Cenacolo N° 16

Per conoscere, accogliere e testimoniare l'amore del Signore

L'amore intimo e forte per Gesù

Per essere fedeli a Dio e crescere nel suo amore occorre essere disposti a rinunciare anche a gratificazioni di per sé legittime.

L'eroismo degli eroismi consiste nel rinunciare al conforto della sensibile presenza di Dio che rende sopportabile tutte le rinunzie, tutte le prove.

Sulla Terra, Dio vuole che l'uomo respinga le attrattive di Satana e non segua le inclinazioni disordinate della natura e del il mondo ribelle, per meritare la vittoria, la gloria eterna.

Dio non vuole coronare dei fannulloni, dei faciloni, ma dei campioni, dando loro una gloria proporzionata non al successo, ma allo sforzo con il quale si sono impegnati.

Egli non ci chiede il successo per la nostra superbia, ma lo sforzo per la sua gloria e il puro amore.

Amare, volere bene, è un atto di volontà.

" Pace agli uomini di buona volontà".

La volontà è tutto l'uomo, suo vertice e sua sintesi.

La nostra volontà unita alla Volontà Divina è la vera carità, santità, presenza dello Spirito Santo nell'anima.

La superbia tende al primo posto, pretende ogni diritto senza nessun dovere.

L'umiltà scende all'ultimo posto e compie ogni dovere.

La superbia di Lucifero è causa di ogni male; L'umiltà di Cristo ha tutto riformato con la croce, ha avuto la missione.

Di fronte al male dilagante la vendetta di Dio è il perdono.

Spunti per contemplare le ferite sanguinanti e gloriose di Gesù

Gesù, mentre guardo le ferite prodotte dai chiodi che ti fissavano alla croce sono tanto impressionato pensando al male che avrai sentito.

I tuoi piedi, infatti, ti sono stati orribilmente trapassati da un grosso chiodo, pur avendo solo, e a tutti, del bene.

Quante volte, Gesù, hai percorso le strade della Palestina portando sempre e solo amore.

Guardando i tuoi piedi inchiodati alla croce, mi pare che essi mi indichino, anche visivamente, che ora tocca a me andare a comunicare la grandezza del tuo amore nella mia famiglia e nell'ambiente in cui vivo.

Detti tratti dal Diario di fra Leopoldo

Gesù Crocifisso, 16 ottobre 1909

Va' scrivi figlio mio, va' a prendere lavoro. Io, tuo Gesù, ti terrei tutto il giorno a conversare, a scrivere; ma non lo puoi: compi i tuoi doveri: benedico te e tutti gli adoratori: e ricordati questo detto tutto il giorno: - amore per amore -

Maria SS. 29 ottobre 1909

"… e le più elette benedizioni pioveranno sopra di te e sopra i tuoi figli e fratelli di Adorazione".

"Alzati, figlio mio, e segnalo, affinché i tuoi fratelli di Adorazione vogliano essere imitatori".

Come accogliere e riversare sui fratelli l'amore di Gesù

La nostra adesione al Movimento Adoratori, attraverso la partecipazione al Cenacolo, è la nostra risposta alla chiamata fattaci dal Signore per essere: più vicini alla sua croce, più vicini a Lui Crocifisso.

Questo ci aiuta a capire fino in fondo:

· lo smisurato amore che Gesù ha avuto per noi,

· che Egli ha davvero condiviso ogni dolore e ogni sofferenza umana.

Per un disegno della sua misericordia, Gesù ci ha scelti e chiamati ad essere diffusori della conoscenza e del culto dell'amore a Lui Crocifisso.

Nel Vangelo di S. Giovanni, è scritto che il Padre Dio, ha talmente amato il mondo, da dare il suo Figlio Unigenito per la salvezza del mondo.

Il fatto che il Figlio di Dio, la cui grandezza è infinitamente grande, si sia abbassato fino a farsi uomo, e che abbia servito umilmente tutta l'umanità, e che si sia immolato sulla croce al nostro posto, è per rivelarci la misericordia che Dio aveva per noi.

Tutto questo non lo dobbiamo dimenticare, e al momento opportuno dobbiamo dirlo anche a chi non lo sa, e ridirlo a quanti se ne fossero dimenticati, perché è il punto fondamentale di tutta la storia umana e della storia particolare di ciascuno di noi.

L'insegnamento dei testimoni della fede

Come oseremo noi cercare altra via,per piacere a Dio, per onorarlo, per offrirgli un sacrificio gradito, diverso dalla croce benedetta, dal momento che Gesù, nostro Salvatore, per onorare il padre suo, non ha trascorso una sola ora della sua vita senza sofferenza? ( San Giovanni B. De La Salle, M. 165,3 )