Cenacolo N° 64
Dio dice: Perdonate come io perdono; io perdono nel cuore, mi impietosisco, fin nelle viscere, per la miseria del mio popolo.
Rivestitevi anche voi di « viscere di misericordia ».
Nessun peccato vi sembri troppo grande, troppo spaventoso che Dio non possa perdonare; dite sempre a voi stessi e al fratello che avete davanti: « Sì, ma la misericordia di Dio è più, più grande ».
Siate voi quel padre della parabola che va incontro al figliol prodigo e gli getta le braccia al collo.
Che il mondo non senta tanto su di sé il giudizio della Chiesa, quanto la misericordia e la compassione della Chiesa.
In Dio, non solo negli uomini, « la potenza si manifesta pienamente nella debolezza » ( cf. 2 Cor 12,9 ).
Chi vive la sofferenza con amore e in serenità vive guancia contro guancia con Cristo sulla croce.
Ecco la grande notizia di questo giorno: Cristo è stato crocifisso per la sua debolezza, ma vive per la potenza di Dio!
( Cfr. Il Potere della Croce di R. Cantalamessa )
Vi sono peccati del corpo e peccati dello spirito: il figliol prodigo riguarda la prima categoria, il fratello maggiore per la seconda.
La società non ha dubbi nel giudicare che cosa sia peggio.
Il vituperio cade, senza esitazione, sul fìgliol prodigo.
Ma sarà poi così giusto?
Noi non abbiamo una bilancia per pesare i nostri rispettivi peccati, e i giudizi comparativi non sono altro che parole umane.
Ma le deficienze della parte più elevata della nostra natura possono essere meno veniali di quelle della parte inferiore e, agli occhi di Colui che è amore, un peccato contro la Carità può apparire cento volte più spregevole.
Nessuna forma di vizio - né la sensualità, né la sete di ricchezze, né l'ubriachezza - può scristianizzare la società quanto il cattivo carattere.
Per amareggiare l'esistenza, per disgregare le comunità, per distruggere i rapporti più sacri, per avvilire uomini e donne, per contristare l'infanzia, insomma per causare dolori a titolo assolutamente gratuito, non c'è di peggio che un cattivo carattere.
( Cfr. La cosa più grande del mondo di E Drummond )
Quando non riusciamo a dimenticare le offese ricevute, non facciamo altro che ravvivare la ferita.
Non sempre le persone ci feriscono volontariamente.
Molte volte siamo noi che ci sentiamo feriti.
L'offerta delle Piaghe di Gesù al Padre ci ottiene la misericordia di Dio e ci apre il Regno dei Cieli: "Un tempo esclusi dalla misericordia, ora invece abbiamo ottenuto misericordia" ( 1 Pt 2,10 ).
Tale offerta è una doppia corrente d'amore che discende dal Cielo sulla terra e risale dalla terra al Cielo:
- è il nostro Dio che discende dal Cielo e si immola per aprirci il suo Regno, è la misericordia divina che ci offre la salvezza: "Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui" ( 1 Gv 4,9 );
"È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede nel suo sangue … " ( Rm 3,25 );
- dalla terra è la nostra vita miserabile che si unisce alle Sue Piaghe e risale offerta e divinizzata verso il Padre: " … la nostra vita è nascosta con Cristo in Dio! …" ( Col 3,1-4 );
"la nostra patria è nei cieli …" ( Fil 3,20s ).