Cenacolo N° 17

Per conoscere, accogliere e testimoniare l'amore del Signore

L'amore intimo e forte per Gesù

Gesù è amore, perdono e misericordia; sulla croce gli sarebbe stato facile maledire quanti lo insultavano e vendicarsi, ma Egli pur essendo inchiodato alla croce non ha cessato di essere Dio e il suo comportamento fu sempre quello di Dio.

Offrendo il perdono a chi lo crocifiggeva e a tutta l'umanità, Gesù ha dimostrato di essere Dio usando la vendetta che l'uomo non sempre usa, cioè il perdono.

I cristiani autentici fanno come Gesù: perdonano sempre, perché questo Lui ci ha insegnato.

I veri seguaci di Cristo, pur riconoscendo i torti che ricevono, non chiudono il loro cuore all'amore e al perdono, sapendo che solo i santi, i puri di cuore, divengono figli dell'Altissimo, eredi del Regno di Dio.

Dio è perfezione, perché è tutto Amore.

Tale amore non segue la logica della ragione umana, ma la logica divina della carità.

L'amore è più forte di ogni altra forza perché apre il cuore di Dio e il cuore dell'Uomo.

Per conquistare Dio non è difficile: bastano l'umile rispetto di fronte alla sua divina Maestà e la fiducia nella sua infinita misericordia.

Occorre prendere Dio con i legami dell'amore, ringraziandolo dei benefici che ci ha dato, dimostrando con ciò che non li dimentichiamo.

Di fronte al mondo che dimentica Dio e lo bestemmia.

I veri figli di Dio lo lodano e lo ringraziano per la sua immensa grandezza e per le sua infinita misericordia.

Spunti per contemplare le ferite sanguinanti e gloriose di Gesù

Gesù insegnami ad amarti come tu ami me.

Insegnami ad accettare con amore ogni sofferenza che incontrerò nel mio cammino.

Cambia, Gesù, il mio cuore per renderlo simile al tuo.

Cambia il cuore delle persone che non vogliono più far parte della Chiesa.

Cambia il cuore il cuore di quanti non ti vogliono neppure conoscere, e di quelli che disprezzano e rifiutano il tuo amore.

Detti tratti dal Diario di fra Leopoldo

Gesù, 13 novembre 1909

"… L'Ordine che verrà sarà la vigna dei Santi".

Maria SS. 17 gennaio 1912

"L'Opera che verrà, sarà mondiale: abbondantissimi frutti darà l'albero magistrale".

Come accogliere e riversare sui fratelli l'amore di Gesù

Chi, come noi, è impegnato a far conoscere l'amore di Gesù, occorre che eviti di presentarlo con discorsi ovattati - sdolcinati che sorvolano o minimizzano la sua dolorosissima passione e la sua morte; occorre presentare Gesù nella sua concretezza di Figlio di Dio che si è fatto uomo, che ha patito e che è morto sulla croce, che è risorto, e che ritornerà come giudice della storia del mondo e di ciascuno di noi.

Occorre dire loro con chiarezza che Egli, pur essendo Figlio di Dio, e quindi Dio, si è fatto uomo e che ha servito umilmente l'umanità rivelandole il suo destino.

Questo, carissimi adoratori di Gesù Crocifisso è così importante che non lo dobbiamo mai dimenticare, ma anzi nutrirci di questa verità.

Occorre che noi per primi ci convertiamo fino in fondo, per corrispondere a questo amore così stupefacente e mirabile di un Dio che arriva a darsi fino a quel punto per salvare ciascuno di noi.

Poiché gli uomini hanno una grande facilità a dimenticare, presi dalle contingenze della vita, dalle cose di questo mondo, la Chiesa costantemente presenta questo mistero d'amore, questa fondamentale verità, attraverso papi, vescovi, e anche per mezzo di anime ispirate, per richiamare l'umanità a fondare su di essa la propria vita.

Annunciare l'amore di Dio e la sua misericordia è il compito e la missione dei nostri Cenacoli finalizzati a suscitare una risposta d'amore a tanto amore, perché tutti, anche attraverso di noi, possano giungere a scoprire in Gesù, il Figlio di Dio che si è fatto uomo, e che ci ha amati fino alla morte di croce, per essere salvati, e partecipare alla sua gloria in paradiso, per cantare in eterno la sua misericordia.

L'insegnamento dei testimoni della fede

Siate convinti che la testimonianza più bella del vostro amore per Dio è quella di sopportare volentieri qualche cosa per piacergli e per confermarvi a Gesù Crocifisso; questa è la disposizione migliore per garantirvi abbondanti grazie di Dio. ( San Giovanni B. De La Salle, M. 130,3 )