di Dio, Salvatore e Signore, amandolo con tutte le potenze del nostro essere.

Per alimentare un tale amore verso di Lui, sempre inadeguato alla sua infinita grandezza, per la nostra condizione di creature e di peccatori, occorre guadare al suo amore: il nostro amore per Gesù, infatti, si alimenta riconoscendo e accogliendo il suo amore.

Gesù ha dato la sua vita per perdonarci i peccati che si opponevano alla nostra comunione con Lui.

In Gesù siamo stati resi figli di Dio e, in quanto tali, possiamo condividere la sua gloria in Cielo.

Gesù ha dato tutto per noi, non poteva amarci di più.

Abbiamo pensato che cosa concretamente potremmo fare per far conoscere anche agli altri il suo amore?

Molti nutrono dei sospetti nei confronti di Gesù e spesso straparlano di Lui senza conoscerlo.

Da noi, che siamo certi del suo amore, Gesù ora si aspetta che tu lo dica anche agli altri.

Ma che cosa potrà convincere gli altri che siamo amati da Dio?

Li potrà convincere ciò che Lui ha fatto per noi; perché questo molti non lo sanno, o lo sanno superficialmente.

Questo, dunque, dovrà essere l'annuncio di noi missionari, cominciando dalla nostra famiglia e dalla gente con la quale ogni giorno siamo in contatto.

L'insegnamento dei testimoni della fede

Cristo è morto per tutti gli uomini, ma la sua morte non è efficace per tutti, perché non tutti si preoccupano di raccoglierne i frutti.

Perché essa sia efficace, è necessario il vostro impegno.

Infatti la morte di Cristo è più che sufficiente a cancellare i peccati di tutti gli uomini e ha raggiunto pienamente lo scopo, in quanto Dio si è riconciliato con noi per merito do Cristo.

Tuttavia, le grazie che ci sono concesse per mezzo di Lui, realizzano la nostra salvezza in proporzione della nostra corrispondenza, per cui tocca a noi completare l'opera della nostra redenzione. ( M. R. 195,1 )

"Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento" ( Mc 1,11 )